Capitolo 66

766 64 11
                                    

FRANCESCO'S POV
"Chi sei?" Chiedo preoccupato..
"Un amico della tua ragazza." Dice una voce maschile. Si sofferma sulla parola amico. Che cazzo significa questo?
"Che ci fai con il suo telefono?" Chiedo cercando di restare calmo. Sento una voce femminile che dice 'Dammi il telefonooo'. Sarà sicuramente la voce della mia e ripeto mia ragazza, ma non sembra per niente arrabbiata anzi è divertita.
"Ti volevo avvertire che è qui con me e sta bene ." Ridacchia. Non può avermi tradito. Lei non lo farebbe mai.
"Passamela." Dico e esco fuori al balcone per non attirare l attenzione degli altri.
"Perchè dovrei? È qui accanto a me." Dice facendomi arrabbiare.
"Ti sta chiedendo di darle il telefono e
beh daglielo." Dico con tono arrabbiato.
"No." Risponde.
"Dalle il telefono cazzo." Sbotto arrabbiato.
"Amore." Dice Serena che sarà riuscita a prendere il telefono.
"Che cazzo ci fa quello con te?" Dico scandendo ogni parola.
"Niente..come stai ?"Chiede facendomi arrabbiare.
"Non cambiare discorso,cazzo." Dico trattenendo la voglia di correre lì e spaccare la faccia a entrambi.
"È mio cugino." Risponde.
"Non ci credo. Te lo sei scopato vero? " Dico disgustato dal pensiero di qualcun altro dentro di lei.
"Francesco ma che cazzo dici? È mio cugino ed è venuto a trovarci per dirci che si sposa. Voleva solo scherzare." Spiega.
"Non sono per niente in vena di scherzare. Volevo sentirti per stare Meglio, ma tu..tu..fai la stronza." Dico arrabbiato.
"Che cazzo hai ora?" Dice perdendo la dolcezza nella voce.
"Niente. Vorrei vedere te al mio posto." Attacco la chiamata.
Al momento possono andare a fanculo lei e suo cugino. Rientro in salotto dove sono gli altri.
"Successo qualcosa? " Domanda Alessio.
"No." Mento. Mi siedo sul divano a braccia conserte.
"Sei strano." Dice Alessandro.
"Lo so." Mormoro. Voglio andarmene di qua. Voglio restare solo.
"Comunque..se volete tornare a casa abbiamo finito." Dice Riccardo. "Fra vieni con me? " Chiede guardandomi.
"No." Mi alzo dal divano e vado via senza salutare.
Entro in macchina e mi dirigo verso l unico posto che può tranquillizzarmi in questo momento. Entro nel bar dove una volta vivevo. Passavo la giornata a bere. Sono stato uno stronzo fino a qualche anno fa. Ma ora non riesco a reggere il dolore...ho bisogno di bere, di rilassarmi e di non pensare più a lei e i miei.
"Che piacere vederti qua." Dice la barista al di dietro del bancone.
"Dammi un bicchiere." Indico la bottiglia di vodka alla ciliegia che ha appoggiata al bancone.
"Pensavo avessi smesso." Dice mentre versa il liquido nella bottiglia.
"Non voglio parlare di questo soprattutto con te." Sbotto portando il bicchiere alla bocca. Deglutisco un sorso del liquido contenuto in quel bicchiere che mi brucia la gola.
"Non ricordi che ci è stato tra noi?" Chiede forse sperando che me la scopi come è successo tante volte. Ma se è convinta di questo si sbaglia di grosso.
"Sì. Tutte sciocchezze." Dico bevendo ciò che resta del bicchiere. Appoggio il bicchiere al bancone per farmelo riempire.
"Tu mi amavi." Dice versando il liquido del mio bicchiere. Scoppio a ridere. Come può pensarlo?
"Amare una persona è tutt'altra cosa." Dico continuando a bere.
"Ah e tu che ne sai?" Chiede appoggiando i gomiti al bancone.
"Lo so e basta. Scopare è un conto, amare un altro. Ma questo tu non lo capisci..mia cara Valentina." Dico appoggiando di nuovo il bicchiere al bancone.
"Quindi ero un gioco per te?" Scoppio a ridere.
"Ma certo che si. Come lo eri tu lo erano tutte." Dico. L avrò ferita ma a me che importa.
"E dato che conosci tanto bene cosa significa amare una persona..come fai a saperlo se sono tutte un gioco?"
"Frena." Dico."Erano tutte un gioco,nel mio passato ma ora c è una ragazza stronza che sono convinto di amare." Continuo. Non so neanche perché sto parlando di questo con lei. Almeno è di compagnia e non mi lascia ubriacarmi da solo.
"Ah e che ha questa che le altre non hanno?" Capisco che ha ancora interesse nei miei confronti. Le rispondo solo perché voglio prendermi gioco di lei.
"Non lo so. È semplicemente mia." L effetto dell alcol si inizia a far sentire. Non ragiono più lucidamente come prima. Sarà almeno il sesto bicchiere che bevo.
"Perchè stai bevendo se sei felice con lei?" Chiede curiosa.
"Non sono cazzi tuoi." Sbotto e continuo a bere.
Il telefono mi squilla è Serena la stronza. Rispondo. Sono molto ubriaco per definirla così.
"Amore mio?" Chiede l impicciona di Valentina leggendo il nome sullo schermo.
"Fatti I cazzi tuoi." Dico poi avvio la chiamata.
"Francesco? "
"Che c è? " Sbotto.
"Dove sei?" Chiede.
"A te che importa? " Dico agitando il bicchiere.
"Sei il mio ragazzo e mi interessa quello che fai tutto qui. " Dice.
"Sono in compagnia di una ragazza." Dico facendomi versare un altro bicchiere.
"Hai bevuto ?" Chiede con tono abbastanza arrabbiato.
"Forse." Rido e continuo a bere.
"Che ti prende? " Chiede preoccupata. Che carina ora è preoccupata hahaha. "Niente voglio stare da solo." Dico.
"Non potevamo tranquillamente parlare? Invece no tu bevi." Dice rimproverandomi.
"Senti chi parla. Quella che ieri che poiché era un po nervosa e si è ubriacata tanto da farmi un pom..." Mi blocco ricordandomi che sono in un bar e tutti mi sentono. "Nella doccia." Completo la frase.
"Fai schifo Francesco." Dice con tono disgustato. "Mi hai convinto? " Chiede.
"È stata tua volontà." Dico ridendo.
"Vabbè...dove sei? "Chiede.
"In un bar." Dico facendomi versare un altro bicchiere di vodka. Se continuo così finirò tutta la bottiglia.
"Ti vengo a prendere. Riccardo saprà di sicuro dove sei." Beh ha ragione.
"Vabbene." Mi arrendo e nel frattempo Continuo a bere.
"A dopo." Dice con voce annoiata.
"Ti amo." Rido e attacco la chiamata.
Mi alzo dallo sgabello e resto in piedi
davanti al bancone.
"Così la tratti?" Chiede l impicciona che non riesce a farsi i cazzi suoi. Come al solito indossa i suoi abiti striminziti li ho notati solo ora.
"Sì. Smettila di impicciarti." Dico battendo le unghia sul marmo del bancone.
"Come sei diventato." Sbuffa versandomi un altro bicchiere..
"Beh a volte nella vita si cambia e si capisce che si sbaglia a fare certe cose. Una delle cose sbagliate che ho fatto è stato scoparti." Dico poi porto il bicchiere alla bocca.
"Se non fossi ubriaco fradicio ti avrei già mandato via." Dice chiudendo la bottiglia. " Dato che sono Buona ti dico che non devi più bere." Mi toglie il bicchiere dalle mani. Porta una ciocca di capelli bruni dietro l orecchio e mi guarda.
"Che cazzo te ne importa di quanto bevo? " Chiedo arrabbiato.
"Hai bevuto 15 bicchieri quindi sono 15 euro." Dice cercando di farmi calmare.
"Tieni." Prendo i soldi e li metto sul bancone. Vorrei bere ancora e rilassarmi come ieri sera al tal punto da non capire niente.
"Che ti è successo? " Insiste.
"Ti ho già detto di non volerne parlare." Dico.
"Vabbè." Mi lascia da solo al bancone e va a servire due signori seduti al tavolo.
La porta del locale si apre. Mi volto e vedo la mia ragazza avvicinarsi a me. Ho le guance e gli occhi rossi. Caratteristiche tipiche di chi prende una sbronza.
"Ma quanto hai bevuto? " Chiede guardandomi dalla testa ai piedi.
"Quindici." Risponde l impicciona."L ho fermato altrimenti avrebbe continuato." Continua.
"Grazie." Dice gentilmente Serena.
Ma so che la mandebbe a fanculo anche subito. Le da fastidio che qualche altra ragazza mi giri intorno come a me da fastidio che qualche ragazzo la guardi.
Indossa un jeans strettissimo e una maglietta aderente. Cazzo.. la prendo per un polso e la attiro a me. Appoggio le mani sui suoi fianchi e la guardo negli occhi. I suoi occhi tra il marrone e verde che mi fanno impazzire.
"Non devi bere quando discutiamo okkey? " Dice appongiando una mano sul mio fianco.
"Non ho bevuto per quello." Dico sinceramente.
"Perchè allora? " Domanda appoggiando l altra mano sul mio viso.
"I miei si sono separati...e non avrei voluto ricevere quella specie di scherzo da parte tua, ma stare con te e se non mi fosse passato fare l amore con te." Sussurro e lei mi Guarda sbigottita.
"Amore scusami. " Dice portando le braccia attorno al mio collo.
Avevo bisogno di un suo abbraccio. Il solo contatto della sua pelle sulla mia mi fa sentire meglio. Non ragiono ancora lucidamente per l effetto che l alcol ha su di me.
"Volevo dirtelo ma non mi rispondevi." Dico cercando di restare calmo.
"Scusa ancora."Dice stringendosi ancora di più a me.
Si stacca dall abbraccio e mi guarda negli occhi..
"Ti amo." Sussurro guardandola dritto negli occhi.
"Ti amo." Sussurra avvicinando il viso al mio. Prende il mio viso tra le mani e inizia a baciarmi, mi siedo sullo sgabello e allargo le gambe per tenerla il più vicino possibile. Allungo la lingua nella sua bocca e la incrocio alla sua. Le sue labbra sulle mie mi danno quel senso di pace e tranquillità che desideravo da stanotte. Per un momento non sento nemmeno l effetto dell alcol. Sento solo lei. Solo lei. Nessun altro. Non importa se ci stanno guardando, non importa che la gente ci giudichi, non importa se quella stronza ci guarda storto. Mi importa solo che lei provi gli stessi sentimenti che provo io. La spingo con i fianchi più vicini ai miei per godere di più il bacio. Non stacco per nessun motivo le labbra dalle sue. "Andate a limonare da qualche altra parte." Dice l odiosa barista alle nostre spalle.
Mi stacco da Serena e mi avvicino a quella stronza.
Serena mi guarda con tono interrogativo.
"Mi hai chiesto che cos era l amore giusto? Beh questo non è limonare è essere innamorati e tu questo non lo capirai mai perché sei una di quelle tante puttane." L' alcol mi aiuta a essere più sciolto nel parlare. "E si dal tuo bar me ne vado per non tornarci più! " Sbotto e prendo la mano della mia ragazza.
"Allora addio." Mi saluta con il cenno della mano mentre usciamo dal bar. Noto una nota di delusione nei suoi occhi. Le sta bene.
Continuiamo a uscire dal locale e non mi volto nemmeno un secondo a guardare quella puttana in preda agli ormoni che vorrebbe solo essere scopata.
Chiudo la porta alle mie spalle e guardo negli occhi Serena. Le sue labbra sono rosse e carnose dopo il bacio che ci siamo dati.
"Chi era?" Chiede guardandomi.
"La barista. Una delle tante." Dico con non curanza.
"Ah quindi sei stato a letto con lei? " Domanda abbassando lo sguardo.
"Guardami." Mi metto di fronte a lei." Tu sei unica, nessuno è come te. Ti amo e non farei l amore con nessun altra." La guardo negli occhi che sposta tra i miei occhi e le mie labbra.
"Sapere che lo facevi in passato mi fa avere paura." Mormora guardandomi.
Rido. Non perché vorrei ridere ma dato che sono ubriaco.
"Non devi averne. Vabbene?" Dico tentando di farle togliere questi pensieri dalla mente.
"Sì Fra." Dice e mi abbraccia.
Mentre andiamo verso la macchina continuo a barcollare. Avrò bevuto un po troppo.

Il vero amore ||Dear jackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora