Capitolo 22

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«Tantissimi auguri!»
Annuisco per la milionesima volta e mantengo lo stesso sorriso di tutta la sera, il quale mi sta provocando un dolore tremendo alle guance.

Non capisco perché devo fare tutte queste sciocchezze come mostrare l'anello e sorridere a tutti, nonostante non sia affatto felice. Non riesco a capire perché devo scorrazzare di qua e di là, dopo di uno svenimento, quando in realtà non sono innamorata del mio futuro marito e sto pianificando di scappare con un altro ragazzo.

Forse una persona perfetta lo farebbe senza lamentarsi troppo.

Rivolgo lo sguardo a Harry, il quale sta parlando animatamente con il suo migliore amico mentre mangiano delle patatine. Lo osservo più del necessario studiando ogni suo movimento con un solo pensiero che mi passa per la mente: lui non mi ama, mi sta sposando solo perché i suoi genitori lo hanno obbligato, così come lo hanno fatto i miei, quindi se scappo non dovrebbe fregargli più di tanto, no?

È così deprimente cercare di trovare anche una sola persona che noterà la mia mancanza e che magari sentirà la mia mancanza. So che quando mia madre si renderà conto della mia assenza si arrabbierà e che quando lo dirà a mio padre, lui agiterà la testa con delusione, mentre le altre persone inventeranno tanti pettegolezzi che non stanno né in cielo né in terra. Sono così le persone di questa città: bugiarde. Posso immaginare la frase che dirà ogni persona in questa sala una volta che me ne sarò andata, tranne quella di una.

Mi avvicino al mio futuro marito lottando con il mio vestito eccessivamente pomposo e lo vedo interessato a quello che ha da dirgli il suo amico.

«Harry?» Lui si volta sorpreso, come se non avesse notato la mia presenza al suo fianco prima di quel momento. «Posso parlarti un secondo?»

«Sto parlando con Louis.» Risponde scocciato.

«Bene, sì, lo vedo, ma ho bisogno di parlarti.» Sbuffa e fa un cenno di capo a Louis, come a dirgli di rimanere lì e di aspettarlo mentre mi prende per il bracco.

«Sai quanto odio essere interrotto, Cassidy. Lo sai, specialmente quando parlo con i miei amici.» Mi rimprovera ed io decido di ignorarlo completamente.

«So quello che è successo qualche momento fa.» Mormoro e lo vedo impallidire. Come se "quello che è successo qualche momento fa" sia qualcosa di illegale. «Mi riferisco alla proposta di matrimonio.» Chiarisco e lui si calma. «So che da ora in poi siamo futuri marito e moglie, ma che succederebbe se potessimo evitarlo?»

«Hai sbattuto da qualche parte dopo lo svenimento? Stai avendo allucinazioni?» Mi tocca la fronte assicurandosi che io non abbia la febbre.

«Non sto scherzando, Harry.» Gli tolgo la mano dalla mia fronte. «Scapperò e tu sarai libero.»

«Non sarò mai libero, Cassidy.» Sussurra. «Né io, né tu.»

«Se io me ne vado e non torno, non dovrai sposarti con me.» Mormoro come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

«Se te ne vai, prima o poi dovrai tornare e conoscendo i tuoi genitori, coinvolgeranno persino l'esercito affinché quel "poi" arrivi presto.» Mi spiega triste. «E poi se tu non tornassi, i miei genitori mi obbligherebbero a sposarmi con un'altra ragazza.»

«Perché? Perché dovrebbero fare una cosa del genere?» Piagnucolo.

«Chieditelo tu stessa, Cassy. Perché ci stanno facendo tutto questo? Cosa ci sarebbe di male se fossimo liberi di scegliere con chi sposarci?» Mi chiede retoricamente con un tono di voce ferito.

«N-non lo so.» Balbetto. «Penso che non ci credano abbastanza maturi da scegliere chi amare.»

Mette entrambe le mani sulle mie spalle e mi guarda negli occhi. «Ascoltami bene, Cassidy. Non so in che fottuto posto andrai, né quanto tempo starai via» Trattengo il fiato sentendo il suo tono di voce roco e sicuro. «ma sono quasi sicuro che non sarai sola, sbaglio?»

«Non sbagli.» Sussurro.

«Scapperai con Bieber.» Non è una domanda, è un'affermazione. Annuisco. «Lascia che ti dica una cosa sola, stai molto attenta, so che lui si prenderà cura di te ma voglio che tu stia attenta e...» Fa un mezzo sorriso. «divertiti, divertiti da morire e goditi la libertà che io non potrò mai avere.»

Sento gli occhi inumidirsi. «Perché non vieni con noi?» Chiedo.

Lui ridacchia e nega con il capo. «Ascolta piccola, la libertà di cui ho bisogno io è diversa da quella di cui hai bisogno tu. È qualcosa che ha a che fare con il mio passato e che un giorno, se ci rincontreremo, ti racconterò.» Sorrido e lui mi accarezza la guancia destra. «Nonostante tutto questo sia falso, sai, il fidanzamento e tutto, ti voglio bene, Cassidy. Sei come una sorellina per me.»

Una lacrima scorre sulla mia guancia destra. Ho sempre vissuto con la convinzione di essere l'unica a vivere in quest'inferno senza sapere che lui soffriva quanto me.

«Allora è fatta?» Gli chiedo.

«È fatta.» Si avvicina per stringermi in un abbraccio che ricambio immediatamente. Mi stringe forte ed io sorrido sulla sua spalla. «Dove andrete? Anzi no, non dirmi nulla così non sarò costretto a dire qualcosa che non so.» Annuisco. «Buon compleanno, Cassidy.»

«Ti voglio bene, Harry.» Lo avvolgo nuovamente con le braccia e noto lo sguardo di Justin posarsi su di noi e fulminarmi, ma non mi importa. Lui capirà. Capirà che non sto abbracciando il mio futuro marito, ma che sto abbracciando un amico. Amico che prima d'ora non sapevo d'avere.

Teach me how to be imperfectDove le storie prendono vita. Scoprilo ora