Capitolo 45

849 53 8
                                    

Calpesto la sabbia con i piedi e chiudo gli occhi,  respirando la salsedine e godendomi il relax, mentre le onde del mare mi bagnano i piedi.

Amo il mare.

Amo Los Angeles.

Quando apro gli occhi, noto che il cielo si sta oscurando e il sole sta per tramontare.

«Justin.» Lo chiamo. «Justin, il sole sta tramontando!»

Justin non è molto lontano: é seduto sullo sabbia e sta fotografando il paesaggio, ma quando sente la mia voce, si alza e viene ad abbracciarmi da dietro.

Appoggia il mento sulla mia spalla, facendo in modo che la sua bocca sia molto vicina al mio orecchio. «Dieci, nove, otto, sette, sei...» Sussurra.

«Cinque...» Continuo al posto suo. «quattro, tre, due...»

«Uno.» Diciamo all'unisono. Ed ecco che il sole sparisce all'orizzonte, lasciando me e Justin in un ambiente magico.

«Hai fatto delle belle foto?» Gli chiedo.

«Sì.» Risponde sorridendo contro la mia nuca. «Vuoi vederle?»

«Tra un po'.»

«D'accordo. Cosa vuoi fare?» Mi chiede.

«Non lo so.» Rispondo. Non riesco a pensare ad un piano migliore di stare tra le sue braccia.

«Allora ti abbraccerò e basta.» Esclama, come se mi avesse letto nella mente.

Stiamo per un po' così, in piedi e abbracciati, a guardare il nulla, fin quando non decido di voltarmi e avvolgere le braccia attorno al suo collo.

«Sai, non avevo programmato tutto questo» Justin sta per spostarsi, quando continui. «ma mi piace di più.»

Potrei giurare di aver visto Justin arrossire per qualche secondo, prima fare un sorrido a trentadue denti.

«Sarà così difficile tornare in Carolina...» Sospiro. «senza le tue braccia che mi proteggano.»

«Non voglio pensarci.» Mormora. «Non voglio pensare a cosa succederà quando non ti avrò al mio fianco.»

«Prima o poi dovrai farlo.» Non mi piace la piega che sta assumendo questa conversazione, ma non posso evitare di farmi vincere dalla paura in certe situazioni.

So che un giorno mi sveglierò e non avrò Justin al mio fianco, che mi sorride, che mi protegge, che mi bacia.

«Scelgo poi.» Sussurra un attimo prima di infilare le mani nelle tasche posteriori dei miei jeans.

Sono sul punto di dirgli di toglierle, quando lui stesso lo fa con un movimento veloce e uno sguardo infastidito.

«Mi spieghi che cazzo è questo?» Esige mostrandomi un anello d'oro, per poi spostarsi e stringere la mandibola.

Il mio anello di fidanzamento.

«Io...» Sto per iniziare a spiegargli, ma lui mi interrompe.

«Perché ce l'hai ancora? Sei innamorata di Harry?» Grugnisce. «Pianifichi di tornare e sposarlo?»

«Justin...»

«Justin un cazzo!» Urla. «Sono una fottuta scappatella prima del matrimonio? Sono solo questo?» Muove l'anello avanti e dietro.

«Stai-» Dovrei smettere di cercare di parlare, visto che lui mi interromperà comunque.

«E pensare...» Si passa una mano tra i capelli, con frustrazione. «e pensare che io...» Non finisce la frase.

«Che tu cosa?» Chiedo.

«Stavo per mandare tutto a puttane per te!» Sbotta. «Tutto! Pensavo che non te lo meritassi, pensavo che tu fossi...» Si interrompe. «Lascia state.»

Si volta e inizia a camminare velocemente verso non so dove, cercando di scappare da me e dalle mie spiegazioni.

«Justin, ascoltami!» Urlo, cercando di stare al suo passo.

«Non c'è niente da ascoltare!» Urla a sua volta.

«Ti comporti come se io ti dovessi una qualche spiegazione!» Sbotto stanca dal suo comportamento. «Ti comporti come se ti avessi tradito, quando non dovrebbe interessarti se decido di conservare il mio anello di fidanzamento o no. Sono solo fatti miei.»

«Ma-» Sono io ad interromperlo.

«Ma niente!» Alzo le braccia in aria. «Siamo amici e non ti devo alcuna spiegazione.»

«Oh mio Dio, non iniziare con questa merda dell'amicizia perché lo sai benissimo che è una grandissima cazzata!»

«Dammi l'anello.» Esigo.

«No.»

«È un furto.»

«Denunciami.» Ribatte.

«Dammi il fottuto anello, Justin!» Urlo.

Si ferma all'improvviso, provocando che io mi scontri contro di lui. Mi guarda con degli occhi glaciali e mi porge l'anello. «È tutto tuo.»

«Avevo questi jeans quando siamo scappati. Quel giorno, quando mi sono accorta di averlo al dito, l'ho messo in tasca. È quasi un miracolo che non si sia perso, visto che me ne ero completamente dimenticata.» Gli spiego, cercando di trattenere le lacrime.

«L'hai comunque conservato.» Sussurra.

«Dio, Justin!» Mi passo una mano sul viso. «Non ho intenzione di sposarmi con Harry. Ho conservato l'anello per restituirglielo perché è così che si fa quando si cancella un matrimonio.»

Justin si tira le punte dei capelli, respirando pesantemente. «Allora perché mi sento così... tradito?»

«Non ti ho tradito, non siamo niente.»

Justin geme e chiude gli occhi con forza, per poi riaprirli. «Allora smettiamo di esserlo.»

«Eh?»

«Proviamoci.» Sussurra.

«Potresti usare più di una sola parola? Non ti capisco, Justin.» Sospiro.

«Proviamo a stare insieme.» Esclama. «Proviamo ad essere qualcosa di più che amici.»

«C-cosa?» Balbetto.

Lo sguardo di Justin si addolcisce quando mi prende le mani e le intreccia con le sue. «Sei la ragazza più lenta che conosco.» Mormora. «Non sai quanto sia difficile per me dirti questo e mi chiedi addirittura di ripeterlo...» Sto per ribattere, quando lui mi precede. «Voglio che tu sia la mia ragazza, Cassidy.»

Teach me how to be imperfectDove le storie prendono vita. Scoprilo ora