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Tsukishima's Pov
"T/n non ti credo, odi il cibo della mensa e lo sai anche tu." Dissi restando accucciato davanti alla ragazza, appoggiai le mie mani sulle sue. Mi alzai guardandola.
"Io devo andare in bagno." Disse lei alzandosi, ma collassando su di me.
"Merda, è svenuta."
"Ragazzi T/n è svenuta!" Urlai nervosamente.
"Non mostrare la tua preoccupazione, anche se vorresti piangere non farlo. Resta calmo, respira." Pensai mentre il capitano mi aiutava a stendere la ragazza sul pavimento.
"Corro a prenderle qualcosa da mangiare." Dissi correndo dalla palestra e andando alle macchinette per prenderle qualcosa che le facesse recuperare energia. Quando tornai T/n non si era ancora svegliata e Kiyoko era preoccupatissima.
"Com'è potuto succedere? Era normale ieri sera." Borbottò lei con le mani che le coprivano parte della faccia.
"Ha mangiato ieri sera?" Chiesi. Lei disse di no, chiesi se avesse fatto colazione, no.
"Ha pranzato almeno?"
"Ha detto che mangiava in mensa."
"A lei non piace il cibo della mensa, me l'ha detto lei."
"Maledizione T/n... perché devi far così? Mi fai preoccupare seriamente..."
Finalmente la ragazza si svegliò.
"T/n tutto ok?" Chiese Daichi mentre lei si metteva seduta a gambe incrociate.
"Mi sento strana." Disse lei portandosi una mano alla fronte.
"Sei svenuta." Disse sua sorella. Mi abbassai e passai quello che avevo preso alle macchinette a T/n.
"Mangia e non far storie." Dissi guardandola nervosamente. Iniziò a masticare timidamente mentre tutti le chiedevano perché non aveva mangiato.

T/n's Pov:
"Che figura di merda... sono svenuta davanti a tutti, ma come fanno a sapere che non ho mangiato?"
Spalancai gli occhi.
"Tsukishima."
"Gliel'hai detto?" Chiesi arrabbiata girandomi verso il ragazzo che non sembrava per nulla preoccupato.
"Non ho detto nulla io."
I ragazzi continuarono gli allenamenti mentre Kiyoko si assicurava che stessi bene.
"Appena torni a casa tu ceni e non fai storie." Disse seriamente, non l'avevo mai vista così. Annuii fredda.
"Perché devo comportarmi così?"
"T/n, perché non hai mangiato?" Chiese preoccupata. I miei occhi erano puntati su Tsukishima, indicai lui.
"Che ha fatto?"
"A casa ti spiego... posso invitare Kenma?" Chiesi trattenendo le lacrime. Kiyoko annuì e scrissi a Kenma.
-"Oggi è successa una cosa molto brutta a scuola... non è che riesci a venire per parlarne?"
Lui non rispose subito, dopotutto anche lui aveva le attività del club.
Mi alzai per aiutare a mettere apposto. Tsukishima venne verso di me per aiutarmi a tirarmi su.
"Ce la faccio da sola." Dissi allontanandomi da lui.
Uscii dalla palestra con mia sorella.
"Andiamo alla fermata, velocemente." Borbottai iniziando a marciare come un soldato. Arrivammo alla panchina.
"Mi ha baciata qui..." pensai restando in piedi a braccia incrociate.
"Non ti siedi?" Chiese Kiyoko.
"No, sto bene in piedi."
"Vuoi dirmi che ti ha fatto Tsukishima?"
Le raccontai quello che era successo, del bacio e di quanto mi sentissi nervosa per tutto.
"T/n, mi dispiace, non lo sapevo... però l'ha fatto per proteggerti."
"Si ma il problema è che l'ha fatto e che a me piaceva ancora prima che lo facesse." Risposi con le lacrime agli occhi. Arrivò il bus. Appena arrivata a casa Kiyoko iniziò a far da mangiare e io presi il telefono. Kenma aveva risposto.
-"Porto degli snack."
-"Sei il migliore :)"
C'era un altro messaggio, era da Tsukishima.
-"Ti prego mangia stasera."
-"Mia sorella mi obbliga a mangiare stasera, non ho via di scampo."
-"Meglio così, vuoi dirmi che cos'hai?"
-"No."
Chiusi il telefono e bussarono alla porta, corsi ad aprire ed era Kenma. Mi sedetti a cenare, mentre lui stava seduto ad ascoltarmi.
"Cavolo T/n, non puoi non mangiare per un ragazzo. Però hai ragione, se lui ti piace non è facile superare una cosa così."
"Esatto!" Dissi a bocca piena.
"Basta però Kiyoko, hai fatto troppo da mangiare stasera." Dissi guardando il mio piatto, non stavo esagerando, non ero neanche a metà della montagna che avevo come cena.
"Mangia." Disse lei lanciandomi un'occhiataccia. Dopo aver finito tutto mi chiusi in camera con Kenma per pulirmi un po' la mente.
"Quindi che facciamo sabato?" Chiesi seduta sul mio letto.
"Kuroo ha detto che ci porta in centro a Tokyo."
"Bene, così andiamo al negozio di videogiochi." Risposi sorridendo.
"Comunque ti ricordo che domani inizia la golden week." Disse Kenma.
"Non iniziava dopodomani?" Pensai guardandolo confusa.
"Wow, andiamo in ritiro... sarà figo."
"Già, ma noi non staremo insieme ai ragazzi la notte, dato che il posto dove dormono è vicino a casa nostra." Si intromise Kiyoko.
"Bene, così non devo vedermela con Tsukishima, vuole sapere cosa mi prende." Borbottai sdraiandomi sul letto.
"Il Karasuno è forte?" Chiese il mio migliore amico.
"Non saprei, io direi di sì, con Hinata e Kageyama. Poi qualche giorno fa è arrivato un tipo molto vivace che si chiama Nishinoya. E ieri è pure arrivato uno che sembra Gesù, quello del cristianesimo, è praticamente uguale. Si chiama Asahi o qualcosa del genere. Sembrano entrambi forti, invece il Nekoma come va?"
"Bene, ci siamo rafforzati. È arrivato un primino che si chiama Lev, ma non viene al ritiro, fa del tutto schifo nelle basilari, quindi si deve prima allenare."
"Lev?"
"Sì, Haiba Lev, è metà russo ed è altissimo." Disse lui corrucciato. Guardando l'ora era il momento di salutarci e di andare a dormire.
Il giorno dopo, finita scuola andammo in palestra e ci allenammo fino al calar del sole, poi ci dirigemmo verso il posto dove i ragazzi avrebbero dormito. Io aiutai Kiyoko a preparare la cena e ci mettemmo tutti a mangiare. Mia sorella si sedette con quelli del terzo anno ed io mi misi vicino a quelli di prima.
"T/n, siediti qui!" Esclamò Yamaguchi vedendo che mi avvicinavo. Mi sedetti tra lui e Tsukishima. Parlai solo con Tadashi su cose a caso.
"Tu come vai in inglese T/n?" Chiese.
"Io vado bene, non ho da lamentarmi, tu?"
"Ah no no, io sono una schiappa in inglese." Rispose ridendo imbarazzato.

Tsukishima's Pov:
T/n non vuole dirmi cosa non va e io sono preoccupato per lei.
"Stai calmo, non far vedere che sei preoccupato."
Appena finito di mangiare vidi la ragazza andare verso l'uscita del posto dove avremmo dovuto dormire.
"Dove vai T/n?" Le chiesi raggiungendola.
"Io abito qui vicino, quindi dormo a casa durante il ritiro." Rispose aprendo la porta e uscendo, ma io la seguii fuori.
"Posso farti una domanda?"
Lei annuì.
"Cos'è successo ieri? Nel senso, perché tutto quello?" Chiesi timidamente.
"Sbaglio o ti avevo detto che non volevo dirtelo quando mi hai scritto al telefono?" Chiese poggiando le mani sui suoi fianchi.
"Lo so ma-"
"Diglielo, dille che sei preoccupato per lei."
"Sono preoccupato per te." Borbottai imbarazzato.
"Non ho capito, puoi ripetere per favore?"
"Sono... preoccupato per te." Ripetei. La ragazza spalancò leggermente gli occhi.
Calò un silenzio imbarazzante, nessuno parlò per un buon minuto.
"Baciala."
Non adesso.
"Quel bacio." Parlò T/n.
"Mi ha messo un nodo allo stomaco, so che era per proteggermi da quello sconosciuto... ma l'ho sentito." Continuò a testa bassa.
"È colpa mia." Pensai mentre inarcavo le sopracciglia.
"Se pensi sia colpa tua non è vero." Esclamò vedendo la faccia che stavo facendo.
"Non voglio azzardare nulla... però quel bacio con te, l'ho trovato bello. Mi sono sentita bene."
"Baciala."
Non ancora.
Iniziai a balbettare come un deficiente.
"Quindi che vuol dire?" Chiesi sentendo un leggero calore sulle mie guance.
"Non lo so... dipende da come la pensi."
"Diglielo."
Non so se dovrei.
"Ho sentito qualcosa."
"Qualcosa? Deficiente l'hai trovato bello anche tu."
"Tsukishima, è il turno di voi primini a farvi la doccia!" Esclamò Daichi mettendo la testa fuori dalla porta.
"Arrivo, grazie Daichi." Risposi restando fermo.
T/n iniziò ad andarsene augurandomi una buonanotte, ma le presi la mano.
"T/n..."
"Qualunque cosa succeda, se dovessimo litigare, se dovesse succedere qualcosa di più di questo rapporto... qualunque cosa ti metta ansia dove io sono in mezzo, anche se io iniziassi a odiarti, vorrei che tu mangiassi sempre, anche se dovessimo perdere i rapporti."
Guardai la ragazza nei suoi occhi bellissimi, che iniziarono a riempirsi di lacrime, il suo naso diventò rossissimo.
"Stai bene?" Le chiesi avvicinandomi.
"Sì! Sì sto bene!" Rispose asciugandosi le lacrime con la manica della felpa.
"Stai sorridendo."
E quindi?

La tua felicità -Tsukishima x Reader-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora