Finimmo il film, io ovviamente con le lacrime agli occhi mentre Travor borbottava qualcosa su come tutti i film fossero prevedibili e bla bla bla. A pranzo non avevo voglia di mangiare, così chiesi se potessi andare a farmi una doccia.
<non c'è bisogno che tu mi chieda il permesso per ogni cosa. Se ti serve il bagno vai, non hai bisogno della mia approvazione> mi rispose lui. Annuii, sperando che il mio messaggio del "non voglio mangiare" inserito nel concetto "vado a dare la doccia nell'ora di pranzo" fosse afferrato. Così salii le scale e andai nella porta di fronte a quella della mia stanza. E ci trovai il bagno.Il pavimento era in marmo bianco con le venature grigie, come quelle dell'ingresso. Nella parete esterna aveva una grande finestra, sotto di questa, a distanza dal muro, c'era la vasca sa bagno ovale, in marmo, bianca. Di fronte, invece, c'era la doccia con le ante in vetro. Nella parete a destra c'erano i lavandini, in un grande mobile bianco, e sopra degli sportelli dove si tenevano le solite cose, rivestiti da uno specchio. Nell'angolo del muro, era fissato alla parete un mobiletto nero, con dei soprammobili naturali.
Decisi subito per la vasca. Non era proprio una bella giornata e pensavo che magari un po' di calore mi avrebbe fatto bene. Così feci scorrere l'acqua finché non divenne calda, quasi bollente. Trovai nel mobile dei sali da bagno, presi quello alle rose e ne versai un po' dentro, creando la schiuma. Mentre attendevo che si riempie la vasca, presi un telo e lo appoggiai nel mobiletto nero, così che era a portata di mano. Poi sistemarmi un asciugamano ai piedi della doccia, nel fianco più lungo, in modo che quando fossi uscita non sarei scivolata per la mia pelle bagnata. Mi spogliai e mi immersi nella vasca da bagno, prendendomi e chiudendo il rubinetto, finalmente rilassata. Presi il mio telefono e misi un po' di musica, le braccia stese ai fianchi della vasca, le gambe leggermente piegate.
Travor p.o.v.
Quando sei giovane pensi che possa bastarti un amore solo per tutta la vita. Quando sei giovane ti sembra di aver già finito tutto lo spazio dentro al cuore. Quando sei giovane dai un nome sbagliato al silenzio e alle parole che non riesci a dire. Quando sei giovane non ti rendi conto di quanta altra vita c'è dentro ai vuoti che ti sembra di non saper colmare. Quando sei giovane vuoi solo una carezza per un dolore di cui già domani, poi, ti dimenticherai. Quando sei giovane non hai idea di quante volte dovrai imparare a perdonare e a perdonarti, ad accettare ed accettarti, a crescere e a non cambiare. Perché quando sei giovane non lo sai che, spesso, l'errore più grande che qualcuno può commettere è desiderare di non sbagliare mai.Stavo regalando a quella ragazza dei "pezzi di mondo", così li chiamava. Sembrava venisse da un altro pianeta, basti pensare che non era mai andata al mare. Adoravo essere il primo a farle conoscere l'oceano, il cielo, le stelle. La portai a casa mia quei giorni perché erano festivi e, nonostante potesse tornare a casa, la madre non voleva. E allora la presi con me e pensavo di farlo anche per Natale, il ringraziamento e capodanno. Ma ancora di questo gliene dovevo parlare e avevamo ancora molto tempo.
Mentre lei si fece la doccia, rimasi in soggiorno a guardare la tv, sui notiziari, poi preparai il pranzo: semplice carne e verdura, quando pensai che lei sarebbe scesa di lì a poco. Erano già le 12.30 e lei ancora era chiusa nel bagno a farsi la doccia, così, per sicurezza più che altro, andai a controllare se stesse bene. Già a metà delle scale iniziavo a sentire della musica provenire dalla stanza in cui era chiusa, così bussi forte e alzai la voce quando la chiamai. Lei mi sentii e spense la musica.
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Dal tramonto all'alba
RomanceAvere Gabriel al mio fianco era una cosa ovvia, una certezza per me. Era buono, gentile, comprensivo ed eseguiva perfettamente il suo lavoro. ma nonostante tutto ciò io non lo amavo, eppure lui mi dimostrava i suoi sentimenti riguardo me e li accett...