33- Cole🌶🌶

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Gabriel p.o.v.
La mattina dopo mi svegliai con il telefono che squillava.
"Tra 10 minuti siamo li" disse Sam
"Va bene" chiuse lei la telefonata. Io mi alzai dal divano e corsi su per le scale. Entrai in camera e vidi Eryn che ancora dormiva. Accesi la luce e mi sedetti sul letto.
<Eryn?> la chiamai e la scrollai. Lei aprì piano gli occhi e mi chiesi cosa stesse succedendo. <sta arrivando Cole. Alzati perfavore, lavati e vestiti. Tra 10 minuti arriva con mia sorella> lei borbottò chiedendo altri due minuti e si girò dall'altra parte. <dai Eryn> le toccai i fianchi con un dito più volte e la vidi ridacchiare <va bene. Io mi vado a lavare e mi vesto. Quando esco dal bagno però voglio che ci entri tu. E apri le finestre, c'è puzza in questa camera>
<aprile tu> borbottò. Sbuffai alzandomi e aprendo le finestre, poi andai in bagno, mi lavai la faccia, i denti e mi pettinai. Tornai in camera e la Morgan si era alzata e aveva preso il mio posto in bagno. Mi misi dei pantaloncini corti sportivi e una maglietta a maniche corte. Poi suonò il campanello. Scesi di corsa le scale e urlai un "arrivo". Aprì la porta e delle piccole braccina sottili mi stinsero al collo.
<papà!> urlò il bambino. Era in braccio a mia sorella che lo passò a me.
<ciao amore> lo baciai sulla testa e lo strinsi a me. Guardai la bionda che sorrise e mi spostai dalla porta facendola entrare. La chiusi e chiesi se avessero fatto colazione.
<no. Sappiamo entrambi che sei un bravo cuoco e allora abbiamo pensato "perché non farla a casa di papà?" e così...> disse mia sorella.
<venite, preparo io> Cole rimase in braccio e andammo in cucina dove mia sorella prese posto. Iniziai a cucinare con il bambino in braccio.
<ciao> sussurrò una voce sottile
<ciao Eryn. Lei è mia sorella Sam. Lui->
<lui è Cole> finì lei sorridendo e guardando il bambino. Salutò mia sorella e si avvicinò a noi <è un piacere conoscerti, Cole. Papà mi ha parlato davvero tanto di te>
<piacere anche per me, Eryn> e si diedero la mano.
<fai colazione con noi, Eryn?>
<non lo so... pensavo... di andare un po' fuori> e si allontanò andando verso la porta finestra che dava sul giardino con la piscina.
<lei è molto carina, papà> sussurrò mio figlio.
<già> risposi guardandola.
<Gabriel?> chiamò mia sorella sghignazzando <ti piace?>
<Sam...> le lanciai un'occhiataccia
<non ci sarebbe niente di male, Gabe> rispose. Misi i pancake a cuocersi e lasciai che Cole si andasse a sedere. Li misi su un piatto e li ricoprii con del miele, proprio come piacevano a Cole. Poi li sistemai a tavola
<perché non mangia?> chiese mia sorella indicando Eryn
<lei... lei non mangia mai> sospirai <sto cercando di farla mangiare anche perché... dovrebbe> finii io e indicando il ventre. Sam capì e non disse più nulla.
<papà non ci arrivo> il piccolino non arrivava al piatto e ridacchiai quando fece una faccia buffa.
<vieni> dissi e gli indicai la mia gamba. Scese dalla sedia e si accomodò sulla mia coscia. Lo aiutai a fare i pezzettini per poi lasciarlo mangiare. Non parlai molto con mia sorella, ma quando lo faceva lei io la ascoltavo e rispondevo. Quando finimmo di mangiare feci scendere Cole dalle mie gambe, presi un piattino vuoto e ci misi sopra un pancake.
<Cole?> lo richiamai e lui si voltò verso di me.
<si papà?>
<ho bisogno che fai una cosa per me> gli sorrisi porgendogli il piatto <devi convincere Eryn a mangiarlo. Fai gli occhioni dolci che ti riesce molto bene> ridacchiai. Disse un frettoloso "va bene" e andò verso la portafinestra. Uscì e si diresse verso lo sdraio dove c'era la morettina. Lo guardai chiamarla, lei si voltò sorridendo e lo accarezzò sui capelli, lui parlò per un pochino e lei gli sorrise. Si mise seduta e lo invitò fare lo stesso. Lo fece sedere dalla parte dello schienale così si stese mentre lei si mise a mangiare mentre parlavano.
<Gabriel> mi chiamò Sam
<dimmi>
<mi dispiace. Ma.. se io lo avessi detto a qualcuno e lui fosse venuto a saperlo... sarebbe stato peggio. Mi dispiace davvero tanto> le vennero gli occhi lucidi. Mi sedetti vicino a lei e le misi una mano sulla gamba
<ho capito Sam. Mi dispiace per aver... esagerato ieri> le asciugai una lacrima <Sam, appena ti fa qualcosa di nuovo, mandami un messaggio. Una lettera, un punto, qualsiasi cosa, e io manderò qualcuno>
<va bene, Gabriel. Grazie> si alzò e mi abbracciò <io ora devo andare. Saluto Cole e Eryn e me ne vado> io annuii e due minuti dopo tornò in casa. Mi disse un veloce ciao e se ne andò dopo aver lasciato le cose del bambino sul divano.

Dal tramonto all'albaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora