Capitolo 67

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Voglio vedere Justin. Voglio vedere Justin. Devo vedere Justin.

È l'unica cosa a cui riesco a pensare ora.

È l'unica cosa a cui ho pensato tutta la notte. 

Trascino le scarpe del giorno precedente su tutto il tappeto, le suole sono tutte sporche e sono sorpresa che mia madre non mi abbia ancora chiesto di togliermele.

Cammino avanti e indietro per la stanza. Sto impazzendo senza sapere di lui. «Smettila» dice Alice dopo un po'.

Rabbrividisco al suono della sua voce. Mi irrigidisco e raddrizzo la mia schiena. Cosa c'è in questa donna che mi fa spaventare così tanto? «Si, dispiace.» Dico automaticamente.

«Sediti, per favore, ho alcune cose di cui parlarti.» I suoi occhi verdi mi fanno pensare alla kriptonite che ha reso debole Clark a Smallville. Mia madre mia ha reso debole, mia madre mi ha fatto dubitare, mia madre ha rotto la mia autostima. Mia madre ha fatto tutte queste cose semplicemente stando lì a guardarmi.

«Raddrizza le spalle, Cassidy..» Lo faccio e arriccio il naso.

«Justin sta bene?» Le chiedo.

«Non parleremo di lui, Cassidy.» Il modo in cui dice il mio nome alla fine di ogni frase mi fa venire voglia di piangere. Annuisco. «Voglio che tu sia consapevole del patto che hai fatto.»

«Ne sono consapevole.» Dico.

«Non interrompere.» Mormora sottovoce. «Il nostro volo parte di notte. Quando arriveremo in Carolina del Nord, vedrai il tuo fidanzato...» Mi porge il mio anello di fidanzamento. Spalanco gli occhi. Era stata lei a derubarci.

«Indossalo.» Sposta lo sguardo dall'anello al mio viso. Afferro l'anello con dira tremanti e lo faccio scivolare sull'anulare, dove avrebbe dovuto essere quello che Justin aveva pianificato di acquistare. «Vedrai Harry e parlerete di quanto sarete felici il prossimo fine settimana.»

Rimango in silenzio per qualche secondo. «Posso sapere perché saremo felici?»

«Perché vi sposerete, sciocchina.»

Il mio cuore si è ferma. Non può essere vero. «Non puoi organizzare un matrimonio come quello che vuoi in così pochi giorni, mamma.»

«Lo so, hai rovinato tutti i nostri piani con la tua fuga.» Mi rimprovera. «Per ora sarà solo una cerimonia civile. Sarete sposati dalla legge, non dalla chiesa.»

Non che la mamma sia così religiosa in ogni caso. Quello di cui si preoccupa lei è avere una torta di venti piani, un vestito enorme, anelli scintillanti e qualsiasi cosa avesse a che fare con i soldi.

Sto per sposarmi con un ragazzo che non è Justin. Un uomo che non amo e che conosco appena. Non riesco a proferire parola.

«Ora parliamo del tuo eroico gesto di ieri.» Quasi svengo sulla sedia.

I muscoli tesi mentre mi aggrappo al seggiolino come se la mia vita dipendesse da questo. «Non hai intenzione di infrangere la tua promessa, vero?»

«No, se rispetti la tua.» Dice semplicemente.

«Seguirò le tue istruzioni, come facevo prima.» Sussurro tra i denti.

«Facciamo qualche esempio, che ne pensi?» La sua voce mi da i brividi. «Justin è la mia polizza assicurativa, capisci? Rompi il patto e colui che pagherà sarà lui.»

«Una polizza garantisce che tu ottenga qualcosa quando perdi o danneggi un bene. Cosa guadagni ferendo Justin?» Le chiedo. Sono curiosa.

«La tua sofferenza.» I miei confusi. «Sei una ragazza viziata, scortese, impertinente e assolutamente imperfetta.» Mi guarda attentamente com uno sguardo di disgusto. «Sei ingrassata. Molto, troppo. Ti ho cresciuta per 18 anni per essere tutt'altro che questo e quel moccioso di Bieber ha rovinato in 3 mesi.»

«Sei malata.» Mi lascio scappare.

«È colpa tua, Cassidy! Sarebbe stato tutto più facile se tu fossi rimasta zitta e avessi fatto quello che ho detto!» Urla.

«L'ho fatto per molto tempo...» Socchiudo gli occhi.

«Avresti dovuto continuare a farlo!» Continua lei.

«Justin non mi ha rovinato, mamma. Lui mi ha liberato. Mi ha insegnato a non avere paura di te o di me stessa. Questa sono io, non il robot che volevi che io diventassi. Questo sono io!» Le dico e sento la mia voce alzarsi ad ogni parola. «Sono imperfetta, ma ho imparato ad accettarlo.» Deglutisco pesantemente e faccio un sospiro. «Guardati. Sei la persona con più imperfezioni che conosco e sai cos'è la cosa peggiore? Che neanche lo sai.»

«Zitta!» Mi urla contro ma io non mi scompongo.

«Non sarò più il tuo giocattolo, mamma.» Sputo.

So che Alicia sta usando tutto il suo autocontrollo per non colpirmi sul viso. La mia faccia deve essere perfetta per il matrimonio.

«Hai rovinato tutto a causa sua. Sei proprio una stupida.» Sibila.

«Lo amo.»

«Sei pazza.»

«E lui mi ama.»

Ride forte. Una risata che arriva dal fondo del suo stomaco, estremamente simile a quella delle streghe nei film. «Quel ragazzo ha solo giocato con te.»

«Non è vero.» Ribatto.

«Quel ragazzo non ti ama.»

Mi tappo le orecchie istintivamente e chiudo gli occhi per poi riaprirli. «Io e Justin stiamo insieme.»

«Justin ti ha usata, Cassidy. Ti ha solo usata.»

«Basta, Alicia!» Urlo per farla smettere.

«Sono tua madre, Cassidy.»

«Vorrei che non lo fossi!» Grido di rimando. Sento le lacrime bruciarmi gli occhi.

«Che insolente.» Nega con il capo. «Voglio che mi ascolti bene.» Mi prende per le spalle e mi scuote bruscamente. «Sei una ragazza stupida, che non vale niente e quindi nessuno ti amerà mai, mai. Sei una vergogna per me.» Mi guarda dritta negli occhi mentre pronuncia quelle parole. «Justin non ti ama, nello stesso modo in cui non ti amo io e non ti ama tuo padre. Tutto sarebbe migliore se tu sparissi, ma ho bisogno di te per la mia immagine.» Mi viene da vomitare. «Sei un oggetto, Cassidy. Un oggetto per i miei benefici. Non permettere a te stessa di pensare diversamente.»

Rimango zitta e immobile per secondi interminabili, elaborante tutte le cose orribili che ho appena sentito.

Alicia mi lascia le spalle e proprio in quel momento, buio. Sarei dovuta rimanere salda sulla sedia, guardarla con aria di sfida e dimostrarle che la merda che mi aveva appena sputato addosso non era vera, ma non ci sono riuscita. Cado per terra. Il suono del mio corpo che si scontra con il pavimento è il penultimo rumore che sento, un attimo prima di sentire parlare Alice di nuovo.

«Si è comportata male.» Spiega a qualcuno. «Cerca il ragazzo e fai ciò che abbiamo pianificato. Assicurati di dirgli che è un regalo della sua ex fidanzata.»

Teach me how to be imperfectDove le storie prendono vita. Scoprilo ora