CAPITOLO 54

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JULIETTE

Il suono assillante della mia sveglia, come ogni mattina, mi impedì di continuare a dormire costringendomi ad aprire gli occhi ed iniziare la giornata che quel giorno sarebbe stata diversa dal solito. Quel giorno saremmo dovuti partire per la Russia e ciò voleva dire che per almeno un paio di giorni non sarei stata a casa, dunque dovevo svegliarmi per preparare la borsa di Chris con le cose che gli sarebbero servite per stare dai nonni, di certo non potevo portarmelo con me.

Così mi costrinsi a mettermi a sedere, per quanto l'idea di rimanere a letto fosse più invitante, ed ecco che una fitta lancinante alla testa mi fece stringere gli occhi.

La sera prima Beck mi aveva portata in un pub a bere e ci eravamo divertiti tanto, avevamo parlato del più e del meno senza dar sfocio a nessun momento di imbarazzo, grazie alla sua parlantina interessante e ai suoi modi affabili. Avevo scoperto che era una persona davvero interessante ma comunque ovviamente non era successo niente, poichè era il mio agente.

Ma in ogni caso non ci siamo privati di bere qualche bicchiere, ed io avevo scoperto di aver perso la mia capacità di reggere bene l'alcol. Non reggevo più nulla e quel mal di testa ne era la prova.

Tentai comunque di alzarmi per iniziare la giornata, non avevo tempo da perdere, soprattutto quella mattina. Così mi stropicciai gli occhi e mi levai le coperte di dosso rendendomi conto che non indossavo il mio solito pigiamino, e neanche l'intimo. Ero completamente nuda, com'era possibile?

Ero andata a letto con Beck e non me ne ricordavo?!

Di scatto voltai lo sguardo al mio fianco e non fu Beck colui che vidi, ma peggio, Wayne!

Dormiva al mio fianco, con il volto immerso nel cuscino, la schiena possente in bella vista, le braccia piegate sul cuscino e il lenzuolo che lo copriva dai glutei in giù. La mia testa andò in tilt.

Eravamo andati a letto insieme?! No, non era possibile, me lo sarei ricordata e soprattutto, non lo avrei mai e poi mai permesso! Eppure era più che inequivocabile come cosa, eravamo entrambi nudi, lui era pieno di gravi e io...anche io.

Mi alzai per guardarmi allo specchio e vidi che mi aveva lasciato dei segni violacei sul seno, sul collo e sulle cosce. Quell'animale mi aveva segnata! Non ci potevo credere o forse non volevo, ma in ogni caso per affrontare tutto quel casino dovevo darmi una svegliata vera, così mi chiusi in bagno e mi feci una bella doccia fredda che mi risvegliò sul serio.

Alla mente riaffiorarono spezzoni della notte appena trascorsa, spezzoni poco casti e vietati sicuramente a un pubblico di minori, ma soprattutto: spezzoni di cose che non sarebbero mai dovute accadere.
Come avevo potuto cedere alle sue avance? Mi ero forse bevuta il cervello?! Quel farabutto aveva giurato che non avrebbe usato nostro figlio come scusa per riavvicinarsi a me, ed ecco che alla prima possibilità, non appena io ho abbassato la guardia per bere qualcosa e sbronzarmi dopo anni, ecco che lui ne ha approfittato.

Avrei voluto sbattere la testa contro il muro e resettare ogni cosa, ma non potevo, sia perchè avrebbe fatto troppo male e sia perchè non avevo tempo, difatti non appena mi fui data una bella ripulita, mi avvolsi in un asciugamano e uscii dal bagno per trovare qualcosa da mettere.

Sorprendendolo sveglio e seduto, con il lenzuolo che, per fortuna gli copriva l'intimità, i capelli scombinati e il viso corrucciato dal sonno.

<<Ah beh ti sei svegliato.>> Esclamai acida mentre prendevo un completino intimo dal cassetto per sostituirlo all'asciugamano che mi avvolgeva il corpo, tanto cambiarmi davanti a lui non era nulla che mi sconvolgesse più. Lo aveva visto più volte lui di me, il mio corpo senza vestiti.

Double AttractionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora