Lo specchio delle brame di Boston continuava a trillare, la lucina verde lampeggiava come una un lampiride eccitato. Versai un goccio della mia acqua all'arancia francese nel bicchiere, sfilai il telo e sprofondai nel fondo alla vaniglia della mia vasca da bagno. Quel figlio di puttana chiamava sempre nei momenti meno opportuni, quelli più intimi , quelli senza veli e questo era uno di quelli. Al diavolo Boston. Pensai. E affondai centimetro dopo centimetro nell'acqua.
Chiusi gli occhi, inspirai profondamente e sorso dopo sorso buttai giù il mio triple sec, trasparente e cristallino.Poco alla volta il mio palato si abbandonava alle lusinghe del distillato ai fiori d'arancio dal profumo intenso e delicato che lentamente dalla gola divenne tutt'uno col sangue percorrendo come lingua di fuoco il mio corpo. La vista mi si annebbiò quando rilassai completamente la muscolatura e pervasa dal calore che riempiva la stanza caddi in quel sonno che mi condusse tra le mura di un fastoso palazzo d'epoca.
Un uomo avvolto da una fitta mantella scura col capo coperto da un cappuccio mi accolse. "Benvenuta nella casa del piacere dove ogni vizio è una virtù . Piccola."Collocò la sua mano destra sotto la mia scapola sinistra e fasciò il mio corpo abbracciandomi di poco e leggermente in vita. L'aculeo di una lunga coda lambiva la mia pelle sfiorandola dal petto fin alla mia conchiglia. Quando avvicinai entrambe le mie mani per scoprirgli il viso riconobbi Ludvig.
Il messaggio della segreteria mi destò dal sogno riportandomi alla realtà. "Vladlena ho bisogno della descrizione dell'indiziato per effettuare l'identikit. Raggiungimi al Dipartimento. "Il Disegnatore...
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Le storie di Vladlena Cékova
Science Fiction"...La mia pelle era diafana, le mie gote rosse purpuree , i miei capelli nero ebano. So a chi starete pensando. E in effetti come la fanciulla dalla mela avvelenata anche io parlavo agli animali. Ma dimenticate pure la scena del bosco incantato, d...