60- sono qui

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Gabriel p.o.v.
Arrivati a destinazione Lucas scese per primo
<tu prendi Eryn> scesi dal veicolo. Poi guardai Amy <tu Mason. Voi altri con me. Tra poco arriveranno tutti i giornalisti e civili, che nessuno si faccia male. Dobbiamo far passare Lucas e Amy in sicurezza> istruii la squadra. Annuirono e formarono un passaggio mentre Lucas reggeva Eryn e Amy il figlio. Io davanti a loro mi ergevo dritto mentre allontanavo le varie persone e scrutano tutto per scovare un eventuale pericolo. Entrati, presi io per primo le scale con altri agenti e controllai ogni piano mentre Lucas, Amanda e altri due agenti salivano con l'ascensore.
Arrivati all'attico mi occupai di aprire la porta.

<Lucas, trova una stanza e sistemala. Amy, di agli altri di portare su le valigie e occupati di Coraline. Sorvegliate la porta di ingresso finché non uscirò io> lei annuì e obbediente svolse ciò che le avevo chiesto.

Posai Mason sul divano mentre attesi il suo borsone, dopodiché lo cambiai e lo misi nella stanza più piccola, assicurando il letto con delle sponde. Mi affacciai alla stanza in cui era Eryn e vidi Lucas seduto nella poltroncina di fianco la finestra, qualche metro lontano dal letto.
<come va?> gli chiesi
<meglio. Si era svegliata. La febbre sta scendendo. Ora sta dormendo>
<d'accordo. Io faccio un giro di perlustrazione. Rimani tu?>
<certamente>
Io non dissi altro e uscii, iniziando a girare per tutto l'appartamento. Gli interni erano moderni e tutto urlava SOLDI in una maniera incredibile. Girai per tutte le stanze e poi arrivai ai balconi. Perlustrai le stanze, i guardaroba, ogni angolo e i balconi. Calcolai le distanze che separava l'attico dagli altri appartamenti. Poi uscii e andai in corridoio.

Eryn p.o.v.
Aprii piano gli occhi e mormorai per le labbra secche
<ehi> sentii Lucas che mi raggiunse subito e si piegò alla mia altezza <come ti senti?>
<meglio> Mi alzai con il busto e mi voltai verso il comodino <dov'è l'acqua?>
<te la vado a prendere> si resse in piedi e uscii velocemente dalla stanza. Intanto scrutai lo spazio circostante in cerca dell'unica persona che davvero volevo vicino a me.

<eccomi> rientrò Lucas. <scusa se ci ho messo un po ma la casa è davvero grande>
Mi aiutò a stare dritta e a bere.
<Lucas, ti posso chiedere una cosa?> gli domandai mentre tornavo stesa.
<certamente. Non sono soltanto uno che lavora nella squadra, ma anche un tuo amico. Dimmi pure>
<io... so che i fine settimana Gabriel non ha il turno con me, ma ci sei tu. Ho bisogno che chiami l'ospedale. Fatti dare un appuntamento con una ginecologa, perfavore>
<d'accordo> mi sorrise e mi accarezzò la fronte <sarà fatto> 
Lo ringraziai e mi misi giù. Lui prese subito il telefono e fece ciò che avevo chiesto.

Gabriel p.o.v.
Mi affacciai alla porta e uscii.
<puoi andare> dissi alla ragazza che aveva preso il mio posto. Afferrai il guinzaglio del cane e lasciai che Amy si congedasse.
<dov'è il tuo appartamento?> le chiesi prima che sparì
<di fianco al tuo> mi rispose e mi guardò. Attese un mio cenno per scendere velocemente le scale per andarsene. Feci qualche volta avanti e indietro per il corridoio e perlustravo a ogni rumore che sentivo. Salii fino al tetto e scesi per due piani. Poi presi la radio.

<tutto bene li sotto?> chiesi alla squadra. Ottenni 7 risposte positive. Perfetto. <entro per vedere come sta allora. Due minuti> alla loro risposta affermativa rientrsi in casa con le chiavi del mio mazzo. Percorsi il salotto, salii le scale e arrivai fino la sua stanza.
Lucas era al telefono, stava terminando la chiamata proprio ora.

<agente Dunn> mi salutò la ragazza con una voce debole e chiusa.
<Signorina> chinai il capo per salutarla. Mi avvicinai piano e mi sedetti al posto di Lucas, che aveva lasciato mentre parlava al telefono. <ha fame?> le chiesi atono

Dal tramonto all'albaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora