68- la notte pt.1🌶🌶🌶

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SOLO SCENE ESPLICITE. SALTA IL CAPITOLO SE NON VUOI LEGGERE

Arrivati a casa andai subito a mettere Mason a letto che dormiva già e quando tornai di sotto Gabriel stava bevendo un calice di vino. Presi la boccia e gli dissi di trasferirci al piano superiore. Mi inginocchiai sul materasso e lasciai la bottiglia sul comodino. Svuotò il calice e lo posò. Lo invitai a sedersi e mi misi a cavalcioni su di lui. Le sue mani raggiunsero i miei fianchi che muovevo sul suo corpo e mi chinai al suo orecchio.
<mi dovrebbe dire se ci sono delle regole, non trova?>
<può fare quello che vuole. Se ha delle richieste particolari deve chiedere se sono disponibile a farlo. Si può filmare la ma mia faccia non deve essere ripresa. Niente coccole post-sesso e se la urto in qualche modo me lo deve dire. E si usa sempre il preservativo> parlò piano mentre le sue mani salivano sulla mia schiena.

<voglio che lei mi spogli> mormorai lasciandogli spazio sul mio busto. Iniziò a slacciare i bottoncini della camicia mentre tenevo una mano sulla spalla. Arrivò all'ultimo bottone, risalì con le mani e me la sfilò, lasciandola cadere a terra. Mi spostai e mi misi seduta indicandogli i piedi che ancora calzavano i tacchi a spillo. Si chinò lentamente guardandomi fisso negli occhi e baciò le mie gambe nude -indossavo una gonna- fino le caviglie. Slacciò i cinturini e sfilò le scarpe lasciandole ai piedi del letto.

Quando fummo entrambi nudi lo invitai a stendersi per primo sul letto. Afferrò la bustina argentata dai pantaloni a terra e la aprì, avvolgendo la sua asta con il profilattico. Ora sapevo che potevo fare tutto ciò che volevo. Mi voltai dandogli le spalle e mi misi a cavalcioni sulle sue gambe. Mi piegai un po' in avanti portando indietro il bacino. Afferrai il pene e lo indirizzai alla mia vagina, calandomi sopra con calma. Posai le mani al materasso e muovevo la schiena per scendere e risalire dal suo cazzo. Ansimavo e gemevo quando le sue mani stringevano i miei glutei. Poi portai una mano indietro e con il medio andai sul mio ano. Spinsi e lo feci entrare muovendolo, spingevo quando il cazzo si faceva più in profondità e lo indietreggiavo quando il cazzo tornava indietro.

Tutto ciò fu più un preliminare perché iniziammo davvero solo quando mi piegò sulla poltroncina. Appoggiò lo schienale alla scrivania così non si sarebbe mossa più di tanto. Chiese il permesso per entrare e feci un cenno per acconsentire. Ebbe riguardo e non esagerò con la forza.
<gabriel> e gemetti quando lo sentii fino in fondo. Strinsi le dita dei piedi e inarcai la schiena. Le sue mani afferrarono i miei polsi e tirò le mie braccia indietro. Strinsi i suoi pollici nelle mie mani e mi sollevai un po' con il petto. Mi sbatteva forte e si fermò. Poi riprendeva e si fermava dando una spinta più forte e profonda. Poi riprendeva di nuovo e così via. Feci cadere la testa in avanti e indietreggiai con il bacino, chiedendogli di più. E lui il di più me lo dava. Imprecavo, gemevo e lo evocavo, ma lui non si lasciò sfuggire nemmeno un suono. Si stava concentrando sul dare piacere a me e non pensava al suo in modo da non venire.
Lasciò i miei polsi portando le sue mani sui miei seni e stringendo i capezzoli tra le dita.
<devo venire> gemetti. Aumentò la velocità e lo sentii ansimare la prima volta quando la mia vagina pulsava e si stringeva attorno al suo cazzo. Non si fermò e continuò fino a farmi urlare. Uscì, mi sculacciò, e rientrò.
<oh, cazzo> dissi mentre mi allungai sulla scrivania. La sua mano prende il mio polso sinistro, non gli cedetti anche il braccio destro perché lo usavo per appoggiarmi sul piano. Il suo pollice nel mio palmo e le altre dita attorno al polso. Strinsi il suo dito mentre delle lacrime uscivano dai miei occhi per il piacere. Si fermò, andò indietro e spinse fino in fondo energicamente, addirittura spostandomi in avanti.
<ouh> gemetti per la sorpresa, e poi mi arrivò una sculacciata. Continuò a muoversi con il cazzo fino in fondo, botte brusche che sentivo fino il mio stomaco.

Quando venni un'altra volta strinsi le gambe e abbassai il bacino facendolo scivolare via. Mi alzai con il busto, lasciai la sua mano e mi avvicinai al letto.
<dietro> gli dissi stendendomi a pancia sotto. Si mise in ginocchio con le mie gambe tra le sue e avvicinò il pene alle natiche. Portai indietro le mie mani e allargai le mie cosce per facilitargli l'entrata. Si posò sul mio ano e spinse.
<rilassi i muscoli> mi accarezzò la coscia e attese un po' prima di proseguire. In fondo iniziò a scoparmi, prima lentamente, poi tornò brusco come prima. Tolsi le mani dalle mie cosce e stesi le braccia in alto sopra la mia testa gemendo e piagnuccolando. Posò le mani si lati del mio torace, stese le gambe e continuò a scoparmi con forza, facendo sbattere il suo bacino al mio sedere.
<più piano> mi lamentai quando esagerò con una botta toccandogli il braccio. Non disse niente ed eseguì la mia richiesta.
Tornò ad appoggiarsi sulle ginocchia e portò una mano alla mia gola tirando piano indietro, sollevandomi la testa. Quando lo desiderai davanti lo feci fermare e mi voltai. Mi girai sulla schiena, aprii le gambe e avvicinai le ginocchia al mio petto. Posò la mano sul mio inguine e spinse portando il cazzo subito dentro la mia vagina. La mia mano andò sul mio clitoride e mossi le dita in circolare. Venni la terza volta e quando strinse gli occhi e le labbra, anche se fu soltanto un secondo, capii che venne anche lui. Schiaffeggiò la mia vagina e cacciai un urletto. Chiusi le gambe e le stesi mettendomi di fianco.

Dal tramonto all'albaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora