"Sai, sto seriamente cominciando a pensare che tu mi stia pedinando" dico a Finn, che mi sta aspettando appoggiato al muro fuori dalla Parson.
E' una settimana che ci conosciamo, e dal nostro primo incontro, ogni santo giorno me lo ritrovo appostato fuori da scuola. Solitamente è lì prima che inizino le lezioni, ma stamattina non c'era e io ho pensato che si fosse stufato di aspettarmi fuori. E invece ha semplicemente deciso di cambiare orario, e di venire da me al termine delle lezioni, ovvero alle 17.
"Ciao anche a te Jay" dice lui sorridendo, ignorando completamente il mio commento.
"Dov'è il mio caffè?" gli chiedo.
"Beh, oggi pensavo di fare una cosa diversa... Cosa ne pensi se il caffè te lo offro in un bar, magari seduti ad un tavolo?" chiede, e io rimango sgrano gli occhi.
"Finn, non credo che sia il caso. E' ancora troppo presto per un appuntamento..." dico, spostando lo sguardo sulle mie scarpe.
"Ma non è un appuntamento" ribatte lui, e io alzo lo sguardo, confusa. Devo avere un'espressione davvero buffa, perché lui ridacchia, prima di spiegarmi meglio quello che intende.
"E' una semplice uscita tra due ragazzi che vogliono diventare amici" continua sempre senza perdere il suo sorriso.
Ok, devo ammettere che questo ragazzo non è poi tanto male...
"Beh, in questo caso accetto, ragazzo del caffè. Ma sarà meglio per te che tu stia dicendo la verità, o dovrai vedertela con la mia migliore amica, e lei non è esattamente un tipo tranquillo quando è arrabbiata" dico sorridendo, e lui alza gli occhi al cielo, prima di cominciare a camminare verso una meta a me sconosciuta.
"Allora, dimmi: oltre a stalkerare le ragazze, come impieghi le tue giornate?" gli chiedo dopo un po', e lui ridacchia.
"Beh, sai, stalkerare le ragazze è un lavoro impegnativo" scherza lui, e non posso fare a meno di ridacchiare. All'improvviso lui si ferma davanti ad un piccolo bar, e come un vero gentleman, mi apre la porta, facendomi cenno di entrare per prima. Appena metto piede dentro il locale, rimango a bocca aperta: i muri sono interamente ricoperti di scritte e firme, di personaggi famosi e non, e la parete dietro il bancone ospita moltissime fotografie. Ci sono tavolini rotondi circondati da sedie e addossato alla parete c'è un divano ad angolo nero, ed è esattamente lì che mi trascina Finn.
"Wow" sussurro, continuando a guardarmi intorno.
"Volevi sapere cosa faccio nella vita, no? Beh, eccoti la risposta" dice lui allargando le braccia, prima di accomodarsi sul divano. "Lavoro in questo posto da un paio d'anni, per potermi pagare gli studi alla New York University" continua sorridendo.
"Ecco spiegato come fai a permetterti di portarmi il caffè ogni giorno... Sei un ragazzo del college quindi. E cosa studi?" chiedo curiosa, prima di sedermi di fronte a lui.
"Architettura" risponde, e io lo guardo sorpresa.
"Non me lo sarei mai aspettata" sussurro, e lui sorride.
"Ma ora basta parlare di me. E' il tuo turno" dice.
"Beh, non c'è molto da dire... Mi sono trasferita a New York due mesi fa, ho vinto una borsa di studio alla Parson's School, settore di moda e stilyst" dico io, ripensando al momento in cui ho aperto la lettera di ammissione insieme ai ragazzi, e un sorriso triste si dipinge sul mio viso.
"E ti sei trasferita qui da sola?" chiede curioso, mettendo i gomiti sul tavolo e appoggiando il mento sulle mani.
"No, insieme a mia madre e alla mia migliore amica" rispondo, e neanche a farlo apposta, in quel preciso momento il mio cellulare si mette a squillare, avvisandomi che Sam mi sta chiamando.

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Lost in reality - 5SOS
ФанфикLa vita di Jay è sempre stata complicata, ma l'arrivo di 4 ragazzi stravolgerà completamente la sua esistenza. E Cupido di certo non se ne starà con le mani in mano...