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D'improvviso sentii il campanello suonare, trasalii. Era lunedì. Se qualcuno mi stava cercando in pieno inizio di settimana a quest'ora del mattino dovevano esserci di sicuro rogne .Quando aprii la porta un sorriso luminoso e un buon profumo alle rose mi avvolse. Era Juliette. "Felice ritorno Vlad , guai in vista".- "Ciao Julliette, entra pure". Indossava un paio di pantaloni a vita alta , giubbotto a jeans e anfibi. I suoi capelli erano più biondi che mai. Il brusio dell'azzurro dei suoi occhi faceva quasi rumore. Fui felice di rivederla. L'Unità Mobile Investigativa Insetti era stata chiamata a un caso per cui anche io e Julliette. Le versai del caffè nero bollente e macchiai il mio. "Abbiamo trovato un'altra vittima e anche questa, indovina un po', senza testa." -"Merda" . Per un momento rimasi perplessa. Ero appena rientrata a Manhattan dal mio viaggio in Russia e già mi trovavo alle prese col mistero del cavaliere senza testa. Peccato non fosse il set di un film. "Mi metto addosso qualcosa e andiamo al Dipartimento". -"Parker ti sta aspettando a braccia aperte Vladlena".- "Immagino". A due isolati dal mio appartamento si trovava il box dove tenevo le mie due auto. Montai su Caterina, un fuori strada verde petrolio modello vintage ideale per i percorsi ad alta intensità e allacciata la cintura di sicurezza mi avviai attivando il navigatore . Al Dipartimento c'era un via vai continuo. Le porte scorrevoli dell'atrio si aprivano e chiudevano continuamente. Di solito i reati più comuni del lunedì mattino comprendevano  scassi degli appartamenti, furti delle automobili , autoradio , i continui scippi, le rapine a mano armata. Io e Julliette una  volta  imbarcato l'ascensore ci dirigemmo subito al secondo piano dove ci aspettava il capo dell Unità Mobile Investigativa Insetti, Jonathan Parker, nel suo ufficio.



Le storie di Vladlena CékovaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora