Tsukishima's Pov:
Passarono giorni e io ogni volta, dopo il club, andavo a trovare T/n all'ospedale. Qualche volta venivano anche mamma e Akiteru a tenermi su di morale, mamma ci portava sempre a prendere un gelato se veniva anche lei.
"Come stai Kei?" Mi chiedeva mia madre.
"Non lo so." Rispondevo sempre serio. Mi bruciavano gli occhi.
"Quando ti sveglierai, T/n?"
Passarono altri giorni e i preliminari del campionato primaverile iniziarono. Dopo ogni partita fatta era la stessa storia, andavo a trovare T/n.T/n's Pov:
"Oggi abbiamo di nuovo vinto, siamo vicini ai quarti." Disse Kei.
"Wow, vincono così tante partite, sono così orgogliosa di loro."
Era troppo che continuavo a vedere tutto nero.
"Mi manchi T/n, sto iniziando a dimenticarmi com'è la tua bella voce, voglio ricominciare a baciarti, ma non penso mi lascerebbero baciare un corpo in stato comatoso."
"Comatoso? Di chi sta parlando? Perché sta dimenticando com'è la mia voce?"
"Ti prego, resisti. Metticela tutta per svegliarti... manchi a tutti."
"Anche a me mancano tutti, è tanto che non li vedo. Bhe è tanto che non vedo più il mondo... però voglio rivedere tutti quanti, i miei genitori, mia sorella, Kenma, Kei, il club di pallavolo..."
"In questi giorni ho ascoltato solo TIMEZONE, so che è la mia canzone preferita, ma è anche la tua... mi ricorda di te, così non ti dimentico mai ogni giorno che non ti ho tra le mie braccia."
"Vorrei davvero piangere ma non riesco..."
Il mio corpo iniziò a farmi sentire strana. Sentivo qualcosa tremare leggermente, sembrava il mio dito.
"T/n, ti stai muovendo..." borbottò Kei.
"Lo so, lo riesco a sentire anch'io scemo, ma questo non riesco a dirtelo."
"Ok, il tempo delle visite è finito." Disse una voce femminile lontana da me.
"Torno a trovarti domani, ti amo."
"Ti amo anch'io."
Non sentii più nulla per un po'.
Bip...
bip...
bip...
bip...
"Hey T/n..."
"Kei."
"Oggi abbiamo vinto un'altra partita, siamo ai quarti di finale. La prossima è contro la squadra di Oikawa."
"Chissà se Tōru ha chiesto di me, è tanto che non lo vedo."
"Non so se vinceremo."
"Mettetecela tutta."
"T/n!"
"Kenma."
"Oh ci sei anche tu, Tsukishima."
"Ciao Kenma. Non ti ho visto venire a trovare in ospedale T/n."
"Ero impegnato con i preliminari a Tokyo."
"Quindi la pallavolo è più importante della tua migliore amica?"
"Non litigate, Kei sembra abbastanza innervosito."
Bip bip...
bip bip bip...
bip bip...
"Il battito cardiaco di T/n è salito." Disse Kenma.
"Che riesca a sentirci? Dopo tutto è in stato comatoso cosciente."
"Sì, riesco a sentirvi."
Ci furono altri vociferi dai die ragazzi per un po'. Erano piccoli racconti su di me detti dal mio migliore amico.
"Lo sapevi che T/n è mancina? Non so se l'hai mai notato."
"Davvero? Non l'avevo mai notato, eppure le faccio ripetizioni... ha comunque una calligrafia fantastica."
"Grazie, Kei."
Poi silenzio.
"Hey T/n. Abbiamo perso contro il Seijoh. Tutti quanti hanno pianto, ma io ho ben altro su cui piangere, tipo te."
"Oh no. Non importa, ce l'avete messa tutta. Ma non piangere per me."
"Ho chiesto alle infermiere se andasse bene se io avessi portato le cuffie per farti ascoltare un po' di musica, fortunatamente han detto di sì." Disse Kei facendo rumore. Sentii un leggero peso attorno a me.
"Non so se mi senti con le cuffie, ma ora ti sto tenendo per mano."
"Tenendo per mano, me? Bello."
"Ti amo T/n."
"Anche io."
Un frastuono piacevole mi avvolse le orecchie.
"È TIMEZONE... che bel pensiero da parte di Kei."
Lentamente, quel nero che avevo visto per non so quanto iniziò a schiarirsi in un marroncino leggermente chiaro, poi sempre di più.Tsukishima's Pov:
-Qualche ora prima-
"Abbiamo perso contro il Seijoh..."
Guardai verso la squadra avversaria, che stava già festeggiando. Oikawa guardava verso di me, aveva una faccia un po' allarmata. La mia squadra, compreso io, andò a ringraziare il coach Ukai, Kiyoko e il professor Takeda e prendemmo le nostre borracce.
"Tsukishima..." mi chiamò una voce non familiare, mi girai.
"Oikawa?" Borbottai alzando un sopracciglio.
"Dov'è T/n?" Chiese lui guardandosi in giro.
"È..." mi fermai improvvisamente.
"Non voglio dirlo, non ci riesco."
"È... in ospedale."
"Cosa ci fa in ospedale?"
"T/n è stata investita ed è in coma da circa un mese." Intervenne la sorella della ragazza. Sembrava l'avesse detto senza emozione.
"Cosa?" Farfugliò Oikawa. I suoi occhi erano sbarrati.T/n's Pov:
"Posso aprire gli occhi, sì, posso aprirli veramente."
Sentivo lentamente che potevo riprendere il controllo del mio corpo, potevo muovere le dita, le gambe, anche se a malapena, e la testa, il mio viso, tutto.
Aprii lentamente gli occhi.
TIMEZONE era ancora intenta ad entrare nelle mie orecchie.
"T/n..."
Tutto mi sembrava leggermente sfocato, ma la faccia che avevo vicino a me l'avrei riconosciuta anche a 100 metri di distanza in queste condizioni.
"Posso vederti, finalmente."
Lui non rispose.
"È un sogno?" Pensai guardando bene la faccia di Kei.
"Hai gli occhi rossissimi. Hai pianto?"
"Ho pianto ogni sera per te."
"Non è da te." Risposi scuotendo la testa con un sorriso stanco. Vidi gli occhi del biondo diventare sempre luccicanti.
"Sono così felice che tu ti sia svegliata..." borbottò lui sorridendo, mentre delle lacrime gli scendevano dagli occhi. Kei di alzò velocemente e aprii la porta della stanza dov'eravamo.
Mi guardai attorno. Era tutto bianco, i muri, la porta, le... cose strane che avevo attorno.
"Sono in un ospedale?"
"C'è un'infermiera in giro?" Urlò Kei con la faccia fuori dalla porta.
"Che succede?" Disse una voce femminile entrando nella stanza.
"Oh cielo, sei sveglia." Continuò la donna avvicinandosi a me.
"Sì sono sveglia, ma lo ero sempre. È solo che vedevo tutto nero attorno, riuscivo a sentirvi ma non a vedervi." Risposi strofinandomi gli occhi.
"Cara, lo so. È perché sei stata in coma per circa un mese."
"Coma?"
"Dobbiamo fare alcuni test per assicurarci che tutto sia apposto, purtroppo non possiamo portare il suo..."
"Fidanzato." Intervenni vedendo che l'infermiera si era fermata guardando il biondino. Kei mi sorrise, stava ancora piangendo.
"Ecco, dovrai restare da sola, ma adesso contatteremo la tua famiglia per fargli sapere che ti sei svegliata." Continuò l'infermiera, che dopo un po' se ne andò via.
"Chiamo tua sorella, così sa che ti sei svegliata." Disse Kei tirando fuori il telefono.
"Come fai ad avere il numero di mia sorella?"
"Qualcuno è geloso?"
"Ehm... sì?" Risposi molto alterata.
"Tranquilla, mia ha dato il suo numero sapendo che vengo sempre a trovarti." Rispose accarezzandomi la testa.
"Dici che secondo te sa che... hai capito?" Continuò preoccupato.
"Anche se fosse, non lo direbbe in giro, sono cazzi nostri." Risposi ridacchiando.
(T/n vi chiede se potete leggere la nota autore per favore, fatelo per T/n <3)
lolNOTA AUTORE
Anche oggi mi sento generosa, pensavo di non pubblicare oggi perché non riuscivo molto a continuare con i capitoli già pronti, però in realtà sono riuscita a trovare qualche idea in più per capitoli filling che precedono le parti più belle, dovete scusarmi se i prossimi capitoli possano sembrarvi noiosi, ma vedete che poi le parti belle arrivano 😃
Bene, eccovi un altro capitolo per oggi, statemi bene💜
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La tua felicità -Tsukishima x Reader-
Fiksi Penggemar🧡COMPLETATA🧡 T/n, la sorella di Kiyoko Shimizu, inizia il suo primo anno al liceo Karasuno. Anche se residente a Tokyo i suoi genitori hanno deciso di non mandarla al liceo Nekoma, perché causa del bullismo verso la sua sorella maggiore durante il...