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Perdemmo la partita. Ero contenta che ce l'avevamo fatta fino a questo punto, ma avrei voluto vincere e andare ai nazionali, dovei andarmene a casa appena portata fuori dall'infermeria e venni accompagnata da Kenma e Tsukishima.
Camminando i due iniziarono a litigare.
"Hai idea di quanto la mia migliore amica stia male perché tu l'hai lasciata?" Sbottò il mio migliore amico guardando il cemento usurato di Tokyo.
"L'ho fatto per non farla star male, tu hai idea di quanto avrei voluto menarti quando vedevo T/n così felice con te?" Rispose guardandolo male, avevo paura che si picchiassero davvero.
"Non voglio che pianga così tanto solo perché io sono geloso di te o di Hinata o di tutti gli altri ragazzi che sono suoi amici." Continuò sbuffando, Kenma sembrava molto innervosito.
"Potete evitare di urlarvi addosso? Davvero, mi state facendo venire il mal di testa. Non solo non ho potuto giocare, ma abbiamo perso e ora devo sentire sbraitarmi uno in un orecchio e uno nell'altro." Intervenni aprendo la porta di casa mia. Mi sedei sul divano tra i due ragazzi. Il telefono del mio migliore amico squillò e lui dové andare a casa, sua mamma lo aspettava.
Il ragazzo mi salutò posandomi un bacio sulla fronte, ma il biondino occhialuto restò impassibile, se non forse quasi felice nel vedere quel gesto da parte del mio migliore amico. Quindi restammo io e Tsukishima.
"Puoi andare, sto bene."
"No, non stai bene T/n. Non hai mangiato per non so quanto tempo e in casa tua non c'è nessuno. Io oggi non ho partite quindi ho tutto il tempo del mondo. Devo prendermi cura di te." Rispose preparandomi un the in cucina.
"Non devi se non lo vuoi fare."
"Io voglio farlo."
Il ragazzo tornò con una tazza bollente di the e si sedé vicino a me sul divano. Sbuffai ricordandomi quello che gli avevo detto quando ci eravamo lasciati.
"Non voglio più vederti, non parlarmi più, non scrivermi più..."
"Ti ho detto di non parlarmi più e invece non stai rispettando quel mio desiderio, sei pure a casa mia." Sorseggiai la bevanda arrabbiata.
"Non posso smettere di parlarti, ci resterei malissimo." Disse appoggiando la testa sul palmo della sua mano. Aveva un mezzo sorriso mentre mi guardava bere timidamente lanciandogli qualche occhiataccia ogni tanto. Non potevo odiarlo, era impossibile per me. Lo amavo e lui amava me, non riuscivo quasi più ad odiarlo. Era troppo dolce con me, mi aveva appena preparato il the e si era arrabbiato tantissimo quando aveva scoperto che avevo ricominciato a non mangiare.
"Perché ti interessa così tanto di me?" Chiesi guardando i fondi della tazza.
"Stai scherzando? Hai per caso cancellato dalla tua memoria da tutte quelle volte che ti ho detto 'ti amo' e tutte quelle volte che ci siamo baciati e il resto? Hai dimenticato che ci siamo lasciati perché io dovevo lavorare sulla mia gelosia ma ti avevo informata che ti amo comunque vada?" Sbottò prendendomi il viso con una mano. Scossi la testa infastidita.
"Il mio pensiero su di te non è cambiato, io ti amo." Continuò sorridendomi. Sospirai confusa. Non volevo sentirgli dire quelle parole, avrei dovuto odiarlo, ma davvero, non ci riuscivo. Dato che il biondino voleva rimanere a prendersi cura di me misi un film per rilassarmi un po', la mia stanchezza era a mille però. Mi addormentai. Mi addormentai con la testa appoggiata sul petto del ragazzo. Appena mi risvegliai lui stava giocando coi miei capelli e il suo braccio era attorcigliato ai miei fianchi.
"Non stiamo insieme, ci siamo lasciati, non dovremmo essere così abbracciati e coccolosi. Però non voglio staccarmi, sto così... così al sicuro. Penso che resterò così." Pensai alzando la testa verso il ragazzo, che mi stava sorridendo con un'espressione molto serena, anche lui era molto rilassato nel stare così.
Odiavo pensare al fatto che ci eravamo lasciati ma stavamo facendo come se non ci fossimo mai separati.
"Odio il fatto che tu mi abbia lasciata." Bisbigliai richiudendo gli occhi lentamente.
"Credimi, anch'io. Però so che per te è stata molto più dura da sopportare. Sono davvero uno stronzo." Rise leggermente mentre guardava la TV. Il mio buon senso era sparito in quel momento, mi sentivo così bene in quel momento, ma allo stesso tempo ero così confusa da fregarmene e rimanere lì ferma a riaddormentarmi. Non capivo perché il ragazzo avrebbe dovuto lasciarmi se alla fine avrebbe potuto anche essere aiutato da me con la sua gelosia. Anche perché, tralasciando il mio lungo momento di rabbia, stavamo facendo quello che avremmo fatto anche da fidanzati. Ma non era solo quello. Il suo sguardo che si incontrava col mio prima che una mia partita iniziasse, quel sorriso che faceva guardandomi. Il suo sfondo del telefono, che era rimasto quella foto che avevo fatto di lui accoccolato sul mio collo mentre io giocavo con i suoi capelli, quella volta dove quella ragazza gli ha dato un bacio sulla guancia e lui si è allontanato subito da lei, prestando le sue attenzioni su di me, alla quale era caduto il caffè a terra. Quel momento dove mi sentivo in ansia per la partita persa era lì a dirmi di stare tranquilla, anche dagli spalti. Quando mi hanno portata in infermeria perché non avevo più energie ed ero a stomaco vuoto, lui è stato il primo a venire da me e si è pure arrabbiato con me. Qualche minuto prima quando Kenma mi aveva baciato la fronte e lui non ha neanche fatto una smorfia. Tutto questo mi mandava la testa in un casino immenso.
Sospirai strizzando gli occhi cercando di dimenticare quei pensieri brutti, per ora.
"Che ne dici..." borbottò Tsukishima. Si fermò un attimo. "Se mangiamo qualcosa? E per mangiamo intendo solo te."
Inclinai la testa senza posare lo sguardo sul ragazzo.
"Non so."
"So che per colpa mia ha del tutto perso la voglia. Però davvero, sai quanto tengo alla tua salute, ok? Dai, ti preparo qualcosa." Mi fece alzare da quella posizione comoda.
"Tu cucini? Ha! Non ti credo." Esclamai ridendo. Il viso del biondino si avvicinò al mio con un'espressione compiaciuta già stampata e pronta a stuzzicarmi.
"Sì, so cucinare e anche benissimo. Non parliamo di te invece." Mi scompigliò i capelli. Restai zitta morendo di imbarazzo con un finto broncio. Un bacio sulla fronte mi si posò inaspettatamente.
"Tu resta qui seduta T/n, io preparo qualcosa per te."

La tua felicità -Tsukishima x Reader-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora