Capitolo 51

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Mi pietrifico all'istante, come se i miei muscoli avessero smesso di funzionare e fossero diventati pietra.

«Liam ed io ci abbiamo pensato e...» Comincia a dire Justin.

«Non possiamo farlo di nuovo, Justin» lo interrompo dicendo quello che stava sicuramente per dire. «Non possiamo continuare a scappare, non più.»

«Certo che possiamo!»

«La polizia ci starà cercando e arriverà presto» gli ricordo. «specialmente se "sanno dove siamo" e poi...» sospiro. «nascondermi non mi riesce bene.»

«Lo stai già facendo.» Ribatte.

«Lo sto facendo per te.»

«Allora continua a farlo per me» mi prende per mano.

«Sono stato in ospedale, piccola. Sarebbero potuti venire qui e portarti via senza che io potessi lottare» si inumidisce le labbra. «avevano l'opportunità perfetta e non l'hanno volta, ti sei chiesta il perché?»

Nego lentamente.

«È perché vogliono renderlo drammatico, vogliono che io mi incazzi e che tu pianga, vogliono che tu abbia tanta paura da arrivare a dire che ti ho fatto del male. Loro hanno un solo obbiettivo» mormora. «ed è farci soffrire.»

«Quale sarebbe la soluzione? Scappare ancora? Vivere la nostra vita con la paura che possano trovarci?»

Lo sento sospirare. «Hai ragione. È solo che...»

«Ti fa paura non avere la situazione sotto controllo, vero?» La mia domanda sembra infastidirlo, infatti comincia a camminare avanti e indietro per la stanza.

«Sì, Cassidy. Ho una paura fottuta che riescano a portarti via da me.» Sussurra guardandomi negli occhi.

«Ho paura anch'io, Justin» Sospiro. Non piangere Cassidy, non piacere. «Ma se quello che vogliono è venire a prenderci, lo faranno. Anche se fossimo in Giappone, in Antartide o in Italia, loro ci troverebbero comunque.»

«Che ci provino allora.» Mi prende il viso e mi da una bacio inaspettato e lento, come se volesse tranquillizzarmi. Quando si separa mi stringe forte a se'. «Voglio solo passare il maggior tempo possibile insieme a te.»

«Non è giusto.» Sussurro. Le lacrime stanno per affiorare. «Non è giusto vivere così.» Nascondo il viso nel suo petto.

«Piccola, ehi» mi accarezza i capelli mentre mi bacia il capo. «Lotterò per te.» Sussurra con una voce dolcissima ed io sento il mio cuore battere all'ennesima potenza.

«Baciami.» Sussurro di rimando e lo vedo annuire, ma invece di avvicinarsi e unire le nostre labbra, fa tutto il contrario. Si allontana e inizia a sbottonarsi la camicia. Capisco che non è uno dei suoi stupidi scherzi per rendermi nervosa quando alza lo sguardo verso di me e mi rivolge un sorriso che mi fa tremare le gambe.

Rimane con questa espressione mentre si sofferma sull'ultimo bottone della sua camicia, quando finalmente se la toglie e mi da il bacio che gli avevo chiesto.

Il suo corpo sovrasta il mio, mentre le mie mani gli accarezzano le spalle e la schiena nuda. La sua pelle calda e morbida mi fa gemere, il che gli permette alla sua lingua di cercare la mia. Assecondo il suo gioco mentre continuo ad accarezzargli la pelle nuda, finché con un movimento esperto Justin fa in modo che io sia sopra. Le mie mani finisco suoi suoi addominali e le mie dita iniziano a disegnare dei cerchi immaginari su di essi.

«Cassidy...» Sussurra sulle mie labbra. «io... credo...»

«Shh» Lo zittisco. Mi siedo sul suo addome mentre mi tolgo la maglietta e mi mordo il labbro inferiore, leggermente in imbarazzo.

Teach me how to be imperfectDove le storie prendono vita. Scoprilo ora