37. Jet Black Heart

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"Sam sei sicura che sia la stanza giusta?"

"Katy, sono sicurissima, quindi per favore smettila di chiedermelo."

"Tesoro, nel caso non le avessi sentite, le ragazze sono arrivate" dice mia madre alle mie spalle, mentre io sono appoggiata al davanzale, concentrata a guardare il panorama fuori dalla finestra.

Stamattina ho mandato un messaggio a Sam chiedendole di recuperare tutte le mie cose e portarmele, promettendole che le avrei spiegato tutto. E adesso lei è qui, con la mia valigia, insieme a Katy e Bryana, e tutte mi stanno guardando sconvolte, probabilmente a causa di tutto il trucco colato che ho sulla faccia, oppure a causa degli occhi gonfi e rossi a causa del pianto.

"Vi lascio sole ragazze, vado a sistemare un paio di cosette prima della partenza. E tesoro, prega che io non incontri quell'essere sul mio cammino, oppure potrei dover fare una piccola deviazione in prigione e questo rimanderebbe la nostra partenza di un paio d'anni" mi dice mia madre, prima di aprire la porta e uscire dalla stanza, lasciandoci sole.

"Cosa sta succedendo? Perché ieri sera sei scappata dalla festa in quel modo? E perché ho dovuto portarti le tue cose?" chiede Sam tutto d'un fiato, e io ingoio il groppo che mi si è formato in gola e chiudo gli occhi, tentando di ricacciare indietro le lacrime.

"Io e Luke ci siamo lasciati" dico.

"Cosa?" chiedono Katy e Bryana all'unisono.

"Ma com'è possibile? Il giorno prima era così preoccupato per te, e poi... boom... vi lasciate. Non ha alcun senso" dice Sam, iniziando a camminare su e giù per la stanza.

"Beh le cose cambiano" rispondo vaga, e il mio tentativo di non piangere va in frantumi.

"Sai cosa ti dico? Adesso ti alzi e andiamo a casa, così risolvete e tutto tornerà come prima" continua lei, e io scuoto la testa.

"Se fosse così semplice credi davvero che sarei ancora qui a piangermi addosso?" ribatto secca, prima di passarmi la manica della felpa sulle guance.

"E cosa può essere successo di così grave da non poter essere risolto?" chiede lei scettica.

"A parte il fatto che ho visto con i miei occhi il mio ragazzo che baciava appassionatamente una moretta?!" sbotto, e loro sgranano gli occhi.

"Non puoi dire sul serio" sussurra Sam.

"Vorrei tanto essermi sbagliata, ma continuo a rivedere quella scena disgustosa all'infinito" dico schifata mentre lacrime salate solcano le mie guance.

"Mi sento così stupida. E soprattutto non capisco perché l'abbia fatto" sussurro, prima che le ragazze vengano ad abbracciarmi.

"Tesoro, mi dispiace così tanto" dice Katy.

"Ascoltami bene: l'unico stupido qui è lui, chiaro?" dice seria Bryana staccandosi dall'abbraccio e guardandomi negli occhi.

"Se vuoi posso pensare io a lui... Conosco un paio di tecniche infallibili per far soffrire le persone" dice Sam sorridendo sadica, riuscendo a strapparmi un sorriso.

"Cosa pensi di fare adesso?" chiede dolcemente Katy.

"Ho deciso di anticipare la partenza per New York a stasera" rispondo, e lei annuisce. "Mi dispiace Sam, se non vuoi più partire lo capisco, so che..." tento di dire alla mia migliore amica, ma lei scuote la testa.

"Non ho alcuna intenzione di lasciarti sola in questo momento. E poi anticipiamo la partenza solo di due giorni, mica di un mese. Io e Cal siamo pronti" risponde sorridendo. Io le sorrido riconoscente, ringraziando il cielo di avere accanto una persona tanto altruista.

Lost in reality - 5SOSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora