Gabriel p.o.v.
La mattina dopo mi svegliai con il telefono che squillava.
"Tra 10 minuti siamo li" disse Sam
"Va bene" chiuse lei la telefonata. Io mi alzai dal divano e corsi su per le scale. Entrai in camera e vidi Eryn che ancora dormiva. Accesi la luce e mi sedetti sul letto.
<Eryn?> la chiamai e la scrollai. Lei aprì piano gli occhi e mi chiesi cosa stesse succedendo. <sta arrivando Cole. Alzati perfavore, lavati e vestiti. Tra 10 minuti arriva con mia sorella> lei borbottò chiedendo altri due minuti e si girò dall'altra parte. <dai Eryn> le toccai i fianchi con un dito più volte e la vidi ridacchiare <va bene. Io mi vado a lavare e mi vesto. Quando esco dal bagno però voglio che ci entri tu. E apri le finestre, c'è puzza in questa camera>
<aprile tu> borbottò. Sbuffai alzandomi e aprendo le finestre, poi andai in bagno, mi lavai la faccia, i denti e mi pettinai. Tornai in camera e la Morgan si era alzata e aveva preso il mio posto in bagno. Mi misi dei pantaloncini corti sportivi e una maglietta a maniche corte. Poi suonò il campanello. Scesi di corsa le scale e urlai un "arrivo". Aprì la porta e delle piccole braccina sottili mi stinsero al collo.
<papà!> urlò il bambino. Era in braccio a mia sorella che lo passò a me.
<ciao amore> lo baciai sulla testa e lo strinsi a me. Guardai la bionda che sorrise e mi spostai dalla porta facendola entrare. La chiusi e chiesi se avessero fatto colazione.
<no. Sappiamo entrambi che sei un bravo cuoco e allora abbiamo pensato "perché non farla a casa di papà?" e così...> disse mia sorella.
<venite, preparo io> Cole rimase in braccio e andammo in cucina dove mia sorella prese posto. Iniziai a cucinare con il bambino in braccio.
<ciao> sussurrò una voce sottile
<ciao Eryn. Lei è mia sorella Sam. Lui->
<lui è Cole> finì lei sorridendo e guardando il bambino. Salutò mia sorella e si avvicinò a noi <è un piacere conoscerti, Cole. Papà mi ha parlato davvero tanto di te>
<piacere anche per me, Eryn> e si diedero la mano.
<fai colazione con noi, Eryn?>
<non lo so... pensavo... di andare un po' fuori> e si allontanò andando verso la porta finestra che dava sul giardino con la piscina.
<lei è molto carina, papà> sussurrò mio figlio.
<già> risposi guardandola.
<Gabriel?> chiamò mia sorella sghignazzando <ti piace?>
<Sam...> le lanciai un'occhiataccia
<non ci sarebbe niente di male, Gabe> rispose. Misi i pancake a cuocersi e lasciai che Cole si andasse a sedere. Li misi su un piatto e li ricoprii con del miele, proprio come piacevano a Cole. Poi li sistemai a tavola
<perché non mangia?> chiese mia sorella indicando Eryn
<lei... lei non mangia mai> sospirai <sto cercando di farla mangiare anche perché... dovrebbe> finii io e indicando il ventre. Sam capì e non disse più nulla.
<papà non ci arrivo> il piccolino non arrivava al piatto e ridacchiai quando fece una faccia buffa.
<vieni> dissi e gli indicai la mia gamba. Scese dalla sedia e si accomodò sulla mia coscia. Lo aiutai a fare i pezzettini per poi lasciarlo mangiare. Non parlai molto con mia sorella, ma quando lo faceva lei io la ascoltavo e rispondevo. Quando finimmo di mangiare feci scendere Cole dalle mie gambe, presi un piattino vuoto e ci misi sopra un pancake.
<Cole?> lo richiamai e lui si voltò verso di me.
<si papà?>
<ho bisogno che fai una cosa per me> gli sorrisi porgendogli il piatto <devi convincere Eryn a mangiarlo. Fai gli occhioni dolci che ti riesce molto bene> ridacchiai. Disse un frettoloso "va bene" e andò verso la portafinestra. Uscì e si diresse verso lo sdraio dove c'era la morettina. Lo guardai chiamarla, lei si voltò sorridendo e lo accarezzò sui capelli, lui parlò per un pochino e lei gli sorrise. Si mise seduta e lo invitò fare lo stesso. Lo fece sedere dalla parte dello schienale così si stese mentre lei si mise a mangiare mentre parlavano.
<Gabriel> mi chiamò Sam
<dimmi>
<mi dispiace. Ma.. se io lo avessi detto a qualcuno e lui fosse venuto a saperlo... sarebbe stato peggio. Mi dispiace davvero tanto> le vennero gli occhi lucidi. Mi sedetti vicino a lei e le misi una mano sulla gamba
<ho capito Sam. Mi dispiace per aver... esagerato ieri> le asciugai una lacrima <Sam, appena ti fa qualcosa di nuovo, mandami un messaggio. Una lettera, un punto, qualsiasi cosa, e io manderò qualcuno>
<va bene, Gabriel. Grazie> si alzò e mi abbracciò <io ora devo andare. Saluto Cole e Eryn e me ne vado> io annuii e due minuti dopo tornò in casa. Mi disse un veloce ciao e se ne andò dopo aver lasciato le cose del bambino sul divano.
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Dal tramonto all'alba
RomanceAvere Gabriel al mio fianco era una cosa ovvia, una certezza per me. Era buono, gentile, comprensivo ed eseguiva perfettamente il suo lavoro. ma nonostante tutto ciò io non lo amavo, eppure lui mi dimostrava i suoi sentimenti riguardo me e li accett...