JULIETTE
<<Impugnala meglio.>> Sospirai tentando di non tirargliela addosso dopo la centesima correzione che mi stava dando, capivo che dovesse farlo, ma era noioso essere richiamata di continuo, non lo sopportavo.
Impugnai al meglio che potei la pistola, ma la mia mano piccola non riusciva ad avere la giusta aderenza su quell'arma, o meglio non la quantità giusta che lui si aspettava.
Ce l'avevo in mano, la stavo tenendo in mano da mezz'ora, mi facevano male le braccia a forza di tenerla tesa a mezz'aria, ma non mi permetteva di sparare se prima non imparavo per bene come si impugnava quell'arma, era snervante. Erano giorni che ci tentavo, inizialmente quando mi allenavo con Sid era più divertente perchè mi faceva fare ciò che volevo, ma da quando Reed aveva preso più sul serio la storia del tutoraggio, era diventato tutto tremendamente palloso. Volevo sparare!
<<Non così.>> Mi corresse. Di nuovo. Stavo per impazzire.
<<Senti mi sono stancata.>> Sbattei quella pistola del cavolo sul tavolino di fronte a me, incrociando le braccia al petto e suggellando la fine di quell'ora al poligono di tiro, mi ero stufata, non riuscivo a farlo, bene! Allora non avrei mai sparato. In effetti i coltelli mi piacevano di più. Così mi allontanai da lì.
Lo sentii sospirare, sembravo una bambina capricciosa e lui il genitore scocciato con l'alto tasso di pazienza che sopportava i capricci della piccola. Ma non ero una bambina, semplicemente mi stancavo facilmente, era semplice. Mi afferrò per il braccio e mi portò di nuovo di fronte al disegno della sagoma di un uomo, appeso al muro, distante qualche metro dalla postazione. Aveva un tocco sempre molto delicato.
Mi rimise in mano la pistola e si posizionò dietro di me, con il busto attaccato alla mia schiena.
<<Tirala su.>> Mi ordinò e lo feci, controvoglia, tirandola su con entrambe le mani che mi coprì con le sue, avvolgendomi con quelle sue braccia forti. Ero in trappola, ce l'avevo addosso. Riuscivo a sentire il suo mento sulla spalla, si era piegato un po' per raggiungere la mia altezza, o la mia bassezza avrei dovuto dire.
Il mio sguardo per sbaglio si allontanò poco più in là, verso le altre postazioni alla nostra destra, dove vi erano le mie amiche che ci guardavano con dei sorrisetti che stavo odiando. Chissà cosa stavano pensando.
<<Non pensi di starti allargando un po' troppo Reed?>> Riportai lo sguardo in avanti, parlandogli sottovoce, tanto ce l'avevo addosso.
<<Ti sto solo aiutando.>> Puntualizzò. <<Se ti stessi toccando volontariamente, ti assicuro che non saresti così tranquilla.>> La sua spavalderia era talmente fastidiosa che avrei tanto voluto tirargli un calcio, ma mi trattenni, volevo imparare a sparare bene per riuscire ad andare in missione come facevano i miei compagni, e avevo come l'impressione che non mi avrebbe mai permesso di farlo se non avessi raggiunto i requisiti necessari per farlo. <<Ora stringi bene la pistola, devi tenerla stretta con due mani visto che non sei ancora in grado di farlo con una sola.>> Riusciva sempre a riempirmi di complimenti. <<La tua presa su di lei deve essere forte, decisa, ti ci devi ancorare come fosse la tua unica salvezza perché sul campo sarà effettivamente così.>> Parlava ad un soffio dal mio orecchio, accarezzandomi la pelle di sospiri. <<L'indice devi tenerlo appoggiato sul grilletto, il pollice è l'unico che devi muovere per spostarlo sul cane della pistola e abbassarlo per colpire l'innesco della cartuccia.>> Io dovevo sforzarmi per tenere in mani quell'arnese, tra le sue mani invece scomparivano sia le mie che quella pistola. Si vedeva che sapeva il fatto suo e non avevo avuto modo di capirlo solo in quel momento, ad ogni sua lezione riuscivo a sentire la passione che provava per il suo lavoro ed era ammirevole. Ma la sua puntigliosità rimaneva fastidiosa. <Devi avere le mani ferme e pronte al rinculo che seguirà lo sparo, o rischi di farti male, poi prendi la mira.>> Stringevo il ferro con il desiderio di sparare che si faceva sempre più forte, più tempo mi faceva perdere più desideravo di riempire di pallottole quel bersaglio.
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Double Attraction
Romance⚠️QUESTO LIBRO È IL QUARTO DI UNA SAGA, I PRIMI TRE LI POTETE TROVARE SUL MIO PRIMO PROFILO: sofiacuofano⚠️ Juliette è una ragazza che si era ritrovata a dover sopravvivere già dall'età di sei anni quando a malapena riusciva a dire il suo nome, avev...