2.21

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Dopo avere guidato fino a Green Village ero di nuovo nel mio appartamento.  "La padroncina è a casa tesorini" . "Felice di riabbracciarvi". Era sempre così calorosa l' accoglienza dei miei adorati pesci. Avevo avvertito  spesso la mancanza di qualcuno che mi aspettasse a casa la sera fino a quando non colmai questo vuoto riempendo interamente una delle pareti della mia camera da letto con un grosso acquario panoramico a sfondo blu e cornici placcate in alluminio spazzolato effetto onda.

Avevo pensato più volte di prendere un cane o un gatto come animaletti da compagnia perfino un pappagallo, ma avrebbero patito molto di più le ore in cui mi sarei dovuta assentare per il lavoro dei miei adorati Piranha e Plecustomus ai quali invece il temporizzatore di erogazioni automatiche del cibo aveva certamente attutito il duro colpo.

Finita la cena raccolsi la posta lasciata nell'atrio dal portiere, mi versai un bicchiere della mia acqua all'arancia francese e mi diressi verso la mia camera da notte. La sera era il momento perfetto per la lettura della posta ricevuta. Acceso il mio Full HD di 103 pollici, tolsi i vestiti e scivolai in intimo tra le  lenzuola in raso del mio letto.

La lettera con l'estratto conto dalla Banca, le solite cartoline con proposte promozionali di cosmetici, bollette e infine la lettera che accompagnava l'omaggio di Boston che avevo lasciata per ultima. 

"Questo è più che un regalo voglio che tu lo porti sempre con te. Potrò osservare i tuoi spostamenti perciò potrò sapere anche se non lo terrai addosso. Troverai un pulsante rosso laterale , va premuto soltanto in caso di emergenza ripeto soltanto in caso di emergenze e uno verde per ogni altra esigenza. Ora puoi finalmente aprire il tuo regalo.

Il tuo Boston "

Con un taglierino aprì la scatola di cartone e trovai un sacchetto nero di velluto. Allentai i lacci e tirai fuori un cofanetto bianco. "Accidenti Boston" pensai sospirando. Quando lo dissigillai recuperai uno specchietto compatto levigato e rifinito a mano. 

Feci come indicato dalle istruzioni. Ignorai il tasto rosso, pressai il verde e il marchingegno in un attimo si aprì ."Ciao Vladlena". L'immagine di Boston trasmessa dalla sua videocamera si riprodusse davanti ai miei occhi come ologramma formato umano attraverso ambedue le  facce dello specchio. 

Lo richiusi immediatamente ricordando di non avere che mutandine e reggiseno addosso. Avevo bisogno d'indossare  la mia vestaglia damascata prima di affrontare l'olo-Boston...

Le storie di Vladlena CékovaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora