82. Spring

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SAM'S POV

Finalmente Luke si è deciso! Gli ci è voluto quasi un anno, ma alla fine ce l'ha fatta. In questo caso, Cal ci è arrivato prima.

E a proposito di Cal, chissà come vanno le cose a Los Angeles. Devo ammettere che quando Luke si è presentato qui, da solo, ci sono rimasta un po' male... Insomma, perché non è venuto anche lui? Aveva cose più importanti da fare?

"Sam, hai sentito cosa ti ho detto?" mi chiede Finn, e io scuoto la testa, risvegliandomi dalle mie paranoie.

"No, stavo pensando ad altro" dico, e lui alza gli occhi al cielo.

"E per caso quello a cui stavi pensando è un ragazzo moro con gli occhi scuri?" mi chiede.

"Pensa agli affari tuoi" sbotto, prima di girare i tacchi e rintanarmi in cucina. Mamma mia, quel ragazzo mi fa innervosire ogni volta. Se Jay non fosse sua amica, probabilmente lo avrei già cacciato a calci dal mio negozio.

Non so perché oggi sono così nervosa, so solo che ho bisogno di tenermi impegnata o potrei fare del male a qualcuno. Quindi sarà meglio mettersi a preparare i biscotti, per distrarmi un po'. Peccato che ogni volta che li preparo mi torni in mente quando Cal e io abbiamo passato il pomeriggio a lanciarci la farina addosso e a ridere come due scemi, e mi sento mancare il respiro, mentre un pensiero si insinua nella mia mente. E se si fosse stancato di me?

Appoggio le mani sul bancone e chiudo gli occhi, respirando profondamente per cercare di scacciare questo pensiero, ma quando sento il mio cellulare squillare li riapro di scatto, soffermandomi per un attimo sul viso di Cal apparso sullo schermo. Sono indecisa se rispondere o meno, potrebbe essere importante...

"Pronto?" rispondo titubante.

"Ciao dolcezza" dice Cal con voce roca, facendomi venire i brividi. "Come stai?"

Cosa dovrei dirgli adesso? Dovrei dire la verità e farlo sentire uno schifo, oppure dovrei fingere che vada tutto bene? Vorrei davvero che Jay fosse qui, saprebbe senz'altro come aiutarmi...

"Sam, ci sei?"

"Scusa, mi ero incantata" mormoro, prima di sospirare. Devo dirgli la verità, ho deciso. "Non mi sento molto bene in questi giorni" sussurro.

"Cosa succede?" mi chiede, e dalla voce sembra davvero preoccupato.

"Sono così confusa. Insomma, Luke è venuto qui e io ho pensato che saresti venuto anche tu, ma invece sei rimasto a Los Angeles. E sono giorni che non faccio altro che pensare perché tu non sia qui, magari ho fatto qualcosa o sei arrabbiato con me oppure ti sei stufato di tutto questo. Io davvero non so cosa pensare" spiego, passandomi una mano tra i miei capelli castani/verdi, mentre osservo il paesaggio dalla finestra sopra il bancone. Ormai è primavera inoltrata, e Central Park è completamente in fiore e pullula di persone. E io mi soffermo ad osservare una ragazza seduta su una panchina mentre legge un libro. Assomiglia molto a come ero io prima di conoscere i ragazzi, sembra un persona taciturna e riservata. E' talmente assorta nella lettura, che non si accorge del ragazzo che appare dietro di lei, almeno finché lui non le poggia le mani sulle spalle, spaventandola. Lui scoppia a ridere, e anche se all'inizio lei sembra arrabbiata, poi si mette a ridere insieme a lui. E in questo momento, vedere quella coppia così felice, mi fa sentire terribilmente sola.

"Cal, sei ancora lì?" chiedo, ma non ricevo alcuna risposta. "Grandioso" mormoro, prima di appoggiare i gomiti sul bancone e nascondere il viso tra le mani. Ma non appena sento due grandi mani posarsi sui miei fianchi, sobbalzo.

"Io non potrei mai stancarmi di te, Sam. E mi dispiace tanto di non essere venuto prima insieme a Luke, ma c'era una questione importante che dovevo risolvere. E sono stato un'idiota, avrei dovuto chiamarti e spiegarti la situazione, e per questo ti chiedo scusa" dice, e io mi volto per guardarlo. Quando i nostri occhi si incontrano, è come se tutte le mie insicurezze e le mie paure venissero spazzate via. E' inspiegabile come questo ragazzo, anche solo con uno sguardo, riesca a farmi stare così bene.

Allunga la mano verso il mio viso, spostando una ciocca di capelli ribelle dalla mia fronte, prima di stringermi a sé. Io avvolgo le mie braccia attorno al suo torace, inspirando il suo profumo. E come per magia, tutta l'ansia e il nervosismo che avevo fino ad un momento prima scompaiono, lasciando posto ad un senso di pace.

"Ora hai risolto la questione importante?" mormoro, e lui ridacchia.

"Beh, credo che sia il caso che giudichi tu stessa" dice, prima di sciogliere l'abbraccio.

"La questione riguardava me?" chiedo confusa.

"Più o meno"

"Cal, non riesco a seguirti" mormoro, e lui mi regala uno dei suoi fantastici sorrisi. Appoggia le mani sul bancone accanto ai miei fianchi e si avvicina lentamente.

"Fidati di me" sussurra, prima di poggiare le sue labbra sulle mie. In un attimo allaccio le braccia attorno al suo collo, cominciando a giocare con i suoi morbidissimi capelli. Il bacio si fa sempre più intenso, e Cal appoggia le mani sulla mia vita e mi tira su, facendomi sedere sul bancone. Il cuore mi batte all'impazzata, mentre il suo profumo mi invade le narici, facendomi venire i brividi.

"Sam, i biscotti sono finit... Oh porca miseria!" dice Finn entrando in cucina, e Cal si stacca velocemente da me, riprendendo fiato.

"Mi dispiace, non volevo interrompervi" si scusa Finn, e Cal scuote la testa. "Sono venuto a dirti che abbiamo finito i biscotti, ma ora che ci penso posso cavarmela benissimo da solo. Perché non ti prendi il resto della giornata libero?" mi dice poi, e io lo guardo sorpresa, prima di scendere dal bancone.

"Dici sul serio?"

"Vai tranquilla, ti prometto che non brucerò i biscotti e nemmeno la cucina" risponde sorridendo, e io gli sorrido di rimando, prima di afferrare la mano di Cal e uscire dal MaryJane, dirigendoci a casa.

"Sei venuto da solo o ci sono anche Ash e Mike con te?" chiedo al mio ragazzo mentre saliamo le scale.

"Siamo venuti tutti, anche Paul, Katy e Bry" risponde sorridendo, prima di aprire la porta dell'appartamento, stranamente silenzioso.

"Strano che Jay non stia sentendo la tv a tutto volume" mormoro, e al mio fianco il mio ragazzo ridacchia.

"Ho una sorpresa per te" dice, prima di prendermi la mano e guardarmi intensamente. Io sorrido, non riuscendo a mascherare la curiosità, e lui mi bacia dolcemente, prima di condurmi sulla grande terrazza che si affaccia su Central Park. Ma la mia curiosità aumenta quando mi accorgo che non siamo soli come mi aspettavo: Katy, Michael, Ashton, Bryana, Cynthia, Paul, Luke e anche Jay sono lì che ci aspettano, e ci sorridono.

"Cal, cosa sta succedendo?" chiedo confusa.

"Sam, sono stufo di aspettare. Tutto quello che è successo in queste settimane mi ha fatto capire quanto la vita sia breve e imprevedibile, e io non voglio partire e lasciare le cose così come sono. Ti ho chiesto di sposarmi a Los Angeles, ed è arrivato il momento" dice sorridendo, mentre il mio cuore batte frenetico.

"Quindi la questione importante..."

"Stavo organizzando tutto questo. E c'erano due persone che non potevano mancare" dice, prima di indicare la porta alle mie spalle. Mi giro, e quando vedo sua madre e Mali sorridenti ed emozionate rimango sbalordita.

"Allora, cosa ne dici?" mi chiede.

"Come ho già detto a Los Angeles, la mia risposta è assolutamente sì" dico, prima di essere letteralmente trascinata dalle ragazze dentro casa per la preparazione al giorno più importante della mia vita.





Lost in reality - 5SOSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora