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Fortunatamente riuscii a trovare uno spazio per incontrarmi con Tendō e Ushijima, quindi presi il bus per raggiungerli alla loro scuola e arrivai alle 15:00 in punto, lì mi aspettavano già i due spilungoni. Quello rosso mi salutò saltellando felice, l'altro mi fece un leggero cenno con la mano. Iniziammo a camminare verso il café, ordinammo e prendemmo posto a uno dei tavolini.
"Quindi sei in prima, T/n?" Chiese Satori. Annuii sorridendo.
"Non dirmi che si vede perché me l'ha già detto Ushijima." Risposi ridendo imbarazzata.
"Wakatoshi, non pensavo tu fossi così wild!"
"Non volevo dirlo per offenderti, T/n." Rispose lui sorseggiando il suo caffè.
"Lo so, stavo scherzando tranquillo." Ribattei sempre con un sorrisetto divertito. Io e Tendō parlammo molto su cosa ci piaceva, mentre Ushijima non sembrava partecipare molto, ma dopotutto si vedeva che non è un tipo da molte parole, soprattutto sugli argomenti di cui stavamo parlando.
"A te invece che musica piace, Wakatoshi?" Chiese Satori con un sorrisetto.
"Non ascolto musica." Rispose giocherellando con la cannuccia del bicchiere.
"Davvero? Neanche un po'?" Chiesi sconvolta.
"Come fa questo a vivere senza musica?"
"I miei genitori non hanno mai voluto farmi ascoltare musica."
"Bhe dovresti, per me la musica è come una via di fuga o uno sfogo per quando sono in una situazione difficile." Spiegai mentre Tendō mi dava corda.
"È vero, anche per me! Oh devi ascoltare assolutamente Call me maybe!"
"Davvero? Call me maybe? Una canzone più sentita e risentita no? Piuttosto, secondo me dovresti ascoltare questo gruppo che si chiama Arctic Monkeys, hanno fatto uscire un nuovo album che si chiama AM, io l'ho ascoltato e secondo me potrebbe piacerti." Interruppi il rosso.
"Oh, sei una di quelle." Borbottò cercando di provocarmi.
"Scusami? AM è un album fantastico, a me ha fatto venire i brividi." Esclamai offesa.
"Mah, per me non era molto bello."
Spalancai gli occhi scioccata.
"Non litigate, ascolterò entrambi i vostri consigli." Ruppe il litigio Ushijima, quello strano di un Satori ghignò alle parole del suo amico.
"Oltre a Call me maybe per me dovresti ascoltare anche Katy Perry, le sue canzoni sono bellissime, specialmente Hot N Cold, è fantastica!" Aggiunse il rosso.
"Su questo sono d'accordo, anche se preferisco Dark Horse. E comunque per me dovresti ascoltare anche Eminem, è un rapper bravissimo e tu non ti permettere a dire il contrario Tendō!"
"Qui non posso contraddirti." Alzò le mani ridendo. Restammo ancora un po' a parlare, poi uscimmo dal café e camminammo in giro, entrammo anche in un negozio di vestiti lì attorno.
"Non sapevo che ci fossero negozi di vestiti qui a Miyagi." Borbottai cercando qualcosa di bello da comprare.
"Perché? Non sei di Miyagi?" Chiese Ushijima.
"No, sono di Tokyo, ma circa verso il confine tra Miyagi e la capitale, devo comunque prendere un bus di quasi un'ora." Risposi ridendo imbarazzata.
"L'avessimo saputo prima avremmo deciso un posto più vicino dove incontrarci." Disse Tendō aggrottando le sopracciglia. Dissi di non preoccuparsi, andava bene così, non mi faceva troppi problemi. Trovai un top molto carino e lo andai a provare, seguita dai miei due amici. Mi guardai allo specchio del camerino.
"Oh no, si vede quella cicatrice. Perché proprio oggi ho deciso di mettermi i jeans a vita bassa?" Dissi tra me e me mentre il rosso mi chiamava impaziente di vedermi come stavo.
"Ah al diavolo, non mi importa di quello che penseranno." Aprii la tenda e mi feci vedere.
"Com'è?" Chiesi girando su me stessa imbarazzata.
"Ti sta benissimo! Devi comprarlo, altrimenti te lo prendo io!"
"T/n, non voglio toccare un tasto dolente, ma cos'è quella cicatrice che hai sul fianco?" Chiese Ushijima timidamente indicando quel segno.
"Oh... circa un mese fa dei ragazzi ubriachi mi hanno investita mentre ero sulle strisce, i dottori mi han detto che sono viva per miracolo, però sono andata in coma per circa un mese appunto. I miei amici han detto che sono fortunata ad avere solo questa come ferita permanente. Ecco perché devo recuperare con la scuola." Spiegai molto velocemente.
"Per me ti fa sembrare una ganza." Tendō si appoggiò allo stipite del camerino a braccia conserte.
"Davvero? Non penso che a me piaccia come mi fa apparire, non la trovo molto bella..." borbottai guardandomi allo specchio.
"T/n, tesoro, ascoltami bene. Secondo me avrai il doppio dei ragazzi che ti vanno dietro se mostri in giro quel segno che tu chiami 'orribile'!" Esclamò tirandomi una leggera pacca sulla spalla.
"Ah ma a me non interessa tanto dei ragazzi che mi vanno dietro."
"Perché?" Chiese Satori per poi sussultare emozionato. "Ti piace un ragazzo, ecco perché!"
"In un certo senso sì."
"Come si chiama? Devi dirmi tutto."
"Si chiama Tsukishima Kei e va al primo anno al Karasuno, è nel club di pallavolo. È alto, biondo, occhi color ambra e un paio di occhiali con montatura nera. Forse lo incontrerete ai campionati primaverili."
"Pensi che i colossi decaduti arriveranno a fare un incontro con noi?" Intervenne Wakatoshi. Annuii un po' infastidita.
"E comunque non siamo colossi decaduti, siamo più forti rispetto agli altri anni."
"Inoltre, i miei amici Hinata e Kageyama vogliono batterti a tutti i costi, Ushijima. Anche il resto del club è molto determinato a giocare contro di voi." Continuai chiudendo la tenda del camerino per cambiarmi nei miei vestiti di prima.
"Ma aspetta, tu non vai al Nekoma come tua sorella?" Chiese il rosso confuso dietro la tendina rossa di tessuto grosso.
"Cosa? No, prima Kiyoko andava al Nekoma, ma ha subito vari episodi di bullismo e quindi si è trasferita al Karasuno a metà anno, i miei hanno detto che è meglio che stia nella stessa scuola di mia sorella."
"E comunque vedrete anche me e mia sorella ai campionati, siamo le manager del club assieme ad un'altra ragazza di classe prima." Uscii con un ghigno stampato in viso.
"Non ridere così tanto, vi batteremo facilmente comunque. Wakatoshi è impossibile da murare quando attacca, è grazie al suo essere mancino." Sbottò Tendō fiero guardando dall'altra parte.
"Oh sì, voglio vedervi provare. Siamo molto migliorati e spero che i ragazzi vi facciano il culo." Risposi guardandolo male.
"Ragazzi smettetela di battibeccare o ci cacceranno via, piuttosto meglio augurarvi buona fortuna se finirete contro di noi, non che ve ne serva."
"E invece ce ne servirà molta, un mancino che gioca a pallavolo è un incubo per tutti."

La tua felicità -Tsukishima x Reader-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora