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Quando arrivò mercoledì, dopo il club, seguii di nuovo Kei verso casa sua per le mie ripetizioni di letteratura.
"Che te ne pare se questa volta saliamo in camera mia a studiare?" Chiese lui camminando assieme a me e Yamaguchi. Realizzò che c'era anche il suo amico. Si schiarì la voce un secondo.
"Così mia madre non ci disturba, come l'altra volta..."
"A me va bene, è casa tua quindi decidi tu." Risposi sorridendo.
"Vorrei tanto prenderlo per mano, ma Yamaguchi ci vedrebbe e non penso che Kei voglia farsi vedere dal suo amico." Pensai mentre improvvisamente sentii una mano strisciarsi contro il dorso della mia, alzai lo sguardo verso il biondino, che mi fece cenno con il capo di stringerli la mano.
"Avrà notato? Impossibile, stavo nascondendo benissimo il mio viso infastidito."
Mi limitai a prendergli il mignolino e far oscillare leggermente la piccola stretta creatasi. Finalmente arrivammo a casa del ragazzo, dove ci aspettava già la madre per abbracciarmi appena tolte le scarpe.
"T/n cara, che piacere rivederti." Esclamò lei con un ampio sorriso.
"È un piacere anche per me vederla, signora."
"Dai, andiamo di sopra T/n. Ti dispiace se porti il the di sopra per oggi, mamma?" Disse Tsukishima calmo.
"Certo che no Kei. T/n, vuoi anche tu una tazza di the, vero?"
Io annuii sorridendo alla signora. Sentii di nuovo la mano di Kei vicino alla mia, stava per intrecciare le nostre dita, ma poi si tirò indietro, realizzando che eravamo davanti a sua madre. Lasciai scappare una leggera risata mentre salivamo le scale.
Ci mettemmo sulla scrivania per iniziare la spiegazione dall'ultimo punto dove l'avevamo lasciata.
"Sono così vicina a Kei, inizio a sentire caldo così."
"Prima volevi tenermi per mano davanti a tua madre?" Lo provocai nascondendo il mio sorriso col dorso della mia mano.
"Non era mia intenzione. Mi son tirato indietro perché non volevo che mia mamma ti disturbasse, può essere molto appiccicosa quando si parla di me e una mia eventuale fidanzata." Disse arrossendo.
"Fidanzata?"
"Fidanzata?" Chiesi confusa, non che mi dispiacesse.
"Scusa, non volevo azzardare nulla." Disse lui ancora più rosso in viso di prima, si vedeva che aveva formulato male la frase.
"Bhe ci siamo baciati, quindi non stai affatto azzardando qualcosa." Dissi con un sorriso divertito a causa del suo imbarazzo. Andammo avanti con la lezione e dopo poco arrivò la madre di Tsukishima con il nostro the.
Finalmente tutto mi sembrava più chiaro di prima, era vero che Kei è proprio un secchione. Passò molto tempo e più tardi si faceva, più diventavo stanca, tanto che lasciai la testa cadere sulla spalla del biondo.
"Qualcuno qui è stanco."
Emisi un mugolìo che esprimeva quanto fossi sveglia mentalmente in quel momento. Lui mi accarezzò il braccio sinistro dolcemente passando il suo braccio attorno alle mie spalle.
"Dai che ho quasi finito. Resisti ancora qualche minuto." Mi incoraggiò tirandomi su il capo quasi di forza, non riuscivo proprio a restare attenta, il che si faceva notare bene.
"Cosa devo fare per farti stare attenta ancora 5 minuti?" Sbottò lui con un accenno di risata.
"Dovresti baciarmi, ma questo non glielo dirò mai."
Cercai di trattenere il mio sorriso mentre mi dicevo in testa quelle parole.
"T/n, è inutile che provi a nascondere quel sorrisetto, lo vedrei a un chilometro di distanza." Disse lui dandomi una leggera gomitata, anche lui stava trattenendo un piccolo ghigno. Alzai lo sguardo verso di lui, il suo era già puntato su di me. Una ciocca di capelli mi cadde davanti al viso, Kei la mise apposto dietro al mio orecchio, per poi avvicinarsi sempre di più alle mie labbra. Le mie braccia restarono ferme dov'erano, appoggiate l'una sopra l'altra sopra la scrivania, una delle sue mani appena sotto al mio orecchio, le sue dita sprofondavano dentro ai miei capelli, l'altra aggrappata al bordo della sua sedia. Allungai la testa e finalmente le nostre labbra si incontrarono per avere un piccolo bacio, che mi ridiede la motivazione di tornare a seguire la sua lezione.
"Ah, come siamo attente ora." Disse lui ridacchiando. La sua voce leggermente affannata a causa di ciò appena successo mi fece sentire un'infinità di farfalle nello stomaco. Finimmo la spiegazione e, dopo tanta fatica, potemmo rilassarci un po' prima di cenare. Ci sedemmo sul letto in silenzio, Kei appoggiò la sua testa sulla mia spalla, con le sue vecchie cuffie addosso e la musica a palla come sempre. Io invece guardavo il telefono, un po' i social e rispondevo a qualche messaggio di Kenma, dove gli dicevo che avevo appena finito di studiare e che stasera mangiavo da Tsukishima. Abbassai lo sguardo verso il biondino, si era addormentato. Dalle cuffie di Kei sentii una melodia familiare, avvicinai l'orecchio e capii cosa stesse ascoltando.
"È TIMEZONE, dei Måneskin..."
"La mia canzone preferita..."
Arrivò un altro messaggio dal mio migliore amico.
-"E adesso che stai facendo?"
"Perché non gli mando una foto?" Pensai divertita mentre aprivo la telecamera e inquadravo me e anche il ragazzo beato sulla mia spalla.
Gli mandai la foto e decisi anche di salvarla, dato che la trovavo molto bella.
-"T/n, mi sa che se il tuo fidanzatino viene a scoprire di questa sua foto si arrabbierà molto. :)"
-"Te l'ho già detto, non è il mio fidanzato. Anche se oggi la situazione era un po' strana, dopo ti racconto appena torno a casa"
Chiusi il telefono e notai che la mano del ragazzo era col palmo rivolto verso l'alto, sembrava quasi che volesse che gli tenessi la mano.
"Ho paura di svegliarlo, però vorrei tanto tenerlo per mano." Pensai esitando un po'. Alla fine mi limitai ad appoggiare il mio palmo sul suo, ma sentii le mie dita intrecciarsi con quelle di Kei.
"Oh merda, è sveglio?" Scorsi leggermente il capo per vedere se i suoi occhi erano aperti, ma no, stava beato a dormire lo stesso. Iniziai a utilizzare il cellulare con una mano, ogni tanto la testa del ragazzo si sistemava sulla mia spalla. Era una scena, almeno per me, bellissima. Una delle mie gambe era messa come se fosse incrociata con l'altra, quest'ultima però era libera e quasi toccava il pavimento. Invece Tsukishima era seduto a gambe incrociate. Misi in faccia un sorriso sereno e appoggiai lentamente la testa al muro della camera del biondino, per poi tornare a guardare il cellulare, tenendo salda ancora la mano del ragazzo alla mia. Il mio pollice accarezzava leggermente parte del suo dorso. Improvvisamente sentii dei passi avvicinarsi alla stanza dov'eravamo noi. Lasciai la stretta e feci finta di nulla.
"Non posso far nulla col fatto che Kei sta dormendo appoggiato alla mia spalla sinistra." Pensai mentre la porta si apriva lentamente, mi sarei aspettata la madre del ragazzo, ma invece davanti mi trovai suo fratello maggiore, Akiteru, che diceva che la cena era pronta. Si fermò vedendoci in quello stato.
"Prima non c'era suo fratello in casa, non che l'avessi visto."
"E Kei mi aveva detto che siete solo amici." Disse lui sorridendo mentre si appoggiava al bordo dell'uscio incrociando le braccia.
"Ciao Akiteru... però ha ragione tuo fratello, siamo solo amici..." borbottai imbarazzata con un sorriso ebete. Il ragazzo scese giù dicendo di andare a lavarci le mani. Mi girai verso Kei.
"Kei, svegliati." Dissi alzandogli una cuffia per fargli sentire la mia voce. Lui si alzò subito, non dovetti urlargli nell'orecchio come quella volta in bus.
"Che succede?" Chiese lui strofinandosi gli occhi.
"Dobbiamo cenare, è arrivato anche tuo fratello." Dissi mettendomi in piedi, lui sospirò nervoso e si avviò verso la sala da pranzo.
"Chissà perché ogni volta che c'è suo fratello si comporta molto freddo con lui." Pensai seguendolo.
"Comunque bella la canzone che stavi ascoltando prima."
"TIMEZONE intendi? È la mia canzone preferita." Rispose il biondino.
"Davvero? Anche la mia!" Esclamai sorpresa.

NOTA AUTORE:
Se la canzone TIMEZONE dei Måneskin non vi piace potete ovviamente pensare ad una che piace a voi, però dovevo per forza trovare una canzone che unisse T/n a Tsukishima, dato che sono ossessionata con TIMEZONE ultimamente ho deciso di usare questa.
Sono molto contenta che questa storia vi piaccia, statemi bene💜

La tua felicità -Tsukishima x Reader-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora