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Appena tornata a casa sfinita mi sdraiai sul mio letto e mi addormentai, saltando la cena. Mi svegliai sentendo il telefono che continuava a vibrare bruscamente.
Mi alzai di scatto e guardai chi era che interrompeva il mio sonnellino. Era un numero che non avevo ancora salvato, molto probabilmente era Tsukishima che mi scriveva per le ripetizioni.
-"Ciao T/n, sono Tsukishima."
Come pensavo, ho fatto centro. Lessi gli altri messaggi.
-"Spero che tu abbia già detto ai tuoi genitori che ti servono ripetizioni. Piuttosto, sapendo solo da oggi che abiti in provincia di Tokyo, ti informo che io non prenderò un bus di quasi un'ora intera per insegnarti letteratura."
-"Hai mangiato stasera?"
Wow, che scontroso.
-"Hey, i miei hanno già notato i miei voti in letteratura, è ovvio che mi parleranno di ripetizioni, quando tornano a casa gli dico che ti sei offerto, dopotutto la tua classe è tra quelle più intelligenti, no?"
-"Comunque sei pazzo se hai anche pensato solo di venire da me, dopo il favore che mi fai è chiaro che ti raggiungo io, poi casa mia non è il miglior posto di studio"
Chiusi il telefono, ma questo vibrò subito.
-"Non hai risposto all'ultimo messaggio. Hai mangiato?"
-"Ceerto"
-"Onestamente non ti credo neanche un po'. Vai subito a mangiare o domani te la vedi con me e tua sorella."
-"Ok, quanto insisti"
-"Buonanotte."
-"A domani"
"T/n." Mi chiamò Kiyoko all'uscio di camera mia.
"Hai intenzione di mangiare o no?" Mi chiese con un'espressione corrucciata. Mi alzai e mi diressi in cucina, dove mi aspettava un piatto pieno di roba. Tornai in camera, accesi il telefono e c'erano dei nuovi messaggi da Tsukishima.
-"Dobbiamo metterci d'accordo per le tue ripetizioni. Quando sei libera?"
-"A me andrebbe bene ogni giorno tranne la domenica, fai come ti va bene di più."
-"Allora facciamo dopodomani, dopo il club."
-"Ok, notte"
"Kiyoko, dopo il club mi sa che non ti seguo a casa dopodomani." Dissi da camera mia mentre mia sorella era in salotto.
"Ripetizioni? Ti ho sentita oggi al club." Urlò lei.
"Poi ne parlo con mamma e papà."
Quando finalmente i miei tornarono a casa gli spiegai che Tsukishima si era offerto per aiutarmi e loro accettarono con piacere la mia proposta. Tornai il telefono e scrissi al ragazzo.
-"I miei hanno deciso di darti 1.100¥ per ogni lezione. Ti sta bene?"
-"Ok."
Dopo questo messaggio andai a dormire e gli altri giorni passarono velocemente finché non arrivò il momento di iniziare le mie ripetizioni con Tsukishima. Andai a scuola portandomi un cambio da mettere dopo il club per quando sarei andata a casa del ragazzo. A pranzo, mentre tutti andavano in giro per la scuola, io preferii restare in classe a mangiare il panino preso da Sakanoshita, quello che il biondino mi aveva consigliato.
"T/n, non vuoi andare in giro con me?" Mi chiese Hinata davanti alla porta della nostra classe.
"Non penso proprio che T/n voglia andare in giro con un ragazzo come te." Entrò Tsukishima ridacchiando.
"Tsukishima!" Lo sgridai.
"Permesso." Disse lui con un sorrisetto. Hinata se ne andò arrabbiato e il biondo si avvicinò a me.
"Finalmente qualcosa che puoi chiamare pranzo."
Io annuii masticando un boccone appena preso.
"Ti informo che oggi non sarò così gentile riguardo a quello che ti dovrò insegnare." Disse lui sedendosi sul banco di Hinata.
"Ok." Dissi fredda.
"Stai bene?" Domandò lui girandosi verso di me. Io annuii confusa.
"Perché?"
"No è che hai risposto molto vagamente."
"Però sai, uscire con Hinata alla pausa pranzo non sarebbe male..." borbottai. Tsukishima spalancò gli occhi.
"Non dirmi che quel mandarino ti sta simpatico, cosa dovresti vedere in lui?" Sbottò scendendo dal banco e mettendosi davanti a me.
"Qualcuno è geloso qui..." dissi ridacchiando.
"No, non sono geloso."
"Hai per caso paura che mi faccia amico Hinata e che ti lasci per strada? Ma che carino." Dissi con una voce sdolcinata per poi alzarmi per buttare la confezione del panino, ma venni bloccata da Tsukishima. Provavo a prendere un'altra strada per raggiungere il cestino ma niente, il ragazzo si metteva davanti a me continuamente guardandomi.
"E levati dai." Dissi innervosita alzando la testa verso il viso del ragazzo, ma appena i nostri occhi si incontrarono mi sentii come se il mio stomaco avesse fatto un salto mortale. Il biondo avvicinò il suo viso al mio con un sorriso compiaciuto ed io arrossii.
"Oh scusa, non ti ho vista da quassù." Disse con voce gentile spostandosi nel tentativo di stuzzicarmi.
"Comunque ho conosciuto questa ragazza in classe mia e ti assomiglia tanto." Disse lui mentre mi sedevo sul mio banco.
"Contenta per te."
"Cos'è questa freddezza? Non sei contenta?" Mi stuzzicò.
"Ho appena detto che son contenta per te, cos'altro vuoi che ti dica?"
"Comunque è davvero simpatica." Continuò lui. Sussultai con gli occhi sbarrati verso il ragazzo, che si era messo a ridere.
"Non mi hai mai detto che sono simpatica e lo vai a dire a questa?" Chiesi sconcertata mentre il biondo sorrideva compiaciuto dalla mia gelosia. Almeno io ero onesta.
"Qualcuno è geloso."
Scesi dal banco e iniziai a dirigermi verso la porta che si affacciava al corridoio.
"Vado da Hinata, divertiti con la tua amica." Lo salutai con la mano, ma lui prese questa e mi tirò leggermente indietro con un'espressione arrabbiata. Sorrisi leggermente vedendolo così agitato.
"È una cosa che farebbe con tutti o unicamente con Hinata?" Mi chiesi avendo notato quanto si arrabbiasse appena sentiva il nome di Shoyo uscire dalla mia bocca. La campanella suonò.
"A dopo." Disse il biondino lasciandomi andare.
Dopo la fine delle lezioni mi diressi verso la palestra, appena entrata Tsukishima apparse dietro di me seguendomi. Andai verso il magazzino con il ragazzo per prendere la rete e i palloni. Stranamente non stavamo parlando o non ci stavamo dando fastidio, c'era un imbarazzante silenzio tra noi.
"Comunque ti prendevo in giro prima." Disse lui all'improvviso.
"Su cosa?" Chiesi confusa.
"Sulla ragazza che mi sta simpatica, non esiste, l'ho detto per vedere se ti ingelosivi."
Mise addosso quel sorrisetto di nuovo.
"Ah ecco era strano infatti. Prima devo starti simpatica io, poi IN CASO ti stan simpatiche altre." Risposi ridendo con il carrello dei palloni.
"Non è meglio che tu porti la rete? I palloni pesano."
"Ce la faccio."
Tsukishima mi mise le mani sulle spalle e mi scostò lentamente dal carrello per poi darmi la rete, mentre lui portava fuori il resto.
"Sembra quasi che lo faccia apposta."

La tua felicità -Tsukishima x Reader-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora