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La creatura metà donna metà insetto teneva ora in pugno tutta la Squadra minacciando di uccidere Parker se io Matthew, Julliette o Charles fossimo intervenuti. Quel che rimaneva della povera Wanda Fletcher era ben poco: il caschetto regolare, le gambe e i piedi. Un verde brillante rivestiva tutto l'epidermide.

La reazione dell'agente incaricato al rapporto finale  sarebbe stata a metà tra lo sconcerto e l'inverosimile sempre se fosse riuscito a restare lucido. Nessuno di noi della UMII era stato preparato a questo. Nessuno di noi era pronto. Nessun manuale o Corso ci aveva mai addestrati ad androinsetti.

Parker respirava a stento intrappolato dalle antenne filiformi e pluriarticolate che pendevano dal capo della donna e dalle sue zampe raptatorie che con uncini pungevano le sue braccia costringendolo a rimanere fermo.

Un mossa falsa e sarebbe finito triturato a pezzi da quelle che prima erano sottili labbra rosee e adesso robuste mandibole con tanto di palpi mascellari e labiali.

"A tutte le Unità a tutte le Unità non sparate. Non sparate. " Con l'ausilio dell'auricolare ordinai alle unità che circondavano l'edificio di non sparare. Dovevamo liberare Parker e assicurare sicurezza a tutti i cittadini di ManHattan. Ma non potevamo rischiare di uccidere il mostro.













Le storie di Vladlena CékovaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora