74. Colour

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"Sono così teneri"

"Hai ragione, sono dolcissimi"

"Ma noi li sveglieremo comunque, perché tra meno di sei ore dovremo tornare a casa, e non c'è tempo per dormire"

Ma chi diavolo è a quest'ora? Lasciatemi dormire in pace... Ma non finisco nemmeno di pensarlo che tre pazze cominciano a saltare sul letto, urlando come delle disgraziate.

"Buongiorno piccioncini" grida Sam.

"Alzate quei bei culetti e venite di sotto" continua Bryana.

"La colazione è pronta e abbiamo un programma molto serrato" dice Katy.

"Perciò muovetevi" urlano in coro, e Luke mormora qualcosa di incomprensibile contro il cuscino.

"Ma vi sembra il modo di svegliare due persone?" chiedo scioccata, facendole ridacchiare.

"Avete dieci minuti" dice seria Sam, prima di scendere dal letto e uscire dalla stanza di Luke, seguita dalle altre due.

"Si può sapere perché non hai delle amiche normali?" mormora Luke.

"Perché la normalità è sopravvalutata" rispondo, prima di mettermi a sedere e guardarmi intorno. Sono già entrata qui dentro, ma con la luce del giorno è tutta un'altra cosa.... perché il disastro che c'è non mi sembrava così disastroso l'altra sera!

Che poi mi domando: ma che problema hanno i maschi con i vestiti? O meglio, che problema hanno con gli armadi? Perché tutto deve stare sul pavimento, o sopra il lampadario? Perché? Io davvero non riesco a capirlo...

"Perché fai quella faccia schifata?" mi chiede Luke, ridacchiando.

"Perché sembra che in questa stanza sia esplosa una bomba nucleare. Si può sapere che problemi hai?" gli chiedo, voltandomi verso di lui.

Lui alza gli occhi al cielo, prima di mettersi a sedere e guardarmi divertito. "Dio, come sei tragica. Ci sono solo un paio di vestiti in giro, niente di che" dice, e io lo guardo scioccata.

"Un paio? Luke, sembra che tu abbia svaligiato un centro commerciale e abbia deciso di buttare tutto sul pavimento! Cos'hai contro gli armadi?" chiedo.

"Gli armadi sono delle prigioni per i vestiti, perché comprimono la loro creatività. Io voglio che i miei vestiti siano liberi" dice serio, e io non posso fare a meno di scoppiare a ridere.

"Quanto sei scemo" borbotto, scuotendo la testa, e lui mi lancia un'occhiataccia.

"Ti do cinque secondi di vantaggio, ragazzina" dice serio, e io non me lo faccio ripetere. Con uno scatto sguscio fuori dal letto e corro verso le scale, scendendo velocemente i gradini. Ma proprio quando ormai pochi metri mi separano dalla cucina, Luke mi afferra da dietro, alzandomi da terra.

"Sei una pessima atleta" sussurra al mio orecchio, prima di continuare a scendere le scale, sempre senza farmi appoggiare i piedi sul pavimento.

"Luke, mettimi giù" borbotto, ma lui scuote la testa, e invece di entrare in cucina, all'ultimo minuto cambia strada, dirigendosi in giardino.

"Lucas Robert Hemmings, se ti azzardi a farlo un'altra volta, giuro ch..."

Ma la mia frase viene interrotta, perché quell'idiota mi lascia cadere in piscina, di nuovo! Riemergo, boccheggiando, prima di guardare malissimo il ragazzo davanti a me, piegato in due dal ridere.

"Questa me la paghi" dico seria, e proprio in quel momento alle sue spalle vedo sbucare la testa rossa di Michael, che mi fa l'occhiolino, prima di spingere il biondo in piscina. Luke non se lo aspettava, e la sua faccia è davvero epica.

Lost in reality - 5SOSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora