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Quando arrivò la sera della festa ero pronta per farmi accompagnare da mio padre a casa di Kei, così che andassimo insieme. Non gli avevo ancora fatto vedere il mio vestito, ma ero sicura che l'avrebbe trovato molto carino.
"Miraccomando, non bere alcool, non fare cavolate, ma sopratutto, non baciare nessuno. Non abbiamo ancora parlato bene del tuo amico Tsukishima. E niente fiki-fiki, è ovvio." Disse papà guardandomi dallo specchietto mentre io ero nel sedile posteriore assieme a Kiyoko.
"L'hai davvero chiamato 'fiki-fiki'? Per favore, prima di tutto non chiamarlo così, secondo ho 16 anni." Sbottai imbarazzata.
"Non si sa mai, voi adolescenti questi anni siete un po' troppo liberi." Rispose spalancando gli occhi.
Presi il telefono e scrissi a mia sorella, anche se era vicino a me.
-"Non mi hai detto con chi vai stasera a questa festa :("
-"Davvero? Pensavo di sì."
-"E invece no, dai con chi vai?"
-"..."
-"Stai bene? Con chi vai?"
-"Tanaka."
Sbarrai gli occhi.
Tanaka? Tanaka Ryūnoske? No, mi prenderà in giro.
-"Tanaka Ryūnoske? Mi stai prendendo in giro o è la verità?"
-"È la verità T/n, me l'ha chiesto così gentilmente e rispettosamente. Sembrava essere cambiato rispetto alle altre volte che cercava di parlarmi."
-"Non so cosa dire..."
-"Non dire nulla che è meglio."
Finalmente arrivammo vicino a casa di Kei e papà ci scaricò, Kiyoko andò da Tanaka, per quanto fossi sorpresa, ed io andai a bussare dal mio ragazzo. Aprii sua madre, come sempre, sussultò con gli occhi che le si illuminavano.
"Oh. Mio. Dio. T/n, sei bellissima! Dov'è Kei? Kei! Scendi subito o T/n se ne va senza di te!" Urlò ai piedi delle scale.
"Sai quanto mi piacerebbe restare in casa, e anche T/n lo sa." Rispose con lo stesso tono di voce.
"Kei mi ha detto che state insieme, finalmente aggiungerei. È incredibile come tu abbia conquistato il mio piccolo ometto." Mi bisbigliò facendomi entrare in casa emozionata. Le sorrisi felicemente. Aspettammo un po' il ragazzo, ma non scendeva più.
"Kei?" Lo chiamai dalle scale.
"Sì?"
"Muoviti o arriveremo in ritardo!"
"Arrivo, non voglio sembrare uno che si è appena svegliato." Sbottò mentre sentivo la sua voce avvicinarsi sempre di più.  Finalmente scese da camera sua e ci raggiunse in salotto. Alzò la testa per guardarmi e gli cadde la mascella, rimase ad occhi aperti e le sue guance iniziarono ad andare a fuoco. Prese due respiri profondi.
"Sei bellissima." Si avvicinò prendendomi entrambe le mani.
"Anche tu sei bellissimo." Risposi ridacchiando.
Ed era vero, Kei era bellissimo. Non l'avevo mai visto così elegante in quei pochi mesi dove stavamo insieme. Si era tirato a lucido e aveva una camicia bianca con le maniche arrotolate, teneva piegata con cura sul braccio una giacca (non di quelle da uomo d'affari) in caso facesse freddo, aveva i pantaloni di un completo elegante, ma le sue scarpe erano le solite che aveva sempre, un po' rovinate ma facevano lo stesso la loro figura.
Andammo verso la palestra del club di pallavolo, dove si teneva la festa. Vicino allo sgabuzzino c'era un tavolo con bibite varie e dalla parte opposta c'era un dj che stava già intrattenendo quelli che erano arrivati, ovvero tutti, dato che eravamo leggermente in ritardo.
"Sai che mia sorella è andata con Tanaka?" Dissi prima di entrare.
"Con quello lì? Ma per favore." Sbottò ridendo.
Finalmente raggiungemmo il club di pallavolo e restammo lì a ballare con la musica, tranne Kei. Non sembrava avesse molta voglia di ballare, non era comunque il suo campo. Ma non era neanche il campo di Hinata, e comunque lui ballava, molto male, ma ballava. Era una questione di personalità.
Restai un po' col mio ragazzo da soli vicino alla porta aperta  della palestra canticchiando qualche canzone.
"Ti stai divertendo Kei?" Mi girai ridendo.
"Ti sembro divertito?" Mi rispose avvicinandosi.
Partì una canzone molto familiare.
Tum, cha. Tum, cha. Tum, cha.
"È 'Do I Wanna Know?'."
Spalancai gli occhi ricordandomi quel bacio che ci eravamo scambiati con il sottofondo di quella melodia bellissima.
Sorrisi al ragazzo, che mi stava già guardando.
"Hai chiesto che la mettessero?" Mi lanciò un'occhiataccia. Dissi che non sapevo nulla, perché era la verità.
"Quindi... che ne dici di..." borbottai facendogli gli occhi da cucciolo. Senza una risposta Kei mi poggiò una mano sul fianco destro, mentre l'altra rimaneva sulla mia guancia. Iniziò a baciarmi con molta timidezza, le mie labbra rimasero arricciate nel mio solito sorriso, era così bello avere un bacio con il mio ragazzo con il sottofondo di questa canzone, durante una festa. Le mie emozioni erano andate in vacanza in quell'esatto momento, a parte tutto l'amore che stavo esponendo al ragazzo e l'adrenalina che prendeva possesso del mio corpo. Mi staccai dalle sue labbra.
"Vuoi stare un po' fuori?" Gli chiesi prendendolo per mano. Annuii con un mezzo sorriso e ci sedemmo vicino alla palestra, appoggiai la testa alla sua spalla.
"Grazie per essere venuto con me, lo apprezzo molto."
"Tranquilla, almeno una cosa bella l'ho vista oggi." Rispose guardandomi serenamente. Gli chiesi cosa avesse visto di bello oggi. Mi sorrise maliziosamente.
"Tu con questo vestito addosso." Mi passò il braccio attorno ai fianchi portandomi più vicina a lui. Arrossii imbarazzata.
"Vedi? Se tu non fossi venuto ti saresti perso il mio vestito." Risposi ridendo agitata.
"Non solo il tuo vestito, ma anche il tuo bel faccino." Mi prese il mento con il pollice e l'indice. Mi imbronciai per il troppo imbarazzo, la mia faccia andava a fuoco. Ci scambiammo un altro bacio.
Una folata di vento arrivò verso di noi e un brivido mi passò lungo la schiena.
"Inizia a fare un po' di freddino, eh?" Borbottai racchiudendomi leggermente per restare più al caldo. Kei annuì guardando la giacca che aveva appoggiata alle gambe. Sospirò prendendola.
"Non potevi portarti una giacca stasera?" Sbottò mettendomela addosso.
"Avrebbe rovinato l'outfit!"
Dopo un po' mi ritrovai con la testa appoggiata sulle gambe del ragazzo a parlare di argomenti totalmente a caso.
"T/n, semmai ci dovessimo lasciare..."
"Oddio stai zitto." Lo interruppi. Che paranoico che era.
"Fammi parlare. Semmai ci lasciassimo io non smetterei mai di amarti. Forse con la mia troppa gelosia ho paura che tu non mi sopporterai più." Spiegò giocando con i miei capelli. Lo guardai mettendo il broncio.
"Non voglio lasciarmi con te. Odio solo il pensiero, anzi no, odio anche solo la possibilità dell'accaduto."
"Devo lavorare sulla mia gelosia e ho paura di farti ancora del male come quella volta al ritiro." Mi rivelò preoccupato.
Non volevo lasciare Kei. Anche se molto salato a volte, io lo amavo. Il suo affetto era la cosa migliore che potessi mai ricevere e amavo quando mi provocava, non volevo lasciarlo, per niente.

La tua felicità -Tsukishima x Reader-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora