Capitolo 39

958 63 6
                                    

La musica risuona nelle mie orecchie provocando che non solo la mia testa, ma tutto il mio corpo palpiti a ritmo.

Non capisco come alle persone della mia età piaccia questa cosa, io ho solo voglia di tornare a casa e dormire.
Non riesco proprio ad entrare nei panni delle tipiche ragazze californiane che partecipano a questo tipo di festa ogni settimana, o magari ogni sera.

Non mi sento più le orecchie.

Cerco di scacciare via questi pensieri da nonnetta, quando Carly si avvicina a me e cerca di attirare la mia attenzione.

Mi avvicino a lei per ascoltare cosa sta cercando di dire. «Non ci credo!» Urla sopra la musica, facendomi ridere. È ubriaca, come la maggior parte delle persone qui presenti, il che fa in modo che la sua dizione non sia una delle migliori.

«Lo hai già detto.» Ridacchio.

«Perché continuo a non crederci!» Biascica bevendo un altro sorso del suo drink ed io alzo un sopracciglio.

«Sei solo frustrata perché ha rovinato il tuo piano della gelosia, ecco tutto.» Odoro il suo drink e le mie narici vengono inondate dall'odore di alcol. Dovrebbe darci un taglio.

«No, no, no e no!» Canticchia muovendo l'indice. «Justin otterrà la sua dose di gelosia. Magari non oggi, non domani, ma l'avrà...» Si ferma a pensare. «Dopo del vostro appuntamento!» Urla l'ultima parola a pieni polmoni e qualche ragazzo si volta guardarci.

«Carly!» La rimprovero. «Basta adesso.» Le dico quando prende un'altro bicchiere.

Oggi sarebbe dovuto venire il suo amico Josh dall'Egitto ma ha avuto un problema con il volo o qualche contrattempo che lo ha costretto a rimandare il viaggio di qualche giorno, lasciando Carly in uno stato passivo-aggressivo. La serata è iniziata da circa un'ora e lei ha già bevuto una bottiglia di liquore e ha litigato con Liam. Il poveretto le ha chiesto di smettere e lei gli ha urlato contro davanti a tutti.

Probabilmente organizzare questa festa non è stata la migliore delle idee.

«Non dirmi cosa devo fare.» Dice puntandomi un dito contro, prima che Justin la prenda per le spalle e l'allontani di qualche centimetro.

«Non parlarle così.» La rimprovera lui, facendo in modo che lei scuota la testa.

«Credi di essere così importante perché le hai chiesto un appuntamento?»

Justin si lascia scappare una risata e mi guarda. «È ubriaca.»

«Sì» Alzo gli occhi al cielo. «c'ero arrivata anch'io.»

«Ehi!» Fa una smorfia. «Non essere scontrosa, stavo solo facendo il punto della situazione.»

Ridacchio e lo colpisco suo braccio scherzosamente. «Non sono scontrosa.»

«Perché le hai detto del nostro appuntamento?» Chiede indicando Carly che si è allontanata e sta ballando.

«È... mia amica?» Dico dubbiosa. Sembra più una domanda che un'affermazione.

«Certo» Sorride e poi nega con il capo, inumidendosi le labbra. «a volte dimentico che non sei solo mia.»

Cerco di non dare a vedere il rossore sulle mie guance e gli sorrido. «Beh, Carly è simpatica, anche se da ubriaca fa cose strane...» Ridacchio.

«L'abbiamo fatto tutti una volta nella vita, no?» Domanda retorico.

«Cosa?» Aggrotto le sopracciglia.

«Ubriacarci.» Risponde in maniera disinteressata.

«No.» Dico arricciando il naso.

«No cosa?» Chiede.

Teach me how to be imperfectDove le storie prendono vita. Scoprilo ora