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"Al mio tre sollevatela ragazzi." La  prima regola aurea sulla scaena criminis per chi effettuava il sopralluogo tecnico era di non toccare assolutamente nulla. Mai come quel giorno avrei voluto si fosse rispettata. Invece a noi della UMII spettò il duro compito di disseppellire il cadavere dal guazzo di sangue e sperma che ne impedivano il riconoscimento ed il rilevamento di tracce indispensabili alle indagini. 

Julliette ed io,  protette dalle nostre tute e dai guanti in lattice,  affondammo mani e braccia nella marea bianca a forti tinte rosse crèmisi, per indicare la posizione esatta in cui si trovava la vittima sul letto. La descrizione dello stato del cadavere prima che fosse stato mosso era di fondamentale importanza e andava messa a verbale . 

Sperando che il forte odore di liquido organico non vincesse le nostre mascherine ci chinammo verso il corpo intingendo le dita nella mattanza schiumosa . Fummo così pronte per l'annotazione ad alta voce del rapporto. "Testa ruotata a sinistra. Braccio sinistro abdotto al corpo. Braccio destro aderente con avambraccio flesso portato verso il tronco. Mano sinistra supina con margine anulare poggiato sul letto. Mano destra prona. Parte superiore del tronco in stato integro e in fase di raffreddamento. Polpastrelli avvizziti dalla disidratazione.  "  Julliette proseguì dopo di me con le sue  dichiarazioni.-"La vittima giace supina sul letto. Le ginocchia sono piegate e le gambe semiflesse. I piedi poggiano sul letto con la pianta alla distanza pressapoco di 30 cm. Anche nella zona inferiore del tronco nessun segno di mutilazioni o sezioni."- :"Charles , Matthew 1, .... 2..... 3..."la voce di Parker mi confortò.

Le storie di Vladlena CékovaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora