NOTA AUTORE: (vi prego leggete)
Ragazzi vi prego perdonatemi vi giuro che tutto andrà per il meglio dopo 😭Il fatto che Kei continuasse ogni giorno a dirmi la stessa frase, ovvero 'Semmai dovessimo lasciarci...' (e tutto il resto che c'era dopo), mi faceva davvero arrabbiare, tanto che pensai che volesse darmi un messaggio che non mi voleva più.
So che doveva lavorare sul suo problema della gelosia e non voleva farmi soffrire, però non potevo sentire questa frase ogni giorno, era così... così fastidiosa.
Tanto che arrivò un giorno dove mi stancai di questa cosa. Eravamo a casa mia per stare un po' insieme e, appena messi comodi sul letto, iniziò di nuovo la stessa storia.
"T/n..." mi chiamò Kei, mi aspettavo già quello che doveva dirmi.
"Semmai dovessimo lasciarci..." continuò prima che lo interrompessi stufata.
"Perché continui a dirmi questa cosa ogni giorno? Seriamente, non capisco cosa vuoi dirmi." Sbottai arrabbiata, mi misi a braccia conserte aspettando una risposta dal ragazzo, ma nulla.
"Davvero, dimmi cosa cerchi di farmi capire. Non so, sembra quasi che tu voglia davvero lasciarmi, è questo quello che vuoi?"
"Sì, ok? Sì, voglio lasciarti."
Quella frase mi lasciò più sorpresa del solito. Cos'avevo fatto per essere lasciata?
"Adesso magari dirà 'Non sei tu, sono io.' Vuoi scommettere?" Pensai mentre il mio respiro si appesantiva.
"Cosa... Che ho fatto, Kei?" Riuscii a far uscire solo queste parole dalla mia bocca.
"Non hai fatto nulla, tu. Sono io il problema." Mi prese entrambe le mani.
"Lo sapevo, è sempre una scusa dire questa cosa."
"Oh certo, dicono sempre così." Sbottai togliendo la presa dalle mani di Kei.
"No, seriamente, sono io il problema. Devo lavorare sulla mia gelosia e voglio farlo da solo."
Non era vero, eravamo così vicini. Era impossibile che volesse migliorare da solo. Ok, è sempre stato molto un 'lupo solitario', ma non aveva senso quello che stava dicendo. Mi sentivo presa in giro, come Tōru aveva già fatto.
"Tu mi stai prendendo in giro, stai giocando col mio cuore." Mi alzai bruscamente dal mio letto barcollando.
"No, ti prego non dire quella cosa. Io ti amerò lo stesso, te l'ho già detto, no?" Cercò di nuovo di prendermi per mano, lo scostai violentemente.
Lo guardai molto delusa. Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere da un ragazzo come lui. Gli chiesi perché. Perché doveva fare così, non era giusto nei miei confronti. Lo pregai di stare ancora con me, gli assicurai che l'avrei aiutato, ma lui non ne voleva sapere. Mi rispose solo che non voleva farmi star male lavorandoci, che era meglio se provasse da solo. Ero incredula, se lui mi amava, perché mi stava lasciando?
Mi sedei sul pavimento sul punto di scoppiare a piangere. Non capivo più che stava succedendo.
"Se ho fatto qualcosa di sbagliato puoi dirmelo, ne possiamo parlare." La mia voce tremava sempre di più. Non volevo lasciarmi con lui e anche Kei lo sapeva. Lui si accucciò accarezzandomi la testa, ma mi spostai velocemente, ero troppo arrabbiata per ricevere del contatto fisico, specialmente da lui.
"Non hai fatto nulla di sbagliato, anzi. È solo che in tutti questi giorni ho solo pensato a quello che è successo al ritiro. Quando ti ho vista tra le braccia del tuo migliore amico così triste mi sono detto 'Non posso farla stare male così.', ed è vero, non voglio vederti soffrire solo per un mio capriccio. Ho odiato quei due o tre giorni in cui non ci siamo parlati, io voglio sempre chiarire subito una litigata, ma avevo paura di farti star male di nuovo. Non voglio vederti così."
Iniziai a piangere, le labbra mi tremolavano e il naso iniziò a muoversi come se fosse quello di un coniglio.
"E tutto quello che c'è stato tra noi? Quei baci, quella volta in cui hai messo una nostra foto come sfondo del telefono? Quando ero in coma e tu sei venuto ogni giorno? Quando mi hanno dimessa dall'ospedale e mi hai portato una rosa? Vuoi davvero buttare tutto via come se fosse nulla?"
Kei si sedé vicino a me sul pavimento appoggiando la sua testa sulla mia spalla.
"Non mi toccare." Sbottai ancora più arrabbiata.
"T/n, quello che abbiamo avuto non verrà buttato via come niente. Appena sarò in grado di non essere geloso vicino ai tuoi amici maschi tornerò da te, lo prometto. Migliorerò per te e torneremo insieme." Continuò cercando di trattenere le lacrime. Non mi andava affatto bene questa cosa. Io lo amerò per sempre, ma d'ora in poi l'avrei sempre odiato. Mi alzai barcollando.
Portai alla porta il ragazzo.
"Non scrivermi più, non venire più per le ripetizioni, non venire più a cercarmi a pranzo, non provare neanche a parlarmi. Non voglio più sentirti." Borbottai spingendolo fuori.
"Capisco la tua rabbia T/n, io ora me ne vado. Però lasciami fare un'ultima cosa." Rispose avvicinandosi.
Lo guardai alzando la testa, sapevo cosa voleva fare e lo lasciai, almeno per un'ultima volta. Avrebbe sentito le mie labbra salate stavolta, dalle lacrime versate. Ricambiai quel bacio molto dolorosamente. Se voleva cambiare che lo facesse, ma non volevo vederlo mai più.
Ci staccammo e mi asciugai la faccia infastidita.
"Ti amo." Disse mentre una sola lacrima gli scorreva lungo la guancia. Mi fermai dal dirglielo indietro chiudendogli la porta in faccia. Corsi in camera mia a prendere il telefono e scrissi a Kenma.
-"Sei a casa?"
-"Sì, perché?"
-"Posso venire da te? È successa una cosa."
-"Certo."
Chiusi velocemente il telefono e mi fiondai a casa del mio migliore amico. Appena mi aprì la porta lo abbracciai forte singhiozzando. Lui provò a chiedermi cosa fosse successo, ma la mia unica risposta erano le mie lacrime e i miei respiri pieni di tristezza. Il ragazzo mi portò del the per calmarmi e restò abbracciato a me finché non tornai un po' più in me.
"Allora, vuoi dirmi che è successo?" Mi chiese accarezzandomi la schiena. Ci volle un po' prima che riuscii a dire la fatidica frase.
"Io e Kei... Ci siamo lasciati."
"Cosa?!" Urlò arrabbiatissimo. Mi chiese il perché e gli raccontai tutto, stranamente Kenma diede ragione al ragazzo.
"Non voglio che tu soffra come quella volta al ritiro." Si giustificò così.
"Sto soffrendo più ora che al ritiro."
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La tua felicità -Tsukishima x Reader-
Fanfiction🧡COMPLETATA🧡 T/n, la sorella di Kiyoko Shimizu, inizia il suo primo anno al liceo Karasuno. Anche se residente a Tokyo i suoi genitori hanno deciso di non mandarla al liceo Nekoma, perché causa del bullismo verso la sua sorella maggiore durante il...