Sentii la terra sotto di me tremare investita da una profonda onda d'urto e da venti assai più potenti di quelli di un uragano, mentre una palla di fuoco si sollevava per molti km dal luogo dell'esplosione emettendo un lampo di radiazione termica che in poco tempo raggiunse la vasta area di oltre 200 km generando una tempesta di fuoco dove tutto ciò che fosse infiammabile venne rapidamente divorato.
Non si trattava del solito incendio d'accensione ma di energia, energia che si propagava direttamente per mezzo di onde elettromagnetiche sprigionata dalla detonazione di un ordigno nucleare.
Dell'isola di alberi in un mare d'erba non era rimasto che polvere. Le montagne sacre della Nazione ora erano soltanto un cumulo di macerie. Non era più la fitta vegetazione che in lontananza le faceva apparire scure a farle nere, ma la cenere. Non erano più il blu intenso del cielo e il verde della prateria a dominare l'Orizzonte del South Dakota, ma il fumo denso dei suoi veleni asfissianti. Non c'erano più cavalli liberi a pascolare , né aquile dal collo bianco o gruppi di vitelli dal pelo rosso fulvo, ma solo un'immensa distesa di catrame ribollente adesso.
L'aria era irrespirabile in tutta la zona interessata dall'enorme rogo. Mi trascinai a carponi in quella devastazione in preda a un forte mal di testa , vertigini e nausea . Spinsi con tutte le mie forze sulle ginocchia sfruttando l'uso tutti i miei sensi distorti dall'esplosione. La progressiva diminuzione di ossigeno e l'aumento dell'umidità riduceva la mia capacità di sopportare il calore e perfino quella di movimento.
La voce spezzata di un bambino interruppe quello spettacolo di morte e distruzione. "Vladlena, Vladlena aiuto! Aiutami Vladlena! Aiutami."Lottai contro lo sfinimento e la rassegnazione cercando nel vuoto quella vita umana che chiedeva di essere salvata."Kohanaaaaa!Kohanaaaa , puoi sentirmiiiiiiii?" Le richieste di aiuto del bambino si fecero prima più vicine, poi fu di nuovo silenzio. Non doveva essere lontano.
"Kohanaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa" Emisi un ultimo straziante grido di disperazione quando un forte brivido mi colse , gli occhi mi si abbagliarono ,persi tutte le forze e cascai sul suolo perdendo coscienza ...
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Le storie di Vladlena Cékova
Science Fiction"...La mia pelle era diafana, le mie gote rosse purpuree , i miei capelli nero ebano. So a chi starete pensando. E in effetti come la fanciulla dalla mela avvelenata anche io parlavo agli animali. Ma dimenticate pure la scena del bosco incantato, d...