JULIETTE
Quando per anni si aveva passato le notti a dormire su un giaciglio di fieno, su cui era stesa una sporca e corta coperta di pile e neppure un cuscino, conoscere la sensazione che si provava a rotolarsi tra lenzuola pulite, profumate e calde, su un materasso che sembrava imbottito di nuvole e un cuscino soffice come lo zucchero filato, sembrava quasi un sogno. Da piccola dormivo poco e niente.
All'età di ventiquattro anni avrei fatto carte false per rimanere qualche minuto in più a letto, che poi le carte falsificate le avevo davvero, ogni tanto le usavo ancora.
Merilyn Crawford, così attestavano che mi chiamassi i miei documenti falsi, e facendomi un piccolo calcolo mentale, tenendo conto della mia finta data di nascita, dovevo avere pressoché trent'anni, quando a malapena dimostravo i miei ventiquattro.
Avevo ovviamente anche i miei documenti normali, ma quelli non li avevo buttati perchè erano un ricordo.
Da piccola, durante il periodo dell'adolescenza quando ancora non ero maggiorenne, grazie a conoscenze poco "piacevoli" diciamo, ero riuscita a farmi fare dei documenti falsi che mi permettevano di comprare alcol, medicine o entrare dove non potevo, con i soldi che rubavo. Perchè avevo rubato per molto tempo e non mi vergognavo ad ammetterlo. Grazie a quei soldi e alla mia caparbia mentalità ero ancora in vita e, tornando indietro, lo avrei anche rifatto.
Un leggero solletico sotto la pianta del piede rovinò il mio sonno paradisiaco ma non mi feci scoraggiare, affondando il viso nel cuscino e stringendolo a me con entrambe le braccia. Eppure, il fastidio, non cessò di esistere. <<Mmhh>> Mugugnai infastidita ritraendo il piede e chiudendomi a riccio sotto le coperte.
Odiavo essere svegliata, desideravo svegliarmi ogni mattina da sola, dopo aver raggiunto il livello di sonno che rendeva migliore e più sana la vita. Per tutti erano all'incirca otto ore, per me dodici.
Quando però pensavo che il prurito fosse finito, venticello strano mi solleticò l'orecchio come se qualcuno ci stesse soffiando dentro. <<MMhh>> Mugugnai più forte girando la testa dall'altra parte, ma quel continuo soffiare iniziò a pizzicarmi l'altro orecchio. Uffa! Non si poteva dormire in pace.
<<Possibile che non si può dormire in pace?!>> Sbottai con la voce roca del sonno tirando su appena appena la testa con gli occhi ancora chiusi, causando tante piccole risatine monelle e dispettose che conoscevo fin troppo bene.
Due corpicini esili ma comunque dotati di un certo peso, montarono a cavalcioni sulla mia schiena come se fossi diventata un toro da montare e per quanto infastidita ero, le corna potevano anche essermi appena spuntate, ma quelle del diavolo.
<<Zia svegliati! Ziaa!>> Saltellavano seduti sulla mia schiena facendomi affondare nel materasso e ritornare su. <<E' tardi ziaa!>> Cosa avevo fatto di tanto scellerato per metirarmi quella tortura? Mi domandavo da sola. La risposta era meglio però che la mia coscienza non me la desse, la lista era fin troppo lunga e la conoscevo anche fin troppo bene.
<<Ancora cinque minuti ragazzi, solo cinque.>> Li pregai.
<<Lo hai detto anche mezz'ora fa e sei tornata a dormire, daii.>> La voce squillante di Noah mi palesò la realtà dei fatti che però feci finta di non sentire, non ricordavo nulla di tutto ciò.
<<Allora questa volta facciamo solo tre, tre minuti.>> A quella mia richiesta seguì un così piacevole silenzio che mi parve il paradiso sceso in terra, soprattutto quando percepii anche il loro peso allontanarsi e il rumore dei loro piedini che scendevano dal letto con un saltello. Perfetto, pensai.
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Double Attraction
Romance⚠️QUESTO LIBRO È IL QUARTO DI UNA SAGA, I PRIMI TRE LI POTETE TROVARE SUL MIO PRIMO PROFILO: sofiacuofano⚠️ Juliette è una ragazza che si era ritrovata a dover sopravvivere già dall'età di sei anni quando a malapena riusciva a dire il suo nome, avev...