18

690 34 3
                                    

Tsukishima's Pov:
"Per caso ti sei offeso prima quando ho lasciato andare la tua mano?" Chiese dopo molti minuti di silenzio.
"Intendi quando hai detto che Tanaka e Nishinoya se la sarebbero presa con me?"
Lei annuì.
"No, avevi ragione, avrebbero iniziato a dirmi che non- che non posso neanche guardare una ragazza come te."
"Stavo per dire 'che non sono all'altezza di te.' Menomale che mi sono fermato in tempo."
"Oh, menomale, pensavo di averti ferito dopo avertelo detto." Sospirò con un leggero sorriso.
"Perché mi sarei dovuto arrabbiare? Sarebbe successo davvero e non voglio litigare con quei due idioti, o con Hinata, soprattutto dopo che l'altra volta mentre ti stavo scrivendo insisteva sul fatto che ti ero troppo vicino."
"Merda, me lo sono fatto scappare." Pensai coprendomi la bocca.
"Ecco perché volevi lanciare Hinata fuori dalla finestra!" Esclamò ridendo.
"Ah, bhe sì. Forse non dovevo dirtelo."
"Non importa."
"T/n, sei pronta?" Apparse la sorella di T/n dietro di noi. Mi alzai velocemente e mi girai verso Kiyoko.
"Sì, certo." Borbottò lei imbarazzata, eravamo entrambi rossi in viso. La ragazza se ne andò dopo avermi augurato la buona notte, ma subito, appena rientrato, Hinata era davanti a me.
"Cosa ci facevi fuori con T/n?" Sbottò nervosamente.
"Quanto lo odio. Deficiente la stavo consolando per la cavolata che le hai detto prima."
"Le stavo dicendo di non ascoltare quello che le hai detto qualche minuto fa, sul suo modo di mangiare. Dovresti scusarti con lei." Dissi iniziando a camminare, ma venendo seguito dal nano.
"Eh? Perché?"
"Ma sei scemo o cosa? T/n è svenuta qualche giorno fa perché non aveva mangiato nulla e tu le vai a dire che sta mangiando più velocemente del solito neanche una settimana dopo?" Urlai spintonando leggermente quello stupido.
"Non era per colpa tua che era svenuta?" Ribatté lui.
"Devi stare zitto."
"Perché? Non vuoi ammettere di aver fatto star male la tua amata T/n fino al punto che non avesse più voglia di mangiare?" Mi stuzzicò ancora.
"Ti ho detto di smetterla."
"Resta calmo, non perdere le staffe." Pensai ricominciando a camminare.
"Dillo almeno, lo sapevi che era colpa tua o interessava solo te stesso in quel momento?"
"Ti ho detto di star zitto." Lo spinsi bruscamente contro il muro con una mano.
"Non si deve neanche permettere di dire queste cose. L'unica cosa che stavo pensando quando è svenuta era solo lei, T/n. T/n. T/n." Pensai mentre Hinata mi spintonava indietro. Lo presi per il colletto, ormai uscito fuori di testa.
"Fino a prova contraria io mi sono scusato con lei e sono corso a prenderle da mangiare appena gli altri sono intervenuti." Urlai scuotendolo con un'espressione indescrivibile.
"Respira, calmati." Pensai mentre il piccoletto cercava di staccarsi da me, anche lui arrabbiato. Daichi intervenne sentendomi urlare e ci separò, per poi portarci in una stanza da soli con lui per parlare.
"Che cosa vi prende, soprattutto a te Tsukishima?" Chiese a braccia conserte.
"Non ne voglio parlare." Risposi calmo, ma ancora un po' nervoso.
"Tsukishima, non ti ho mai visto così arrabbiato e ora voglio sapere il perché di tuto questo."
"Te lo dico io Daichi il perché." Disse Hinata alzandosi.
"Non provarci neanche a parlare." Dissi anch'io mettendomi in piedi e cercando di tappargli la bocca.
"ORA BASTA." urlò fermamente il capitano separandoci di nuovo. Non l'avevo mai visto così arrabbiato.
"Hinata non sa chiudere la sua bocca."
"È colpa tua, lo sai?" Disse il mandarino.
"Non ce la faccio con questo." Pensai stringendo i pugni.
"Hinata, smettila di provocare Tsukishima."
"Non solo ha fatto il ficcanaso in una conversazione personale, ma ha pure provato a metter la colpa su di me in un argomento." Continuai avvicinandomi a Daichi.
"Capisco. E qual è questo argomento?" Chiese lui poggiando le braccia sui fianchi.
Restai zitto.
"T/n." Disse quel deficiente.
"Non devi parlare." Mi girai furioso.
"Che è successo?"
"Dopo qualche giorno che T/n è svenuta per non aver mangiato, questo idiota si è permesso di dirle che stava mangiando velocemente, facendola sentire insicura." Spiegai.
"Hinata, non dovevi dirlo, sai che potrebbe smettere di mangiare di nuovo, lo sai bene." Disse il capitano portandosi una mano sulla fronte.
"Non è nulla in confronto al fatto che Tsukishima è il motivo per cui T/n è svenuta l'altro giorno." Sbottò lui guardando per terra.
"Lo stesso, non dovevi dirlo e domani ti devi scusare con lei. Ora fate la pace o l'amichevole di domani contro il Nekoma sarà un disastro con voi due che avete litigato." Disse uscendo dalla stanza.
"Merda, domani c'è la partita contro il Nekoma. È già finita la golden week." Pensai lanciando un'occhiataccia a Hinata.
"Lasciamo da parte questa cosa domani, ok?" Disse lui andandosene verso l'uscita anche lui. Annuii silenziosamente. Presi il telefono e scrissi a T/n.
-"Come va?" Iniziai la conversazione.
-"Bene, ma ci siam visti pochi minuti fa. Tu invece?"
-"Non benissimo, ho appena litigato con Hinata."
-"Ma comeee, avevi detto che non l'avresti fatto"
-"Non è possibile con lui star calmi."
-"Vi siete picchiati?"
-"L'ho spintonato e lui ha provato a prendermi a botte."
-"Kei, devi star calmo, anche se sai che lo odi"
-"Non importa, voglio solo prendere una boccata d'aria per ora."
-"Vuoi che venga con te? Posso dire a mia sorella di aver dimenticato qualcosa di importante di là e possiamo star qualche minuto insieme, se ti va"
-"Se non è un problema allora sì."
-"Arrivo, aspettami fuori"
Chiusi il telefono e me ne andai fuori. Finalmente T/n arrivò, era in pigiama, ma si vedeva solo dai pantaloni, aveva una felpa addosso. Il suo pigiama era viola con delle stelline gialle, o almeno, la parte di sotto era fatta così.
"Bel pigiama." La presi in giro ridendo.
"Stai zitto, mi ero già cambiata e tu mi hai fatta uscire." Rispose iniziando a camminare.
"Io ho detto 'Se non è un problema.', non 'Vieni qui ti prego.', le cose sono diverse."
"Era ovvio che tu mi volessi con te in quel momento, so che non puoi resistere neanche un secondo senza di me." Mi stuzzicò ridacchiando.
"Stai zitta." Risposi tirandole una leggera gomitata.

La tua felicità -Tsukishima x Reader-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora