La porta dell'ingresso era adagiata e la serratura inserita per evitare che si chiudesse. Antonio ci accolse con uno smagliante sorriso e una imbarazzante mise succinta. "El dottor vi sta esperando nel suo studio mi preciosa." La sua mano si adagiò sulla mia sollevandola e portandola verso le sue labbra cingendomi il fianco con l'altra . Il suo sguardo caldo e i suoi occhi neri penetranti mi travolsero come fiamma ardente. La croce di Gerusalemme insieme al caucciù incorniciava perfettamente il suo collo robusto. Il suo corpo era più armonioso che mai. I capelli nerissimi brillanti raccolti in un elegante chignon lo facevano apparire divo di Hollywood e macho. Per quanto mi venisse difficile ammetterlo Antonio era davvero un uomo attraente , di classe. "Ma come diavolo è vestito?"-" Non una parola di più Matthew."-"Si comporta con te credendo di avere di avere a che fare con una donna. "E rise divertito. Non riuscii a trattenermi e risi anch'io. Una donna come le altre avrebbe storto il naso, ma io no. Per l'America io ero la donna maschiaccio con le palle e andava bene così.
Il maggiordomo ci accompagnò verso il lungo corridoio che conduceva alla stanza del dott Ferlese. La paura impedì a Matthew di procedere bloccandosi a metà percorso. "Cosa? E come pensi di raggiungere le scale con tutta questa roba? ".-"Tra poco lo vedrai con i tuoi stessi occhi Matthew. Fidati di me. Anzi di lui."-" Lui chi?" ...
"Lista mi hermosa criatura?" Si rivolse a me accarezzando il mio viso. "Sì Antonio." Portò il suo petto in avanti come la più succulente e invitante delle portate da offrirmi. I suoi muscoli guizzanti afferrarono stretti i miei bicipiti femorali portandomi tra le sue braccia. Quando fui vicino al suo collo la sua acqua di colonia mi accarezzò la pelle insinuandosi e inebriando le mie narici. I suoi occhi chiesero dei miei , i suoi occhi e non solo chiesero di me sussurrandomi tutto in silenzio.
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Le storie di Vladlena Cékova
Science Fiction"...La mia pelle era diafana, le mie gote rosse purpuree , i miei capelli nero ebano. So a chi starete pensando. E in effetti come la fanciulla dalla mela avvelenata anche io parlavo agli animali. Ma dimenticate pure la scena del bosco incantato, d...