Capitolo 72

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Mi volto verso il mio promesso sposo, non sapendo cosa dire o fare. Harry ci guarda divertito.

"Scherzo, fai quello che vuoi con mia moglie." Mi irrigidisco alla parola moglie, sebbene Justin sembri tranquillo e anzi, ridacchia.

"Non sarà mai tua moglie, Styles." Ribatte serio.

"Dillo ai quattrocento invitati là dentro." Indica con il pollice un punto dietro di se', mentre guarda scrupolosamente Justin aggrottando le sopracciglia. "Che ti è successo?"

"Problemi familiari." Risponde semplicemente.

"E ti hanno lasciato su una sedia a rotelle?" Chiede stupito.

"Non è permanente." Spiega Justin. "Sono solo pigro e non voglio camminare."

"Non deve fare sforzi." Lo correggo. "Vuole fare il macho di fronte a te."

Entrambi emettono una risatina. "Non ne hai bisogno amico, sei un macho comunque." Harry gli colpisce la spalla scherzosamente ed io non posso fare altro che stupirmi. L'improvvisa complicità tra loro è qualcosa che non mi sarei mai aspettata di vedere. "Mi dispiace avervi interrotti."Aggiunge dopo aver sistemato i capelli scuri da una parte.

"Ecco, io..." Mi mordo il labbra mentre gioco con le mie mani. Ad un tratto sono terribilmente nervosa. Ora che è arrivato ci sposeremo?

"Dimmi che hai pensato a quello che ti ho detto e farai qualcosa per evitare questo matrimonio." Gli dice Justin ed io mi volto di scatto verso di lui.

"È lui il tuo piano?" Chiedo allarmata.

"No." Risponde secco. "Però siamo nel ventunesimo secolo e nessuno può obbligare nessuno a sposarsi." Dice ovvio. "Pensavo l'avresti piantata all'altare."

"Non è una cosa da gentiluomini." Harry mi sorride e vedo Justin stringere la mandibola.

"Mi vuoi sposare?" Chiedo sorpresa.

Justin avanza con la sedia a rotelle superandomi ed alza gli occhi al cielo alla risposta del moro. "È una proposta?" Harry si porta una mano davanti alla bocca fingendo entusiasmo e poi scoppia a ridere vedendo le nostre facce serie.

Perché diavolo è così tranquillo? Non lo capisco.
"Possiamo parlare da soli?" Gli chiedo e sento subito Justin rispondere: "Perché?". "Io ed Harry sappiamo cose che tu non sai e ho bisogno di parlargli, stai tranquillo."

"Mi sento un bambino quando gli dicono che gli adulti devono parlare di cose da adulti."Grugnisce Justin infastidito.

"Tra moglie e marito non mettere il dito." Lo incalza Harry guadagnandosi uno sguardo omicida da Justin. "Stai tranquillo amico, io non ho problemi nel farti ascoltare quello che ci diciamo, è la nostra ragazza a non volere."

"Smetti di chiamarla moglie o ragazza, Styles, o ti giuro che mi alzo dalla sedia e ti faccio il culo." Lo minaccia Justin.

"Justin!" Lo rimprovero.

"Quell'idiota ha appena detto la «nostra ragazza», Cassidy." Rido anch'io.

"Harry mi vede solo come un'amica, me l'ha detto, non essere geloso." Cerco di rasserenarlo.

"Sì, e ti ricordi che io e te eravamo solo amici?"

«E tu ti ricordi che sono ancora qui?" Ci interruppe Harry rivolgendosi a Justin. "Comunque, ho in mente un piano che non mi farà sposare la tua ragazza."

"Riguarda quello che mi hai detto? La cosa del tuo passato che non ti permette di essere libero?" Gli chiedo.

"Hai un'ottima memoria a quanto vedo." Sorride. "Sì, si tratta di quello. Ho un segreto."

"Che segreto?" Domanda Justin ed io li colpisco pino, rimproverandolo con lo sguardo.

"Non essere invadente."

"Nessun problema." Risponde Harry. "Il segreto riguarda-"

Lo interrompo. "Non devi farlo, anche Justin ha un piano."

"Lasciagli rivelare il segreto, lo voglio sapere." Ribatte Justin, guadagnandosi un altro dei miei colpi. "Sto scherzando." brontola, guardandomi. 

"Voglio farlo." Spiega Harry. "Non è solo per te, piccola. Sono stanco di fingere di essere qualcuno che non sono."

"Va bene, sono contenta per te." Rispondo, mentre Justin ci guarda confuso. "Sei sicuro che non ci sposeremo?"

"Sono sicuro." Mi sorride. "Sarebbe stato un onore essere tuo marito Cassidy, ma non è il nostro destino." Ridacchia e lo faccio anch'io.

La voce di sua madre, Macy Diamonds si fa sentire alle mie spalle. "Dov'eri?" Seguo i movimenti del ragazzo di fronte a me, ispirando inspirato forte e annuendo a se stesso prima di affrontare la donna e mormorando con una voce pesante e profonda: "Con Louis".

Macy si mette sull'attenti e la vedo impallidire. "Sei disgustoso!" Lo insulta. "Come osi arrivare in ritardo a causa di quel ... quel ... fenomeno?"

Marcus si fa avanti, in posizione difensiva. "Un fenomeno proprio come tuo figlio."

"Che succede?" Mi sussurra Justin.

"Tu non sei così." Cerca di convincerlo e convincersi.

"Certo che sono così, mamma!" Risponde serio. "Perché è così difficile per te accettarlo?"

"Perché mio figlio non può essere... non può essere..." si interrompe.

"Dillo ad alta voce." Le risponde Harry.

"Sposerai Cassidy Stevens, Harry!  Non mi interessa nient'altro."

Harry si volta verso di me, mi rivolge un sorriso e uno sguardo di scuse prima di voltarmi le spalle. "Tutti voi, attenzione!" Dice a voce alta. "Il matrimonio è annullato".

Un coro "oh" riecheggia nella stanza. Io non posso essere più confusa.

"Harry Edward Styles!" Urla suo padre, ma Harry non demorde.

"Il matrimonio è cancellato perché..." Harry prova a spiegare ma suo padre lo interrompe.

"Se finisci la frase non sei più mio figlio."

"Perché sono gay. Io sono gay!" Confessa fermamente. "Sono innamorato di un uomo di nome Louis."

Mi pietrifico e deglutisco, con gli occhi spalancati. Un po' la stessa espressione di tutti i presenti, compreso Justin. Harry si gira al suo posto, i suoi occhi danzano sul mio corpo.  "E anche Cassidy ama un  altro." Si fa da parte in modo che le persone possano notare come le nostre mani sono giunte. "I nostri genitori volevano nascondere le nostre verità condannandoci a una vita senza amore... ma io non posso permetterlo. Cassidy, ti voglio bene, e non permetterò a nessuno di rovinare la tua felicità e se per questo devo "uscire dallo sgabuzzino" come si dice là fuori.  Allora va bene.  Sono gay. L'ho sempre saputo e i miei genitori hanno sempre voluto nasconderlo. Spero tu possa capirmi e accettarlo."

Mi separo da Justin e corro per abbracciarlo.  Gli nascondo la faccia nel collo e sento come mi tiene stretta, quasi facendo in modo che i miei piedi non raggiungano il suolo.  La stanza è silenziosa e tesa, sembra che nessuno abbia nemmeno respirato.  "Ti voglio bene anch'io." Sussurro.

Forse dovrei essere arrabbiata per tutto il tempo passato a baciarmi  senza provare nulla, o per tutte quelle volte che ho sopportato di essere lasciata da sola per ore, mentre lui faceva qualcosa di non più così misterioso. Ma non importa, non è che io provassi qualcosa o sentissi la sua mancanza. Come ha detto lui: abbiamo vissuto per tutta la vita in  una bugia.

Sono così contenta che abbia avuto il coraggio di lottare per il suo amore e di avermi salvata da questo matrimonio.

Harry mi stringe accarezzandomi i capelli. "Sei salva, per ora."

Nel silenzio, i tacchi di qualcuno sul pavimento risuonano nell'enorme sala e quando sollevo la testa incontro lo sguardo di mia zia Bree, che non vedevo da quando ero piccola e che ricordo grazie alle foto.  E lo sapevo, con un solo sguardo in quei occhi azzurri e amorevoli che cercano i miei, incastro l'ultimo pezzo del puzzle.

Mia zia Bree, la pecora nera della famiglia, era il piano di Justin.

Teach me how to be imperfectDove le storie prendono vita. Scoprilo ora