Capitolo 3

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"Bene, adesso che la tua fame è sotto controllo-" dice lui, voltandosi verso di me e staccando le nostre mani ancora intrecciate "mi piacerebbe sapere cosa provoca il tuo imbarazzo. Sono io per caso?"

"Non sono in imbarazzo."

Mi do un pugno mentalmente. Un'altra bugia.
Posso quasi immaginare lo sguardo furioso di mia madre.

"Allora sei..." si ferma per pensare "nervosa?"

"No."

"Questo significa che faccio schifo come psicologo."

"Può essere." Scherzo senza volere.

Da quanto io scherzo?

Lui si lascia scappare una risata, il che mi fa sorridere.

"Hai detto che hai diciassette anni-" dice "ti diplomerai presto, in che scuola vai?"

"Studio da privatista." Sussurro.

"Studi a casa? E ti piace?"

Faccio spallucce. "Ho sempre studiato a casa, quindi non so la differenza."

Mi guarda profondamente. "È per questo che non parli molto."

A questo punto della conversazione, sono al 65% sicura che lui riesca a leggere i miei pensieri.

"Io...no...è che non sono...non sono abituata a parlare con la gente, non ho mai dovuto farlo a meno che non mi fosse stato richiesto."

"E i tuoi amici?"

"Non ne ho," Confessai "tutte le persone che mi conoscono, prima o poi, si stancano di me. Sono sicura che tu sia già stanco."

"Per niente." Mormora " Sei una persona squisitamente interessante."

Arrossisco e cerco di distrarmi con qualsiasi cosa, così prendo un biscotto e lo mastico assaporando il triplo cioccolato. Finisco il biscotto e sentiamo un grido provenire dal piano di sotto che ci avverte che il cibo è pronto.
Mi assicuro che il vestito sia a posto. Ci passo le mani più volte facendo cadere le briciole per terra e noto che Justin ha gli occhi fissi su di me.

"Hai del cioccolato qui." Sfiora le mie labbra con l'indice destro e sento le mie guancie bruciare, ma cerco di ignorarlo.

"Grazie." Sussurro.

Scendiamo le scale lentamente. Una volta arrivati, tutti gli sguardi si posano su di noi e anche se so che è impossibile, mi sembra di vedere negli occhi di mia madre un qualcosa di strano, come se sapesse tutto quello che che è successo nella stanza di Justin. Guarda il ragazzo al mio fianco con risentimento.
Justin le risponde con uno sguardo pieno di disapprovazione e inizia una guerra di sguardi; cosa alquanto infantile ma anche estremamente paurosa. Justin è l'unico ragazzo che sta facendo un sforzo per essere mio amico.

Voglio avere un amico. E sono sicura che se lui continuasse a comportarsi in questo modo, mia madre mi allontanerebbe da lui.

Un momento dopo Jeremy tossisce facendoli smettere di uccidersi con lo sguardo e vedo Justin fulminare anche lui. Perché si comporta così?

"Siediti, Cassidy." Ordina mia madre e mi indica il posto vicino a lei. Mi siedo e sono proprio davanti a Justin, il quale continua a fulminare tutti i presenti tranne me.

Vedo il cibo sui piatti e mi mordo il labbro inferiore, sembra tutto così appetitoso. La cosa più bella è che mia madre non può impedirmi di mangiare perché  sarebbe di 'cattivo gusto'.

Inizio a mangiare, sentendo che l'ambiente diventa teso.

Che sta succedendo?
Tutto sembrava essere apposto prima che scendessimo le scale. Justin sembrava cosí tranquillo nella sua camera e Pattie era così allegra all'entrata...invece adesso era tutto silenzioso e teso.

Faccio un piccolo salto sul posto quando sento che mi madre mi da un pizzicotto sulla gamba, indicandomi di abbassare i gomiti dal tavolo. Non mi ero resa conto di averli messi lì! Cerco di dirglielo, però lei mi lancia un suo sguardo alla 'Una signorina perfetta rimane zitta mentre mangia' , così che contengo i miei impulsi e scendo i gomiti dal tavolo.

"Non ti curvi mai?" Mu chiede il biondo all'improvviso ed io lo guardo confusa.
Adesso mi guadavano tutti.

"Scusa?"

Lui roteò gli occhi.
Mamma mi aveva sempre detro che era maleducazione fare quel gesto.

"Tu-" mi indicò "sei più tesa di una statua. Stai mangiando Cassidy, non stai posando per un ritratto. Puoi rilassare le spalle e inclinarti se vuoi..."

Adesso sono gli occhi di mio padre che mi inviano uno sguardo minaccioso alla 'fai come dice Bieber e ti andrà male'.

"N-non voglio." Dico con voce tremolante e osservo i miei genitori.

"Ti piace stare dritta tutto il tempo?"

Annuisco attonita.

"Okay, allora scusa." Dice e rivolge l'attenzione al suo piatto. Mangia come una bestia.

Finisco la mia insalata squisita, arrossendo lievemente ricordando cone mi aveva definita Justin.

Io sembravo interessante? Io? Probabilmente mi prendeva solo in giro...

Questo era quello che sembrava...perchè dentro di me, nel profondo (quel tipo di profondità che non vuoi far salire e ti fa sentire strana) io sapevo che tutte quelle persone mi stavano nascondendo qualcosa, qualcosa di importante.

[•••]

"È stato un piacere conoscerti, Justin." Borbotto agitando la mano destra.

"Anche per me è stato un piacere." Il modo in cui muove le labbra e allunga l'ultima parola, fa sì che la tutta la sua frase assuma un ché di malizioso e che i capelli sulla nuca mi si drizzino.
Stringe la mia mano con forza, sorridendo con i suoi denti bianchi e sento come lascia un fogliettino nella mia mano.  Immediatamente poso il pezzo di carta nela tasca del mio cappotto. "Spero di rivederti presto, Cassidy."

Gli dedico un sorriso, nascondendo la curiosità di leggere cosa c'è scritto nel foglietto. Saluto Pattie e Jeremy e mi avvicino ai miei genitori.

"Ce ne andiamo, Jeremy." Mormora mia madre con il suo solito tono impeccabile.

"Potete venire quando volete, Alicia." Risponde il signor Bieber e io presto più attenzione alla conversazione. È strano sentir chiamare mia madre Alicia, tutte le persone la chiamano 'signora Stevens'...

"Grazie mille." Ringrazia mio padre impedendo che mia madre risponda.

Usciamo attraversando quella porta immensa, dalla quale sarebbe potuto passare anche Hulk senza alcuna difficoltà, e camminiamo fino alla macchina in silenzio.

Quando siamo arruvati a metà strada, a pochi metri dalla nostra macchina nera, mia madre allunga il braccio e mi porge la mano, assicurandosi che nessuno ci veda.

"Dammelo." Dice con voce secca.

Rimango ferma...cosa vuole che le dia?

"Dammi il foglietto che ti ha dato Justin Bieber, adesso." Grugnisce.

Esco il pezzo di carta e glielo porgo, notando le mie dita tremare. Lei inizia a leggerlo lentamente e la vedo fare un'espressione sorpresa e arrabbiata. Dopo di ciò...rompe il foglio in mille pezzi.

Teach me how to be imperfectDove le storie prendono vita. Scoprilo ora