Capitolo 79

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«Da che parte stai?» Gli domando scocciata.

«Ovviamente dalla tua, ma non si tratta di questo, Cassidy. Quello che sto dicendo è che-» Si interrompe per via del suo cellulare che squilla. «Che? Mh, sì... è qui con me... non fare l'idiota!»

Harry mi guarda ed io capisco finalmente con chi sta parlando. «Justin?» Mimo con le labbra.

«Sì.» Mi risponde. «No, non stavo parlando con te.» Replica al telefono.

«Metti il vivavoce.» Sussurro ma Harry mi ignora. «Che sta dicendo?»

«Puoi calmarti?» Grida al telefono. «Respira, dannazione!» Sbuffa. «Dammi un minuto.» Chiede a Justin. «Vuole parlarti.»

«Vuole parlare con me?»

«No Cassidy, con l'altra persona che c'è in questo momento insieme a noi.» Alza gli occhi al cielo.

«Come ha fatto ad avere il tuo numero?»

«Gliel'ho dato quando ci siamo visti.» Allontana il cellulare dall'orecchio quando Justin inizia a urlare qualcosa che non sento. «Mi rompi il timpano, idiota. Smetti di urlare, ora te la passo.»

Mi porge il telefono ed io non lo prendo, incrociando le braccia a petto.

«Dai Cass, fallo per me.» Mi chiede.

«No.»

«Allora fallo per lui.»Mi supplica.

Sospiro prendendo il cellulare. «Pronto?»

«Hai i miei soldi?» Sentii il sangue defluirmi in faccia. Stava chiamando solo per i soldi? La sua risata mi fa capire che mi sta prendendo in giro. «Sto  scherzando...»

«Te li ridarò, tranquillo.»

«Non è necessario. Non è mai stato necessario. Stavo scherzando.» Sospiro. «Ho una proposta per te.» Non rispondo. «Ritarda il viaggio di una settimana...»

«Perché dovrei?»

«Pensa a tutto quello che abbiamo passato insieme, a tutti i momenti belli, e poi a come siamo stati in questi giorni.» Sospiro. «Ti darò sette giorni per pensare, per schiarirti le idee, se non mi perdonerai potrai partire e non ti disturberò più. Se invece decidi di perdonarmi...» Si interrompe. «se decidi di perdonarmi, ci vedremo sabato al parco principiale.»

«Justin...»

«Cassidy, ti sto dicendo che la decisione sarà tua. Potrai rendermi l'uomo più felice del mondo oppure il più miserabile.»

«Va bene.» Accetto.

«Allora ci vediamo alle 14.» Sto per dire "okay" e salutarlo, quando mi interrompe. «Cassidy, ancora una cosa...»

«Dimmi.»

«Ti amo.» Detto questo, chiude la chiamata.

Ho sette giorni. Solo sette giorni per decidere.

Justin's Point Of View*

Dopo due ore d'attesa, lo stelo della rosa che ho un anno è distrutto, per tutta la forza che ho esercitato su di esso. Sono le quattro del pomeriggio e di Cassidy nemmeno l'ombra. Harry non risponde a telefono e sua zia, beh, lei non ha mai risposto.

Durante la prima ora d'attesa, avevo disegnato i nostri corpi abbracciati e le nostre labbra unite in un bacio, poi però ho deciso di distruggerlo, strappandolo in mille pezzettini.

Ho la cravatta fuori posto e la giacca sulla panchina, mentre faccio avanti e indietro. La gente mi guarda strano, forse per via delle 24 rose rosse spezzate per terra o magari perché sembro un pezzo, tutto ben vestito, in un parco pubblico.

Dopo un'altra mezz'ora ad aspettare, decido di alzarmi dalla panchina. Due ore e mezza sono abbastanza. Lei non si sarebbe presentata e non mi avrebbe perdonato.

Prendo le rose e le butto nella spazzatura, e poi do un calcio al bidone, facendomi male. Saltello prendono il piede e chiudo gli occhi. Ci manca solo che mi metto a piangere qui davanti a tutti.

«Justin.» Quando mi volto non riesco a credere ai miei occhi. Una Cassidy dalle guance arrossate e con il fiato corto mi si avvicina. «Scusa per io ritardo, io-»

La interrompo con un bacio che lei, inaspettatamente o forse no, ricambia. «Sono stato un idiota, Cassidy. So di averti ferita ed io-» Le dico poggiando la fronte contro la sua.

«Sei stato un idiota, è vero.» Sussurra sulle mie labbra. «Forse non meriti il mio perdono, forse sto sbagliato, ma in questi giorni ho capito che ho bisogno di te. Ho bisogno di ridere con te, di litigare con te e ho bisogno di fare pace. Ho bisogno che mi ami...»

Un sorriso a trentadue denti si fa spazio sul mio viso ed anche nel suo. «Ti amo più di qualunque cosa al mondo.» Le dico e cerco nuovamente le sue labbra.

Teach me how to be imperfectDove le storie prendono vita. Scoprilo ora