"Tōru, ciao." Lo salutai.
Venni presa alla sprovvista da un abbraccio da parte del ragazzo, mia sorella mi guardò sconvolta.
"Neanche quando stavamo insieme mi abbracciava così... così bene." Pensai con gli occhi spalancati.
"Stai bene per fortuna, mi hanno detto che eri in coma." Borbottò piangendo continuando a stringermi forte.
"Sì... ma..." borbottai cercando di staccarmi. Appena allontanatosi lo vidi piangere.
"Non serve piangere."
"Scusami, è che non è una bella cosa essere in coma."
"Lo so, lo stai dicendo ad una che lo è stata un mese." Risposi ironicamente.
"Ma che è successo?" Chiese cercando di entrare.
"Pensavo di avertelo già detto dopo la partita che avete vinto." Intervenne Kiyoko a braccia conserte dietro di me.
"Kiyoko, ci penso io, tranquilla." La mandai via gentilmente. Feci entrare per poco Tōru per raccontargli un po' della storia.
"E quel Tsukishima? Ho capito, state insieme, ma sei sicura che fosse così preoccupato per te? Lo dico perché quando gli ho chiesto che fine avevi fatto sembrava che non gli importasse molto."
"Cosa?" Farfugliai guardandolo confusa.
"Bhe sì, chi ti dice che non si sia preoccupato così tanto?"
"Tōru, è venuto a trovarmi ogni giorno in ospedale e riuscivo pure a sentirlo." Dissi alzandomi a braccia incrociate.
"Lo so, ma chissà, pensando che magari non ce l'avresti fatta avrà provato a stare con qualcun'altra-" continuò prima che io lo fermassi.
"Aspetta aspetta, sei venuto qui solo per provare a farmi capire che Kei mi avrebbe tradita, sapendo che tu l'avevi già fatto e quindi era consapevole che mi avrebbe spezzato il cuore di nuovo facendo così? Ok, devi andare a casa."
Il ragazzo restò in silenzio.
"Tōru, ti piaccio ancora?" Chiesi massaggiandomi le tempie.
"Tu non mi piaci T/n, io ti amo, ecco cosa. E secondo me quello spilungone anoressico non è abbastanza per te." Esclamò alzandosi.
"No, ora tu mi ascolti. Tu non sei abbastanza per me e non ti permettere mai più a chiamare Kei un 'anoressico'. Non capisci? Quei commentini sul corpo che fai sempre sono il motivo per cui mi è entrato in testa di mangiare così poco. E questo atteggiamento, devi andare avanti Tōru, non puoi continuare a riprendermi indietro come se fossi una cosa che ti hanno rubato, hai sbagliato e ora ti arrangi, ora vattene o richiamo mia sorella, o peggio chiamo la polizia." Sbottai spingendolo fuori da casa mia. Un mal di testa mi aveva pervaso l'intero cervello, quasi non riuscivo più a pensare, mi veniva solo da piangere.
"Un anoressico, come può dire una cosa del genere su Kei? Eppure prima era felice di vedermi insieme a lui, diceva che mi faceva proprio felice e allora mi avrebbe lasciata in pace, ma cosa gli è preso?" Salii in camera mia arrabbiata dopo aver chiuso a chiave la porta di casa. Presi il telefono e scrissi al mio ragazzo.
-"Kei"
-"Dimmi, va tutto bene?"
-"È passato Tōru a trovarmi"
-"Oddio. Che ci fa ancora da te?"
-"Non lo so, ma è venuto con l'intenzione di far sì che ti lasciassi, posso chiamarti?"
-"Certo, ora voglio sapere tutto."
Raccontai tutta la storia al ragazzo, anche della parte dove lo chiamava 'anoressico', anche se avrei preferito evitarla.
"T/n, a me non può importare meno di cosa dica quell'idiota su di me, piuttosto detesto che ti faccia stare così male, non te lo meriti affatto." Disse dopo la mia spiegazione.
"Lo so ma è orribile ricevere un commento del genere, non volevo dirtelo per paura che tu ti offendessi. Mi fa davvero incazzare che ti abbia chiamato così."
"T/n, non preoccuparti per me, piuttosto non pensare a quello che è successo e prova a far qualcosa che ti piace."
"Ok, ma semmai ti sentissi male per quel commento non esitare a chiamarmi, ci sono se vuoi." Risposi preoccupata.
"Ho detto di non preoccuparti per me."
"Stiamo insieme, prima di tutto, e poi se tu ti preoccupi sempre per me dovrò anch'io farlo, ma è anche perché non voglio vederti stare male."
Kei emise un piccolo suono di disapprovo e mi ringraziò.
"Ok, vai a dormire ora o domani non ci starai con la testa."
"Ok, ti amo."
"Ti amo anch'io T/n, notte."
Chiusi la chiamata e mi misi a dormire subito, ma le parole di Tōru mi rimanevano in testa.
"Quello spilungone anoressico, quello spilungone anoressico." Continuava a rimbombarmi in testa, quella frase orribile aumentava il dolore del mio mal di testa. Riuscii a dormire, ma molto male, continuando a vedere la scena del mio ex ragazzo che mi guardava negli occhi con quello sguardo innamorato, ma quello che usciva dalla sua fogna era tutt'altro, un commento orribile che gli avrei rimesso in bocca se avessi potuto farlo.
Quando arrivò lunedì ero ancora stressata per la questione di Tōru e dei mal di testa andavano e venivano ogni tanto. Andai a scuola e durante la pausa pranzo Kei mi raggiunse per mangiare insieme. Io ero ancora molto stranita da cos'era successo il giorno prima, infatti il ragazzo notò che avevo un'espressione molto strana mentre mangiavo il mio solito panino.
"Che c'è? Qualcosa non va col tuo panino?" Chiese posando il suo pranzo. Scossi la testa.
"È che quello che è successo sabato con Tōru mi ha lasciata molto stranita e arrabbiata allo stesso tempo. Prima diceva che a sentirmi parlare di te gli sembrava davvero che tu mi facessi felice, invece ora è uscito con la sua storia che tu mi avevi già lasciata perdere per qualcun'altra mentre ero in coma." Sbottai rimettendo il mio panino mezzo mangiato nella sua confezione, mi rifiutavo di mangiare dopo aver parlato di quello scemo di Tōru.
"Devi lasciarlo stare, non può continuare per sempre, dovrà andare avanti." Rispose mettendosi una mano davanti alla bocca mentre masticava. Restai in silenzio con la testa sorretta dalla mia mano, il gomito appoggiato sul banco, guardavo il mio pranzo che io stessa avevo allontanato con un'espressione schifata.
"Perché non mangi?" Chiese riavvicinandomi il cibo. Lo spostai di nuovo in fondo al banco.
"Ho perso l'appetito."
"Non ti credo, abbiamo appena parlato del tuo ex, è per quello che vuoi avanzare quel panino? Ti è passata la voglia di mangiare ripensando a Oikawa?" Mi guardò seriamente negli occhi. Esitai per un po' prima di dar ragione al biondino con un timido cenno.
"Ecco T/n, tu non stai più insieme a quello lì. Non devi far altro che ignorarlo, so che è difficile, ma sono qui apposta per farti mangiare, ok?" Sbuffò stanco del mio non voler mangiare. Anche lui sapeva che è difficile, quindi doveva restar paziente, anche se lui non è molto paziente.
"È qui apposta per farmi mangiare? Non per stare con me? Non per stare con la sua ragazza? È qui solo perché gli faccio pena?" Pensai guardandolo confusa socchiudendo gli occhi.
"Oh, quindi ti faccio pena perché non mangio, non vieni qui per stare anche insieme a me, la tua ragazza." Sbottai incrociando le braccia.
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La tua felicità -Tsukishima x Reader-
Fanfiction🧡COMPLETATA🧡 T/n, la sorella di Kiyoko Shimizu, inizia il suo primo anno al liceo Karasuno. Anche se residente a Tokyo i suoi genitori hanno deciso di non mandarla al liceo Nekoma, perché causa del bullismo verso la sua sorella maggiore durante il...