Capitolo 30

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Si è fatto tardi e siamo rimasti solo io, Justin, Liam e Carly. Inutile dirvi che il posto è ancora più disordinato per via dei piatti e i bicchieri sparsi per tutto il salotto.

«Hai sonno, piccola?» Mi domanda Justin quando mi sente sbadigliare.

Annuisco con timidezza e lui sorride alzandosi in piedi. Mi porge la mano e quando gliela prendo, mi trascina al corridoio principale, nel quale ci sono quattro porte.

Si guarda attorno e impreca. «Cosa c'è?»

«La stanza degli ospiti è sporca.»

«Non c'è problema.» Sorride. «Me ne occuperò domani. Il disordine non mi ucciderà, Justin.»

«No...» Si gratta la nuca. «quando dico "sporca", intendo "inabitabile".»

Apre la porta con gli occhi chiusi. È in imbarazzo ed è completamente visibile.
Sporgo la testa all'interno della stanza e noto che è piena di fogli stappati, colori e tele.

«Allora...» Mormoro aspettando che Justin finisca la mia frase, ma Liam lo precede.

«Allora cosa?» Chiede.

«Ho dimenticato che la nostra stanza degli ospiti è un disastro.» Dice Justin facendo enfasi sulla parola "disastro".

«E?»

«Come "e", stupido?» Grugnisce. «Dove dorme Cassidy?»

«Non lo so, fratello. Non è un mio problema.» Fa spallucce e poi si volta verso di me. «Senza offesa, Cassidy.»

«Tranquillo.» Gli sorrido. «Posso dormire sul divano, non sono una principessa e non ho bisogno di un letto.»

«Non ti lascerò dormire sul divano.» Mi guarda serio. «Ci dormirò io, tu starai in camera mia.»

«Dio, Justin.» Piagnucolo esasperata. «Hai già fatto abbastanza per me, non ti permetterò di privarti della tua camera. Ti giuro che il divano non mi ucciderà.»

Liam ride per la mia ultima frase e da un colpetto sul petto del suo migliore amico, il quale continua ad essere teso.

Io e Justin iniziamo una guerra su chi deve dormire nella sua stanza, finché Liam ci interrompe.

«Adesso basta!» Urla. «Diavolo, dormite nello steso letto. Non succederà niente se lo fate, non dovete fare sesso. Ti farei dormire in camera mia, ma io...» Si indica. «devo scopare stanotte.»

«Fai schifo, Liam.» Lo rimprovera Justin e poi si volta a guardarmi. «Io sul divano, tu nel mio letto. Stop. Caso chiuso. Se mi dici di no, esco da qui e vado in albergo.»

«Voi due siete peggio di una coppia.» Borbotta il moro e negando, si allontana.

[•••]

Ore dopo, sono pulita, fresca e dentro una stanza azzurra. Lascio il mio zaino per terra e guardo il letto, il quale mi sta urlando di distendermi e dormire.
Quando sto per sedermi, qualcuno mi chiama fuori dalla porta.

È Justin. Indossa dei pantaloni grigi di tuta e una maglia bianca estremamente stretta. I suoi capelli sono umidi e disordinati, la sua espressine è corrucciata e le sue labbra sono dannatamente invitanti.

«Non li senti?» Chiede all'improvviso, facendomi distogliere lo sguardo dai suoi pettorali.

«Chi?» Lo invito ad entrare facendogli un cenno con la mano.

«Carly e Liam.» Risponde sbuffando. «Gesù, Liam ci aveva avvertito ma non pensavo che Caroline gridasse così tanto. Sembra che qualcuno la stia uccidendo, cazzo.»

Le mie guance si colorano di rosso e mi alzo per chiudere la porta, in modo tale da non sentire cose che non voglio sentire.

«Non li avevo sentiti.» Ammetto.

«Non mi sorprende.» Ridacchia. «È quello che mi piaceva di questa stanza, non si sente nessun rumore.»

«Possiamo ancora cambiare, se vuoi.»

«Non sono il migliore dei gentiluomini...» Mi dice. «ma non lascerò che tu dorma in un altro posto che non sia un letto.»

«D'accordo.» Sospiro. «Perché non dormi qui allora?»

«Non credo che questo sia da gentiluomini.» Fa spallucce.

Nego con il capo. «Non ti sto chiedendo di farmi quello che Liam sta facendo a Carly adesso.» Dico senza volerlo e arrossisco. «Se non vuoi condividere il letto, organizziamoci in modo tale che tu possa dormire per terra. Il punto è che non vogliamo sentirli, okay? Solo per questa notte e per tutte le altre in cui, beh, si dimostrano amore.»

«Sistemerò la stanza degli ospiti, Cass.»

Alzo le spalle con disinteresse e inizio a sistemare i cuscini per terra, quando mi rendo conto che lui non può dormire per terra, nella sua camera, dopo tutto quello che sta facendo per me.

«Dio...» Mormoro. «dovresti scegliere tu visto che per me non c'è problema. Letto o pavimento?»

«È un invito?» Dice maliziosamente.

«No.» Ridacchio. «Ti sto facendo scegliere, fallo e basta.»

«Letto, allora.» Sorride.

«Finalmente.» Alzo le braccia in aria in segno di vittoria, prima di distendermi sul letto, seguita da Justin.

Gli do le spalle e chiudo gli occhi cercando di rilassarmi, quando Justin mi avvolge la vita con il braccio destro e intreccia le sue gambe con le mie.

«Cosa fai?» Sussurro.

«Solo questa notte, Cassidy.» Mi contengo dal ridere delle sua voce assonnata che è sexy e dolce allo stesso tempo.

«Che cosa?» Domando confusa.

«Ti sto solo abbracciando.» Sbuffa e sento il suo respiro sulla mia spalla.

«Lo so, ma perché?»

«Perché lo voglio fare.» Sistema il suo viso nell'incavo del mio collo ed io rabbrividisco.

«Non è una risposta.» Mi lamento e lui stringe la presa sulla mia vita.

«Smetti di lamentarti, piccola.»

«Le tue gambe pesano, Justin.» Piagnucolo e lui ridacchia.

«Ti ci abituerai.» Bacia il mio collo e inala il mio profumo. «Odori così bene.»

«Sei un caso perso, Justin.»

«Nulla che io non sappia.» Ride. «Adesso lasciami dormire, domani risponderò a tutte le tue domande.»

«Tutte?» Chiedo.

«Tutte.» Sospiro e mi lascio cullare dalle sue braccia forti e dalla sua respirazione tranquilla, mentre penso a come sarebbe bello dormire con lui tutte notti.

Teach me how to be imperfectDove le storie prendono vita. Scoprilo ora