Capitolo 14

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"Vuoi ballare?" Harry mi prende la mano e la bacia. Da quando è tornato è diverso, più dolce e gentile.

Così succede varie volte: è normale, se ne va e poi torna tutto dolce. A volte penso che sia qualcuno a dirgli come deve comportarsi o qualcosa del genere.

Può darsi che io mi faccia troppi film.

"Certo" Faccio spallucce e cammino con lui fino al centro della pista.

Suona una canzone che mi sembra conoscente ma della quale non conosco il nome. Parla del muoversi e del sentire il proprio corpo sopra quello degli altri. È esattamente il genere di canzone che una ragazza perfetta non ballerebbe.

Però sono qui. Harry si sta muovendo in un modo in cui non pensavo sapesse muoversi, muove le gambe e le braccia con una sincronia invidiabile e mi avvicina sempre più a lui, facendo sì che i nostri corpo si tocchino. Proprio come dice la canzone.

Cerco di seguire i suoi passi ma non ci riesco.

"Andiamo Cassidy, muoverti non ti ucciderà!" Grida per farsi sentire sopra la canzone.

"Non posso."

"Ho sentito che sei bravissima a ballare."

"Sì, danza classica non... questo."

"'Questo' come dici tu, non è così complesso, Cassidy." Ridacchia.

"Non la infastidire, se non vuole ballare con te non ballerà." Veniamo interrotti da una voce che mi è molto familiare.

Mi volto alzando entrambe le sopracciglia. Cosa vuole adesso Justin?

"Se è qui è perché vuole ballare con me." Dice Harry a denti stretti.

"Oppure è perché non ha altra scelta. Ci hai mai pensato?" Ribatte Justin.

"Questa festa è della mia famiglia, potrei mandarti via a calci."

"Allora fallo, però nel frattempo... mi permetteresti di ballare con la tua fidanzata, Harold?"

Guardo il mio fidanzato che stringe i pugni lungo i fianchi e mi fissa minacciosamente.
"Attento con le mani." Termina.

"Mi manterrò a 20 centimetri di distanza."

"Vi terrò d'occhio." Detto questo, si allontana e sparisce tra la folla.

Justin mi avvicina a se' prendendomi per la vita. Menomale che dovevano essere '20 centimetri di distanza'. Eravamo praticamente petto contro petto.

"Seconda lezione: imparare a ballare."

"Sei bipolare." Alzò gli occhi al cielo.

"Può essere."

"Hai promesso di mantenerti alla larga da me, mi hai inviato lettere strane e poi sei sparito. Adesso riappari magicamente al matrimonio di mia cognata accompagnato da...Shelby? Mi spieghi?"  Lo guardo aspettando delle spiegazione che tardano ad arrivare.

"Non so cosa dovrei spiegarti." Fa spallucce.

"Spiegami quello che succede." Dico ovvia.

"Succede che sto cercando di darti la tua seconda lezione di imperfezione ma tu non presti attenzione." Ride.

Arriccio il naso. "Continuo a non capire."

"Cassidy, non c'è niente da capire. A volte dobbiamo soltanto lasciarci andare, capisci?" Annuisco. "So quello che ho detto e le cose che ho fatto. Adesso però devi soltanto muovere di più il bacino."

Posa le mani sui miei fianchi e spinge il bacino contro il mio. Inizia a muoversi contro di me in modo sexy e virile. Per un momento penso di stare assistendo ad uno striptease personale. Era strano ma mi piaceva.

Una persona perfetta non la penserebbe così.

"Justin, questo non è il posto giusto."

"Allora qual è?"  Mi sussurra all'orecchio nascondendo il suo viso nell'incavo del mio collo.

"Non credo che un matrimonio sia il posto giusto per una lezione" Affermo.

"Non facciamo del male a nessuno se ti insegno a ballare."

"Non dovrei ballare con te."

"Infrangi tante regole quando sei con me. Bene, no?"

"No, non è bene." Sbuffo.

"Adesso i tuoi piedi devono muoversi così, a ritmo" mostra come dovei muovere i piedi. "Provaci!"

"È impossibile!" Ridacchia.

"È facile, Cassy. Lasciati andare." Mi prende per un braccio e mi fa volteggiare a destra e a sinistra e poi mi alza in aria abbracciandomi. Mi stringe i fianchi e mi avvicina sempre di più a lui. Sento il suo pollice accarezzarmi la tela del vestito. "Che profumo usi?" Chiede al mio orecchio.

"Perché? Vuoi regalarlo a Shelby?" Rispondo secca.

"Non sarebbe una brutta idea ma non credo che le starebbe bene. Questa è la tua fragranza. La nostra direi." Si corregge e poi continua. "È la stessa che avevi durante la corsa... mi fa impazzire."

"Ti piace?" Arrossisco leggermente.

"Sembra fatta apposta affinché io la assapori sentendola sul tuo collo" Inala il profumo e mi accarezza il collo con il naso. "I tuo capelli" Si avvicina ancora di più. "Le tue braccia" Mi accarezza lentamente. "Mi chiedo quale lucidalabbra userai..."

Posso quasi sentire il mio cuore fermarsi quando lo vedo chiudere gli occhi e socchiudere le labbra. Sfiora il suo naso con il mio e...

"20 centimetri, Bieber" Grugnisce Harry interrompendoci. "Avevi detto 20 centimetri."

Teach me how to be imperfectDove le storie prendono vita. Scoprilo ora