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Uscii dalla palestra per vedere se iniziava ad arrivare qualcuno e trovai Hinata che correva felice.
"Ciao T/n! Sei già qui." Esclamò avvicinandosi a me.
"Sì, sono arrivata da poco seguita da Tsukishima."
"Ah, volevo... ecco io volevo chiederti una cosa." Disse lui esitante.
"Ti dispiacerebbe se ti accompagnassi in palestra dopo le lezioni?" Chiese lui imbarazzato. Girai la testa verso Tsukishima, che ci stava lanciando un'occhiataccia mentre faceva qualche palleggio da solo.
"Per me non c'è nessun problema." Risposi sorridendo.
"T/n." Si avvicinò Tsukishima a me e Hinata.
"Vuoi una mano a montare la rete?" Chiese lui indicando la rete che tenevo tra le mani.
"Ah, sì grazie." Dissi rientrando in palestra.
"Geloso." Borbottai camminando vicino al brontosauro (Tsukishima).
"Come scusa?"
"Niente." Risposi allacciando la rete ai supporti ridacchiando. Mi alzai in punta di piedi per raggiungere il secondo filo da legare ma non ci arrivavo. Dietro di me sentii una presenza che prese la mia mano che cercava invano di far tutto da sola.
"Faccio io nanetta, tu vai di là." Disse Tsukishima restando dietro di me, arrossii e corsi dall'altra parte.
"Buongiorno T/n." Entrò Kageyama in palestra, salutai il ragazzo.
"Vuoi una mano?" Mi chiese lui indicando la rete. Annuii ringraziandolo e lui si mise vicino a me per allacciare la parte più alta della rete.
Appena arrivati tutti iniziarono gli allenamenti e dopo un po' i ragazzi fecero una piccola partita, notai quanto Tsukishima odiasse Kageyama, anche se erano nella stessa squadra battibeccavano l'uno con l'altro continuamente.
"Si odiano proprio quei due." Dissi a Kiyoko ridendo.
"Già, ma sembra anche che Tsukishima e Hinata abbiano un po' di competizione, dopotutto è normale, Tsukishima sa che Hinata è più forte di lui."
"Più forte di lui? Ah, forse è per quello che si arrabbia così tanto se parlo con lui."
Dopo le attività del club salutai mia sorella, dato che dovevo seguire Tsukishima, mi doveva dare una mano con letteratura.
"Vieni anche tu con noi oggi T/n?" Chiese Yamaguchi sorridente, io annuii dicendo che il suo amico doveva farmi ripetizioni.
"Insomma, devi dirlo a tutti?" Sbottò il biondino arrabbiato.
"Cosa devo dirgli? Che oggi ho voglia di andare fino a Tokyo a piedi?"
Il ragazzo restò zitto.
"Yamaguchi, ma tu e Tsukishima vi conoscete da tanto?" Chiesi curiosa camminando vicino a lui.
"Ah sì, siamo amici da un po', forse dalle medie o dalle elementari."
"Dagli ultimi anni delle elementari, quando Yamaguchi era entrato nel club di pallavolo." Si intromise Tsukishima. Improvvisamente il brontosauro si fermò.
"Siamo arrivati." Disse lui salutando Yamaguchi.
"Che bella casa... è abbastanza grande per essere in un pesino così piccolo." Pensai entrando dentro casa sua.
"Sono a casa." Disse togliendosi le scarpe. Feci anch'io come il ragazzo e quella che mi pareva essere la madre di Tsukishima corse a salutarci.
"Che bella donna, è anche molto giovane. Assomiglia molto a Tsukishima."
"Ciao Kei e ciao, tu devi essere T/n?" Chiese la signora. Io annuii stringendole la mano.
"Kei tesoro, non sapevo che avessi un'amica così bella e cordiale." Esclamò sua madre sorridendo.
"Mamma per favore." Borbottò imbarazzato.
"Ah comunque vai a salutare Akiteru, è venuto a trovarci ed è un po' che non lo vedi, e fallo conoscere alla tua amica!" Continuò la signora Tsukishima.
"Andiamo T/n, ti porto in salotto a conoscere mio fratello." Disse il ragazzo con un'espressione corrucciata.
Questa casa era bellissima, molto ordinata e anche abbastanza moderna. Entrai in salotto e c'era un ragazzo molto alto seduto sul divano, questo si girò sorridente e si alzò per salutare suo fratello.
"E lei chi è? Non mi dire che ti sei trovato una fidanzata." Esclamò lui ad occhi aperti. Io arrossii e Tsukishima si arrabbiò ancora di più.
"Stai zitto Akiteru, è una mia amica." Disse lui imbarazzato.
"È vero, siamo solo amici." Affermai io col viso che mi andava a fuoco.
"Aspettami qui, vado a togliermi la divisa." Disse lui salendo in camera sua. Il fratello del mio amico mi fece sedere al loro tavolo e iniziò a farmi qualche domanda.
"T/n cara, vuoi una tazza di the? Di solito Kei ne beve sempre una appena tornato da scuola." Chiese sua madre. Accettai con piacere e dopo poco la mamma di Tsukishima era seduta a parlare con me.
"Come va Kei a scuola? È bravo con i suoi compagni di classe? Non ti prende troppo in giro vero?"
"No no, bhe si diverte a stuzzicare tutti ma non esagera quindi è apposto, a volte è anche abbastanza gentile." Risposi sorridendo.
"La smettete di parlare di me voi due?" Sbottò Tsukishima entrando in salotto. Iniziammo finalmente con le ripetizioni.
"Allora, cos'è che non capisci?" Chiese lui sedendosi davanti a me.
"Praticamente nulla."
Iniziammo a ripassare e stranamente riuscii a capire meglio quello fatto in classe finora. Improvvisamente sentii una forte stanchezza, dato che non avevamo fatto neanche una pausa, e iniziai a distrarmi un po' mentre Tsukishima spiegava.
Entrò il fratello del ragazzo, Akiteru, e i miei occhi si portarono su di lui.
"Cavolo, è proprio alto... è anche molto carino, ma non come suo fratello, sicuramente è più solare però."
Sentii uno schiocco di dita. Mi girai e l'altro Tsukishima mi guardava.
"Devi concentrarti su di me o non capirai nulla lo stesso." Disse sistemandosi gli occhiali. Sentii delle farfalle nello stomaco. Mi strofinai gli occhi e cercai di stare attenta.
"Vuoi fare una pausa?" Chiese lui vedendomi così stanca. Annuii e presi il telefono, Kenma mi aveva scritto.
-"Sei libera sabato? Kuroo mi ha chiesto di uscire e non penso che riuscirò a sopportarlo."
-"Sì, dovrei essere libera"
-"Dove andiamo di bello?"
-"Non lo so, Kuroo ha detto che camminiamo un po' in giro poi passiamo per il centro di Tokyo."
-"Magari in centro possiamo andare a comprare un videogioco nuovo"
-"Ora ho voglia di uscire questo sabato :)"
Sorrisi vedendo l'ultimo messaggio del ragazzo.
"A chi scrivi?" Chiese Tsukishima.
"Al mio migliore amico."
"Va al Karasuno?"
Scossi la testa.
"Va al Nekoma. Infatti lo incontrerai alla fine della golden week, è nel club di pallavolo, fa il palleggiatore."
Cadde un silenzio tra io che continuavo a scrivere a Kenma e il ragazzo che sembrava fosse geloso anche del mio migliore amico.
"Vogliamo andare avanti?" Dissi chiudendo il telefono. Dopo un po' entrò la madre di Tsukishima.
"T/n ti piacerebbe cenare da noi stasera?" Chiese sorridente.
"Ah, mi piacerebbe tanto ma purtroppo abito lontano da qui e devo prendere un bus per tornare, che è tra poco." Risposi guardando l'orologio che era appeso al muro. Iniziai a prepararmi per andar via e prendere il bus.
"Ah ti devo dare i soldi Tsukishima." Dissi frugando le tasche dei miei pantaloni. Tirai fuori delle banconote e gliele diedi.
"Bhe, devo andare, grazie mille Tsukishima, ora mi è tutto più chiaro."
Iniziai a mettermi le scarpe e anche il biondino fece lo stesso.
"È tardi, ti accompagno."
"Sicuro? Non devi per forza."
Uscimmo di casa e ci incamminammo verso la fermata in silenzio.

La tua felicità -Tsukishima x Reader-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora