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Tutta la stanza era impregnata dell'odore irritante di formalina. Quando varcai la soglia dello studio il dottor Ferlese mi accolse accennando a un sorriso. "Oh la signorina Cékova, una delle mie migliori alunne della University Entomology College, come posso aiutarla? ". Indossava un gilet nero e una camicia color crema. Nonostante l'avanzata età era ancora un bell'uomo, piuttosto robusto , calvo, dalle spalle ampie, gli occhi a mandorla castani e folti baffi scuri a manubrio. Si ricordava di me. -"Dottor Ferlese mi spiace piombare così in casa sua , ma il Dipartimento ha bisogno di lei. Pensiamo che questo caso abbia a che fare con qualcosa di più del classico serial killer.La sua consulenza potrebbe rivelarsi essenziale, non riusciamo a fermarlo."-" Saranno anni che non rilascio consulenze per il Dipartimento di polizia. Ma temo che la mia sia più di un'influenza ,sono costretto a rimanere in casa. Collaborerò con voi, ma dalla mia residenza. Esaminerò con attenzione quanto riuscirete a ricostruire dalla scena del crimine, le prove e le tracce dell'identità sconosciuta. Non posso fare altro. Adesso se non le dispiace signorina Cékova sono molto stanco , vorrei andare a riposare."

Pensai alla reazione di Parker non appena avrebbe saputo del rifiuto del dottor Ferlese di recarsi personalmente al Dipartimento, ma eravamo con le spalle al muro. Avevamo bisogno di lui , del suo parere e l'unico modo era accettare le sue condizioni.- "D'accordo dottor Ferlese le farò da tramite. Porterò le foto, le prove e le dichiarazioni del medico legale il dottor Kirk Zigman qui da lei."-" Oh sì il caro vecchio amico Kirk sono certo che vi sarà di grande aiuto.-" Bene allora aspetto la sua prossima visita. Antonio , accompagna la signorina Cékova alla porta Grazie."-" Sì Senior. Venite raggio di luna."-" Antonio può chiamarmi Vladlena. Oh sì Vladlena mi luna."-" Al diavolo". Pensai.

Scendemmo le scale. Sapevo che mi avrebbe chiesto di saltare fino all'ingresso e in certo senso mi rassegnai all'idea. Mi accarezzò il viso e puntando dritto ai miei occhi mi chiese: "Mi pequeña luz posso offrirvi la mia schiena per accompagnarvi?"Non credevo alle mie orecchie. Arrossii annuendo. Misi le braccia attorno al suo collo lasciando che mi sollevasse dalle gambe sulle sue spalle. "Vosotros sois una mariposa, una mariposa, mi pequeña". E saltando intonò le note di un'opera di un famoso compositore italiano arrangiandola in una versione tutta sua, decisamente sua:

"Ah che bel vivere , che bel piacere, che bel piacere per un maggiordomo di qualità , di qualità:.....Tutte mi chiedono, tutte mi vogliono , una alla volta per carità , una alla volta per caritàaaaaaaaa . Antonio Son qua! Antonio qua Antonio là , Antonio su , Antonio giù. Tutte mi vogliono ! Tutte mi chiedono! Tutte mi vogliono ! Tutte mi chiedono! Tutte mi vogliono ! Tutte mi chiedono! Tutte mi vogliono ! Tutte mi chiedono! Tutte mi vogliono ! Tutte mi chiedono!Una alla volta per carità , una alla volta per carità". Sono il più bravo della città . Sono il più bravo della città. Sono il più bravo della città. Della cittàaaa Della cittààààà Della cittàààààààààààààààààà .......E prese la nota più alta che un tenore potesse intonare. La sua voce era possente e carica di seduzione.

Gran bel biglietto da visita! Pensai senza riuscire ad aggiungere altro alla sua esibizione. Quando finalmente giungemmo alla porta d'ingresso mi adagiò con delicatezza sul pavimento prendendomi dolcemente la mano come per baciarla ma senza poggiare le labbra. Il suo sorriso era bellissimo e i suoi occhi un abisso in cui sprofondare. "Encantado señorita Vladlena, hermoso nombre y espero de rincontrarve presto. De nuevo Encantado "Abbassai lo sguardo , arrossendo. Trasognata aggiunsi :"Arrivederci Antonio." Richiusi la porta.

Quando lasciai quella casa, era ancora giorno , ed ancora il mio compleanno.







Le storie di Vladlena CékovaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora