Capitolo 69

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Justin's Point Of View

Sentire l'ago infilzarmi la carne nel fianco destro mi fa sussultare e cerco di non piegarmi in due per evitare dolori ancora più forti. Stringo i denti, mentre ascolto il sospiro preoccupato di mia madre.

"Justin." Mi chiama e cerca di afferrare la mia mano dolcemente. "Cerca di stare fermo, non voglio che tu stia ancora male."

Arriccio il naso e cerco di raddrizzarmi. Sto morendo di sete e come se non bastasse sono tutto dolorante. La mano libera di mia madre stringe la spalla in modo confortante, un'altra mano mi accarezza i capelli e un'altra ancora mi accarezza la coscia.

L'ultima volta che go controllato le persone non avevano quattro mani.

Apro lentamente gli occhi aspettandomi di vedere un'infermiera, una lontana parente o persino un'amica della mamma, ma mi ritrovo davanti Cassidy. Chiudo gli e li riapro. Sento il cuore battere all'impazzata.

"Cassidy..." Sussurro. Non riesco a parlare molto bene per via della gola secca .

Come se mi avesse letto nel pensiero mi porge un bicchiere d'acqua fresca e me lo avvicina alla bocca. Bevo velocemente senza distogliere lo sguardo da lei. Alza un lato della boccia rivolgendomi un sorrisetto ed il mio corpo ha uno spasmo di gioia.

Mia madre sembra capire cosa sta succedendo e facendo una smorfia, mi lascia la mano e si alza dalla sedia mormorando un "vi lascio soli".

Annuisco senza distogliere lo sguardo dagli occhi della mia ragazza. Allungo una mano e le accarezzo la guancia con il dorso. Una parte di me si chiede ancora se sia un'allucinazione. Chiude gli occhi, lasciandosi scappare una lacrima che mi spezza il cuore.

"Ero così preoccupata per te." Sussurra riaprendo gli occhi.

"Come mi hai trovato?" Le chiedo.

"Io..." Dal suo sguardo trapela preoccupazione. "Oh, Justin, tutto quello che è successo..."

"Cassidy..." La chiamo facendole alzare il mento. "Parla piano, piccola. Non ti capisco."

"Mia mamma ti ha fatto questo, Justin." Dice con voce rotta.

Faccio un sorrisetto amaro. "Lo sapevo già." Le dico.

"Come puoi essere così calmo?" Mi domanda.

"Sei qui con me. Non mi interessa nient'altro." Le accarezzo di nuovo la guancia e lei porta la mano sulla mia stringendomela. "Stai bene?" Lei annuisce. "Questa è l'unica cosa importante. Va tutto bene, piccola."

"No, cazzo, no! Justin, mia madre ha assoldato qualcuno affinché ti pugnalasse." Sottolinea la parola 'mia'. "Non è tutto a posto. Niente è a posto."

Mi sporgo in avanti per tentare di baciarla, ma fallisco. "È tutto a posto se tu sei sana e salva. Solo questo è importante per me, Cass." Le confesso. "Quando te ne sei andata, ho pensato che non ti avrei più rivista."

"Me ne sono andata perché se non l'avessi fatto ti avrebbero picchiato a morte."

"Mi avrebbero comunque ucciso in un modo o nell'altro." Le indico il mio fianco sinistro. "Come puoi vedere." Grugnisco quando Cassidy mi rifiuta nuovamente.

"Come è successo?" Chiede ed io sbuffo.

"Stavo camminando e..."

Mi interrompe prima ancora che inizi a raccontare. "Woah, woah, woah" Mi guarda con un'espressione inquisitoria. "Ti avranno colpito in testa e danneggiato il cervello perché soltanto un malato di mente può camminare spensierato per la strada dopo essere stato pestato."

Teach me how to be imperfectDove le storie prendono vita. Scoprilo ora