39.Confidences

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Sono sfinita! Dopo l'inaugurazione di ieri, che è durata fino alle 21, sono stata sveglia tutta la notte per rifare i disegni macchiati dal caffè di quell'idiota. Non ho chiuso occhio, e stamattina la mia faccia è davvero spaventosa.

Al momento sono in un taxi, ovviamente fermo nel traffico mattutino di New York, e mentre bevo il mio caffè osservo le persone passeggiare sul marciapiede. Adoro questo momento della giornata: mi piace vedere le diverse tipologie di persone che camminano per strada, mescolandosi tra loro e creando una specie di danza di colori.

Il taxi avanza lentamente, e quando sposto lo sguardo mi ritrovo davanti un enorme poster dei ragazzi, che pubblicizza il concerto che terranno tra una settimana a Central Park. E come mi succede ogni volta che vedo una foto di Luke, i miei occhi si riempiono di lacrime di tristezza.

Da quello che mi racconta Michael, Luke non è più lo stesso da quando abbiamo rotto. Parla pochissimo, ride ancora meno ed esce davvero poco a divertirsi, solo se costretto. Michael mi ha detto anche che Luke scrive delle canzoni veramente tristissime, e che se continua così il nuovo album non lo comprerà nessuno. E sapere che lui sta così male per causa mia mi fa sentire leggermente meglio, e questo mi fa sentire anche terribilmente in colpa...

"Siamo arrivati signorina" dice il tassista, risvegliandomi dai miei pensieri. Così lo pago e scendo dal taxi, e quando lui riparte chiudo gli occhi e prendo un bel respiro, cercando di cacciare via questa tristezza. Ma una voce conosciuta mi fa sobbalzare.

"Stavo cominciando a preoccuparmi" dice Finn alle mie spalle, e io mi porto una mano sul cuore per lo spavento.

"Ma sei impazzito per caso?" chiedo, mentre cerco di regolarizzare il battito del mio cuore.

"Ti ho portato la colazione" dice, evitando di rispondere alla mia domanda.

"Stai lontano da me con quel caffè, chiaro? Ho dovuto lavorare tutta la notte per rimediare al disastro che hai fatto, quindi non ti avvicinare" dico, prima di superarlo ed entrare nell'atrio della scuola.

"Oh grazie Finn, non dovevi fare tanto per me, visto che sono sempre così acida" dice lui, con voce stridula, tentando di imitarmi, e io alzo gli occhi al cielo.

"Se accetto la colazione, poi te ne vai?" chiedo esasperata.

"Parola di scout" risponde lui sorridendo, così afferro la busta dalle sue mani e mi siedo sulla panchina situata alle nostre spalle, prima di tirare fuori il caffè e sorseggiarlo.

"Posso sapere perché mi hai portato la colazione?" domando, mentre lui si siede al mio fianco.

"Beh, mi andava di rivedere la ragazza senza nome e decisamente antipatica che mi ha urlato in faccia ieri" risponde sorridendo, e io alzo gli occhi al cielo.

"Disse il ragazzo ostinato e pieno di sé che mi ha rovesciato il caffè addosso" dico sarcastica, e lui ridacchia.

"Sai che sapere il tuo nome renderebbe tutto più semplice, vero?" chiede lui sorridendo, e io aggrotto le sopracciglia, scettica.

"E perché mai dovrei dirti il mio nome?" chiedo, e stavolta è lui ad alzare gli occhi al cielo.

"Perché sono stato così gentile a portarti la colazione stamattina. E poi come faccio a conoscerti se non so il tuo nome?" chiede ovvio, e io ridacchio, prima di bere l'ultimo sorso di caffè e gettare il contenitore nella spazzatura. Dopodiché mi alzo, e lui mi rivolge un'occhiata confusa.

"Ciao ragazzo del caffè" dico prima di allontanarmi, avviandomi verso l'ascensore. Ma prima di entrare, senza sapere perché, lo richiamo. "Comunque il mio nome è Jay" dico, e lui mi sorride, prima che le porte si chiudano tra noi.

*****

"SAM, SONO ARRIVATA" urlo entrando all'interno del MaryJane Cookie, e vedo la sua chioma riccia sbucare da dietro il bancone.

"Ciao Jay" dice sorridendo, prima di sparire in cucina, e io la seguo.

"Com'è andata oggi?" le chiedo, mentre lei sta lavorando all'impasto di qualche delizia.

"Bene... Frenetico, ma bene" risponde, prima di mettere un dito nell'impasto e assaggiarlo. Io prendo il mio grembiule, prima di avvicinarmi a lei e cominciare a preparare una delle sue ricette speciali. Restiamo in silenzio, entrambe concentrate sul nostro lavoro, finché lei decide di fare quattro chiacchiere.

"Sai, oggi mi ha chiamata Cal... Non gli ho detto di aver aperto un posto tutto mio, voglio che sia una sorpresa per quando ci vedremo la prossima settimana. Ma quando gli ho detto che ho trovato un lavoro, era davvero entusiasta. Ha detto che non vede l'ora di rivederci, e che manchiamo tanto a tutti quanti. E poi..." si interrompe, come se stesse decidendo se dirmi quello che sa oppure no.

"E poi...?" la incoraggio, e lei sospira.

"E poi mi ha detto che Luke è davvero messo male. E' sempre triste, parla poco e non ride praticamente più. E i ragazzi sono preoccupati, e nonostante quello che lui ha fatto, sono preoccupata anche io. E non solo per lui, ma anche per te" continua lei, guardandomi intensamente negli occhi.

"Non so cosa fare" sussurro, prima di abbassare lo sguardo, per evitare che lei veda le mie lacrime. Ma lei se ne accorge comunque, e mi abbraccia di slancio.

"Vedrai che quando saranno qui le cose miglioreranno" dice lei, e io scuoto la testa.

"E come potrebbero migliorare, se ogni volta che vedo Luke mi torna in mente la scena del bacio? Come posso fare per non scoppiare a piangere davanti a lui?" chiedo, tirando su col naso.

"Beh, forse se gli dessi uno schiaffo ti sentiresti meglio" dice lei sorridendo maliziosa, e io ridacchio.

"Stammi a sentire: ti conosco bene, e so che lui ti manca tantissimo. E so anche che sei innamorata di lui, nonostante tu non me l'abbia detto apertamente. E poi so che nonostante lui ti abbia fatto soffrire, i tuoi sentimenti non sono cambiati affatto, semplicemente sono stati offuscati dalla tristezza. Ma io non ti avevo mai vista così felice come quando stavate insieme, e voglio vederti di nuovo con quel sorriso" continua la mia amica, e per poco non mi commuovo per le sue parole.

"Dov'è finita la ragazza che non sopportava Luke?" chiedo ridacchiando.

"Dev'essere rimasta a Londra" risponde lei seria, prima di ridacchiare.

"Ti voglio bene, Sam" dico, prima di abbracciarla di nuovo.

"Te ne voglio anch'io Jay" risponde lei, ricambiando l'abbraccio.

"Devo raccontarti una cosa" dico una volta sciolto l'abbraccio, e lei mi guarda curiosa.

"Sai, ho conosciuto un ragazzo..." dico vaga, e lei strabuzza gli occhi.

"Cosa?! Voglio sapere tutto!" dice lei, e io ridacchio, prima di lanciarmi nel racconto dei miei incontri con Finn.

Lost in reality - 5SOSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora