L'infermiera simpatica fece uscire i miei amici ed entrò nella mia stanza.
"Bene, hai bisogno di qualcosa tesoro?" Chiese lei chiudendo la luce.
"Posso chiamare il mio ragazzo prima di dormire?" Chiesi già col telefono in mano.
"Il tuo telefono è già nelle tue mani, fai come preferisci cara, non andare a letto tardi."
Guardai velocemente i messaggi. Avevo chiamate perse e messaggi da Kei e da Kenma.
Guardai prima quelli del mio migliore amico.
-"T/n, Kiyoko mi ha detto che ti hanno investita, stai bene? Non è uno scherzo, vero?"
-"T/n, ci sei? Ti prego rispondi."
-"Ti prego non morire."
Cavolo, l'ultimo messaggio mi spezzava il cuore a leggerlo.
Controllai quelli di Kei.
-"T/n, se mi stai facendo uno scherzo non è divertente, che succede?"
-"Rispondi subito, non mi prendere in giro."
-"Ti prego. Rispondimi."
Mi venne da piangere leggendo questi messaggi. Chiamai il mio ragazzo.
"Hey T/n, tutto bene?"
"Sì, volevo chiamarti prima di andare a dormire."
"Ma che carina." Disse lui ridacchiando.
"Cosa fai di bello?" Chiesi giocherellando con la coperta che mi arrivava quasi alla pancia.
"Oh, ehm... nulla di che. Stavo per andare a dormire anch'io, voglio essere sveglio per quando domani mattina ti dimettono."
Sembrava un po' sospetto, e non sembrava fosse in casa, sentivo rumori di macchine e persone che parlavano.
"Ma sei fuori di casa?"
"Ah- sì, mi sono fatto un passeggiata vicino casa mia. Piuttosto tu, cosa stai facendo?"
"Guarda, io sono alle giostre." Risposi ironicamente prendendo in giro Kei.
"Ma non ti dovevano dimettere domani?"
"Sì scemo, è che chiedermi cosa sto facendo mentre sono in un letto d'ospedale non è molto intelligente, eppure dovevi essere un secchione."
"Ha ha, simpaticona. Comunque non vedo l'ora di vederti domani, fuori da quel demonio. Ti va bene se porto anche Yamaguchi?"
"Per me va benissimo, ma non volevi baciarmi appena uscita? Yamaguchi potrebbe vederci." Risposi confusa.
"Ah, non te l'ho detto, ma ora Yamaguchi sa di... noi. Gli ho detto che abbiamo una relazione particolare, nel senso che stiamo insieme ma non è del tutto ufficiale."
"Sì sì, ho capito. A proposito, perché non vuoi dire che siamo fidanzati? Nel senso, tu mi hai detto che sono libera di considerarci come tali, ma perché mi hai detto che vuoi solo tenere il rapporto che abbiamo ora? Non penso cambierebbe tanto se ci definissimo fidanzati, entrambi intendo."
"Lo so, è che trovo difficile, come posso dirlo..."
"Sei troppo timido per dirmi che sono la tua ragazza? Ma che carino." Lo presi un po' in giro.
"Hey, io ho detto a Yamaguchi che stiamo insieme, altrimenti non avrebbe capito nulla."
"Era serio? Ha detto a Yamaguchi che stiamo insieme?"
"Davvero Kei? O mio Dio ti amo."
Il ragazzo rise, riuscivo a sentire che era imbarazzato.
"Ti amo anch'io T/n."
Sentii qualcuno entrare nella mia stanza, era l'infermiera simpatica.
"Tesoro so che stai chiamando il tuo ragazzo e gli stai dicendo quanto lo ami, ma è ora della nanna!"
Ridacchiai cercando di nasconderlo.
"Devo andare Kei. Ti amo."
"Ci vediamo domani, ti amo."
Chiusi il telefono e mi sdraiai sul letto, per addormentarmi subito.
"Svegliati tesoro! Oggi potrai rivedere il tuo amato, per la tua gioia!" Sentii l'infermiera simpatica urlare mentre apriva le tende della mia stanza, una luce abbagliante mi accecò. Mi rigirai innervosita dall'altra parte del letto.
"Che succede, avete litigato?"
"No, è che ho dormito così bene..." borbottai mettendomi seduta e sistemandomi i capelli. Feci colazione e poi mi alzai, mi spogliai per cambiarmi nei miei vestiti soliti in un piccolo bagno con un grande specchio. Tolsi la camicia dell'ospedale e notai qualcosa di molto strano all'altezza del mio fianco sinistro.
"Ma che cosa... cos'è questa cicatrice? È enorme, è... orribile."
Un grande segno violaceo passava dal bacino e saliva verso il mio fianco, era molto deforme e brutto.
"Sono orribile..." borbottai toccandolo leggermente.
"Eh? Ma cosa dici cara!" Esclamò l'infermiera simpatica dietro di me.
"È vero, guardi che orrore mi è rimasto da quell'incidente." Mi girai verso di lei indicandolo.
"E se Kei non mi volesse più vedendo questa cicatrice? No, impossibile, non lo farebbe mai..."
I miei occhi iniziarono a riempirsi di lacrime, li sentivo bruciare mentre sfocavano la mia vista.
"Tesoro, è un miracolo se hai solo quella cicatrice, potresti esserne uscita molto peggio e comunque sei viva per miracolo. Non è una cosa di cui gli altri si preoccuperebbero." Disse avvicinandosi. Mi diede un fazzoletto per asciugare le lacrime, mi vestii velocemente e, dopo aver preso il resto della mia roba, venni portata all'entrata principale dell'ospedale, lì mi aspettavano sia i miei genitori che Kenma. Mi abbracciarono e versarono qualche lacrima di felicità sapendo che stavo finalmente bene.
"Dov'è Kiyoko? Si è dimenticata che oggi mi dimettevano?"
"C'è qualcuno che ti aspetta fuori dall'ospedale." Mi bisbigliò il mio migliore amico indicando le porte di vetro, fuori dall'ospedale c'erano Kei e Yamaguchi che mi guardavano con un piccolo sorriso, il biondino teneva le mani dietro la sua schiena.
"T/n, noi andiamo a firmare delle carte in reception, se vuoi puoi andare a salutare i tuoi amici." Disse mia madre allontanandosi con mio papà. Appena li persi di vista marciai verso l'uscita con Kenma.
"Amici? Certo. Bhe Yamaguchi è mio amico, ma Kei no." Pensai divertita.
Le porte automatiche si aprirono e vidi il mio ragazzo avvicinarsi a me, corsi verso di lui e lo abbracciai forte, quando mise le sue braccia attorno alle mie sentii qualcosa di plastica appoggiarsi alla mia schiena. Mi staccai e Kei tirò fuori una rosa bianca incartata con della plastica trasparente e varie decorazioni. Mi venne da piangere.
"Non piangere." Disse ridendo.
Restando in silenzio presi il fiore dato dal ragazzo, appoggiai la mano libera sul suo viso, allungai il collo e finalmente feci incontrare le nostre labbra, dopo quasi un mese. Ero sempre con quel sorrisetto mentre baciavo il biondino, ma stavolta anche lui lo era, sentii delle lacrime scorrere sulle mie guance. Le mani di Kei si appoggiarono dolcemente sui miei fianchi.
"Proprio dove ho quell'orribile cicatrice."
Cercai di non staccarmi pensando così tanto a quella ferita ormai guarita che aveva lasciato un segno permanente, non volevo farlo sentire a disagio perché stava toccando un punto che non mi piaceva. Dopo un po' ci allontanammo l'uno dall'altro, Kei mi prese per mano.
"Sono felice che tu sia tornata alla normalità. Senza stare in un letto d'ospedale." Disse dondolando leggermente la stretta.
"Non è tornato tutto alla normalità, ho quella cicatrice orrenda."
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La tua felicità -Tsukishima x Reader-
Fanfic🧡COMPLETATA🧡 T/n, la sorella di Kiyoko Shimizu, inizia il suo primo anno al liceo Karasuno. Anche se residente a Tokyo i suoi genitori hanno deciso di non mandarla al liceo Nekoma, perché causa del bullismo verso la sua sorella maggiore durante il...