53. Bodyguard

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E' una splendida domenica mattina, gli uccellini cinguettano e il sole splende. Ed è stato proprio uno dei suoi raggi a svegliarmi, dandomi la possibilità di vedere la scena più tenera del mondo.

Luke è disteso a pancia in giù e sta abbracciando il cuscino; la sua espressione è tenerissima: ha le labbra socchiuse e le sopracciglia rilassate, ed è davvero bellissimo. Proprio mentre sto ammirando questo capolavoro, lui si muove, spostando il braccio che teneva sopra il cuscino attorno alla mia vita, attirandomi a lui.

"Buongiorno" dice con voce roca aprendo piano gli occhi, e un brivido mi percorre la schiena.

"Buongiorno" rispondo, e lui mi sorride.

"Ieri sera non avevo notato il tuo pigiama sexy" dice sorridendo malizioso.

"Mi stai dicendo che non trovi sexy il mio pigiama con i cuoricini e i cupcake?" chiedo fintamente sconvolta, e lui annuisce, senza perdere quel suo dannato sorriso.

"Mi hai spezzato il cuore" dico sporgendo fuori il labbro inferiore, prima di divincolarmi dalla sua presa, ma lui mi stringe a sé ancora di più.

"Non fare la melodrammatica" ridacchia, e io gli tiro uno schiaffetto sul petto. E proprio in quel momento una voce ci fa sobbalzare.

"A quanto pare parlo una lingua diversa dalla tua. Vi avevo espressamente vietato di dormire con le ragazze, eppure tu, ragazzo con solo due neuroni, non mi hai dato ascolto" sbotta mia madre, ed entrambi le sorridiamo innocentemente.

"Vado a preparare la colazione, vi voglio in cucina tra cinque minuti, non uno di più. E vedete di non tirare troppo la corda, perché sapete benissimo che quando mi arrabbio divento molto cattiva" dice, fulminando il ragazzo al mio fianco, che mi sembra leggermente spaventato.

"Dimenticavo: tu e io faremo i conti più tardi, signorina" dice puntandomi contro il dito, prima di uscire dalla mia stanza.

"Continuo ad avere la fastidiosa sensazione di non piacere a tua madre" dice Luke.

"Noo, ma cosa te lo fa pensare?" chiedo sarcastica, e lui mi lancia un'occhiataccia.

"Come puoi scherzare su una cosa simile?" chiede, e io ridacchio.

"Mia madre adora metterti in difficoltà. E devo dire anche a me diverte vederti spaventato" dico sorridendo.

"Sei davvero sadica" dice, facendo il broncio, e io ridacchio, prima di lasciargli un dolce bacio sul naso.

"Tutto qui? Dopo quello che ho sopportato mi merito solo un bacio sul naso?" chiede.

"Riceverai un bacio come si deve dopo la colazione, tesoro" dico sorridendo.

"Come mi hai chiamato?" chiede sorridendo malizioso, e solo allora mi rendo conto di non averlo chiamato Luke, e divento rossa come un pomodoro.

"Mi è scappato" sussurro, e lui mi posa una mano sulla guancia.

"Non ho detto che mi ha dato fastidio" sussurra, prima di poggiare le sue labbra sulla mia fronte.

"I CINQUE MINUTI SONO QUASI FINITI" urla mia madre, e io e Luke scoppiamo a ridere.

"Sarà meglio andare, prima che tua madre mi uccida" dice lui, prima di lasciarmi andare. Io mi stiracchio, prima di uscire dal mio lettuccio caldo e dirigermi in cucina, seguita da Luke.

"Dormito bene?" chiede Calum, e io gli do un pugno sul braccio.

"Si, abbiamo dormito benissimo" ribatto, e lui e Luke ridacchiano.

"Anche se c'era un orso bruno che russava da morire" continua Luke, lanciando al suo amico un'occhiata divertita, e Calum si muove a disagio sullo sgabello su cui è seduto.

Lost in reality - 5SOSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora