Capitolo 13

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Cassidy's Point of View*

Sono passate due settimane esatte. Lo so perché oggi, come ogni mattina, ho fatto una sbarra sul mio calendario. Molto presto sarà un mese dalla prima volta che ho incontrato Justin, anche se nonostante ciò, l'ho visto solo un paio di volte.

Per esempio... non ho più saputo niente di lui dalla lettera che mi ha mandato due settimane fa.
Gli ho inviato milioni di messaggi ma lui non ha risposto neanche ad uno. Ha solo inviato un'alta nota, questa volta però, citava una frase di Bob Marley.

"I know that I'm not perfect and that I don't claim to be, so before you point your fingers make sure your hands are clean"

[So che non sono perfetto e non pretendo di esserlo, così prima di puntare le tue dita contro gli altri assicurati che le tue mani siano pulite]

E poi c'era la sua parte: "Dovresti recitarla ad Alicia. Vediamo cosa ne pensa lei. Chiedile se le sue mani sono pulite.
-Justin."

Dopo aver letto l'email, l'ho eliminata. Ovviamente non ho detto nulla a mia madre, se lo avessi fatto mi avrebbe tolto il computer e presa a sberle.

Smetto di pensare a cose senza senso e guardo meglio il calendario. Spalanco gli occhi e trattengo il respiro.

Matrimonio. Gemma Styles.

Come ho fatto a dimenticarmi del matrimonio della sorella del mio fidanzato?

Giusto dopo sento mia madre aprire la porta bruscamente e guardarmi come se avessi appena commesso un reato.

"Dovresti già essere vestita." Mi rimprovera.

"Io...io l'ho dimenticato." Mi giustifico.

"Non mi sorprende" accusa a bassa voce. "Hai un'ora, né più né meno. Il vestito è quello nero stretto. Un'ora!" Grida ed io corro subito in bagno a sistemarmi.

Chiudo gli occhi e stringo le labbra in una linea dura. Non voglio che mi senta piangere.

Nonostante non gliel'abbia chiesto, mia madre non ha le mani pulite. Justin lo sa, io lo so. Voglio solo capire cosa c'entri lui in tutto questo.

[•••]

Sento un peso spingermi in avanti mentre qualcuno mi sbatte contro e cado tra le braccia di Harry al quando disorientata.

"Stai più attenta." Grugnisce lui e poi mi guarda.

"Sto bene, grazie per averlo chiesto." Ironizzo e mi volto.

Sono davanti alla persona che non ho perso di vista per neanche un secondo in chiesa.

"Ciao Shelby" Dico porgendole la mano ma lei non la stringe così che la abbasso lentamente.

"Ciao Cassidy, scusa per averti spinto." Dice a denti stretti e si stringe ancora di più al petto di Justin.

Sì, è questa la ragione per cui non l'ho persa di vista neanche un attimo. Era arrivata in chiesa con un vestito rosso e scollato, non adatto a un matrimonio certamente, ma non l'avrei presa in considerazione se non fosse entrata vicino a Justin. Lui indossava uno smoking, come tutti i maschi del resto, ma nella tasca della giacca aveva un fazzoletto rosso. Ciò faceva notare che erano venuti insieme come coppia.

Gemma era arrivata qualche minuto dopo e sembrava una principessa ma io non riuscivo a prestarle attenzione. Non potevo smettere di pensare a come Justin avesse ignorato i miei messaggi e come mi stava ignorando in quel momento.

"Non importa." Mento con fare gentile e le rivolgo un sorriso falso. "Fortunatamente non sono caduta per terra."

Lei ricambia il mio sorriso con uno ancora più falso e si volta verso Justin che, tra parentesi, mi sta ancora ignorando.
Mi volto anch'io verso di lui ma noto che sta fissando il pavimento.

"Che emozione, vero?" Stringe il braccio del suo accompagnatore e lui finalmente alza lo sguardo. "Quando Justin mi ha chiesto di venire con lui sapevo che questa festa sarebbe stata perfetta."

Annuisco lentamente.

"Justin è il tuo fidanzato?" Harry le fa la domanda che avrei voluto formulare già da ore.

"Oh no, siamo amici." Risponde Justin velocemente.

"Quando sei tornato in città? Ho sentito che non sei della Carolina del Nord."

"Sono nato in Canada però vivevo a Los Angeles. Stavo studiando lì." Gli spiega con un tono freddo e distaccato e poi mi rivolge uno sguardo. "Pensavo che la tua fidanzata ti avesse raccontato di me."

"Beh no, non lo ha fatto." Risponde Harry arricciando il naso.

"Credo di averle fatto una cattiva impressione. È così Cassidy?"

Magicamente tutta l'attenzione si rivolge a me ed io ingoio la saliva che mi si è accumulata in gola.

"Non ho avuto occasione di menzionarti."

"Allora ho fatto una buona impressione?" Alza un sopracciglio e ridacchia.

"Justin, amo questa canzone! Balliamo?" Shelby ci interrompe e lo spinge verso la pista da ballo.

'Pista', solo pensando a questa parola il mio cuore accelera.

Osservo Harry, sta guardando la pista proprio come me però non a Justin e a Shelby ma a qualcuno più in là.

"Torno subito, Cassidy."

Gli faccio un cenno con il capo e torno al mio tavolo. Passano tre canzoni ma Harry ancora non torna. Justin e Shelby continuano a ballare, l'uno contro l'altro ed io bevo i miei stupidi succhi d'arancia.

Sto morendo di fame.

O almeno è quello che credo di provare perché ogni volta che alzò lo sguardo su Justin, il mio stomaco si stringe in una morsa.

Può essere che sia gelosia ma io la chiamerò così: fame.

Non ho riletto, scusate per gli eventuali errori.
Xoxo

Teach me how to be imperfectDove le storie prendono vita. Scoprilo ora