T/n's Pov:
Quando tornammo a Tokyo per il ritiro con le altre scuole Hinata e Kageyama si erano 'separati', non si parlavano più come prima e non si allenavano più insieme. Quella litigata li aveva davvero fatti allontanare.
Sul bus verso il posto dove saremmo stati, seduta vicino a Kei e assieme a Yamaguchi, ne parlammo. Eravamo seduti su quei posti dove ci sono quattro sedili che si affacciavano l'uno all'altro.
"Secondo te ha senso litigare per la pallavolo? Capisco che gli piace giocare, ma quasi picchiarsi mi sembra un po' troppo." Dissi appoggiando la testa sul palmo della mia mano.
"Per me è solo uno sport."
"Per te magari è così, Kei. Ma per loro è molto di più."
"Hai ragione T/n, per quei due la pallavolo è un cosa importantissima, soprattutto per Hinata." Intervenne Tadashi.
"Vero, è così motivato a migliorare ogni giorno, quando mi parla di pallavolo si esalta così tanto che appena ha finito sta saltellando." Continuai. Kei sbuffò sentendomi parlare di Shoyo.
"Stai bene?" Chiesi girandomi verso di lui, era voltato verso il finestrino con il mento appoggiato dal palmo della sua mano, sembrava che tra un po' gli cadesse la testa.
"Non ho niente." Rispose continuando ad osservare il paesaggio fuori dal bus. Non era vero quello che mi aveva detto, sembrava molto giù di morale.
"Sai che odia sapere che Hinata è così motivato a migliorare ogni giorno, perché l'hai detto proprio davanti a lui?" Pensai mentre lo vedevo indossare le sue cuffie vecchie.
"Ora ti ignorerà."
Restai a parlare con Yamaguchi, dato che Kei aveva deciso di uscire da quella conversazione.
"Ho paura che Kei si sia offeso per quello che ho detto prima su Hinata." Gli bisbigliai controllando se il biondino non mi sentisse.
"Anch'io, ma sentirti parlare così di qualcuno che lui definisce 'meglio di lui' lo fa arrabbiare, forse è perché quando lo fai non si sente abbastanza per te? Non saprei, però fa così perché ti vuole tanto bene." Spiegò preoccupato.
"So che mi vuole bene, dice sempre che mi ama e anche io lo amo."
"Lo so che mi vuole bene, però non può essere sempre così geloso."
"Bhe ma ogni tanto non lo trovi divertente quando si ingelosisce?"
"Sì, a volte sì. Però ci sono volte dove se la prende per davvero, si chiude in sé stesso e non ne vuole sapere. Ti ricordi quando abbiamo pranzato insieme e lui ha detto 'non ho nulla da perdere'? Ok che è geloso e mi fa piacere che gli importa di me, però mi farà stare male semmai dirà altre cose del genere." Continuai un po' nervosa.
"Sì, ho notato come si comporta a volte." Rispose Yamaguchi ridendo.
Mi rigirai verso Kei, si era addormentato. Era impossibile che mi sentisse, dato che lui teneva sempre la musica a tutto volume.
"Comunque non so se lo sai, anche perché non dovrei dirtelo, però da rappresentante di classe mi è stato detto, come anche agli altri rappresentanti, che ci sarà una festa per augurare il nuovo periodo scolastico." Mi rivelò Tadashi.
"Davvero?"
"Mhm. Dovremo vestirci abbastanza eleganti e ovviamente si andrà a coppie." Continuò sorridendo.
"Dici che Kei verrà?" Chiesi curiosa. Il ragazzo scosse la testa ridacchiando.
"Non gli sono mai piaciute le feste, dubito che verrà con te, mi dispiace. Puoi comunque provare a convincerlo."
Appena arrivati corsi a salutare Kenma. Poi i ragazzi iniziarono subito ad allenarsi e noi manager restammo a mettere apposto qualche cosa e poi restammo a parlare insieme.
"Onestamente i nostri ragazzi sono molto bravi, però c'è Bokuto, diciamo che lui, anche se uno dei migliori, ha una personalità molto particolare." Spiegò una manager della scuola Fukurōdani.
"Qual è Bokuto?" Chiesi guardando il campo dove stava giocando la squadra di quella manager. Lei mi indicò un ragazzo alto e robusto con i capelli sparati in aria grigi e neri e degli occhi color ambra, come quelli di Kei. Solo che quelli di questo sembrava si illuminassero come delle lampadine. Sembrava molto solare ed energico, infatti faceva delle schiacciate molto potenti, non per nulla era l'asso della squadra. Potrebbe essere stato il migliore amico di Hinata da quanto si assomigliavano.
"Perché è difficile lavorare con lui?" Domandai continuando a guardarlo.
"Quando non si sente in lui diventa un po'... depresso, quindi chiede al nostro alzatore di non passargli nessun'altra palla." Rispose la manager ridacchiando imbarazzata.
"Ah, è un po' una drama queen."
Appena finiti gli allenamenti cenammo tutti insieme, ma Kei non si vedeva in giro, che non avesse fame? Chiesi a Yamaguchi dove fosse e mi rispose che stava un po' male, quindi era andato direttamente a farsi la doccia e dormire. Mi alzai pulendomi la bocca col tovagliolo.
"Vado a vedere come sta." Dissi facendo per andarmene.
"Ma non sei neanche a metà della cena." Borbottò Tadashi.
"Piuttosto non mangio."
Ignorai il ragazzo e andai velocemente dove dormiva il biondino, bussai.
"Avanti." Disse la voce calma del mio ragazzo.
Aprii la porta timidamente, feci spuntare la testa e lo sentii sbuffare.
"Tadashi mi ha detto che stai un po' male." Mi sedei vicino a lui. Si girò dall'altra parte.
"Non sto male."
"Non vuoi mangiare?" Chiesi inclinando la testa. Scosse la testa.
"Non volevo starti vicino."
Spalancai gli occhi confusa, ma poi realizzai. Era arrabbiato con me per quello che avevo detto di Hinata sul bus.
"È per quello che ho detto su Hinata in bus?" Chiesi cercando conferma, lui sbuffò di nuovo e si alzò.
"Perché devi sempre parlare di lui così... così bene?" Sbottò coi pugni stretti.
"Kei, Hinata è mio amico e lo ammiro per quanto si impegni nella sua passione. E so che sei geloso di lui perché apparentemente per te è 'migliore di te' per questa cosa."
"E allora se lo sai perché lo devo dire davanti a me?"
"Era un'osservazione, Kei. Per carità smettila di avere 5 anni e pensa! È un dato di fatto che lui voglia migliorare ogni giorno, non posso negarlo e neanche tu puoi." Esclamai alzandomi anch'io.
Calò un silenzio imbarazzante.
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La tua felicità -Tsukishima x Reader-
Fanfic🧡COMPLETATA🧡 T/n, la sorella di Kiyoko Shimizu, inizia il suo primo anno al liceo Karasuno. Anche se residente a Tokyo i suoi genitori hanno deciso di non mandarla al liceo Nekoma, perché causa del bullismo verso la sua sorella maggiore durante il...