Ludvig Frederik Atanov era uno zingaro entrato alla Omicidi dopo avere lasciato la sua terra, la Bulgaria, una terra fascinosa , ricca di tradizioni eppure con tantissime difficoltà.
La carnagione bruno olivastra , gli occhi scurissimi, la lunga treccia, gli anelli alle orecchie ,Ludvig dall'aspetto trasandato, lo sguardo schivo , fuggente e indispettito , aveva tutte le caratteristiche dei Rom quelli che avevano fama di essere maghi e indovini, dei bohèmien che vivevano in miseria della propria arte e delle proprie passioni e libertà.
La gente li vedeva nei campi , su carretti trainati da cavalli a trasportare bobine di rame, nei centri di raccolta del ferro, a raccattare i rifiuti , dappertutto.
Essere uno zingaro era spesso un forte stigma negativo come negro per la comunità nera. La condanna, ma anche le contraddizioni, delle gente Rom si nutriva di secoli di ruberie, furti, violenze, maltrattamenti e cominciava dall'inizio, dal nome Rom , fango.Un bambino che incespicava a piedi nudi in mezzo al fango questo era un Rom agli occhi della civiltà.
Per la società, uno zingaro era poco più che spazzatura e la distanza , questo suo vivere marginale rispetto ai suoi concittadini finiva molto spesso con l'alimentare l'immaginario collettivo su questa comunità.
Stereotipi negativi, pregiudizi e leggende come i "musicisti Rom", sui "ricchi mafiosi Rom", sui "Rom che rubavano", sulle "donne Rom che predicavano il futuro leggendo la mano", sui "Rom che erano sporchi" e... poveri (la maggioranza) che negli ultimi anni avevano portato ad un aumento delle discriminazioni nei loro confronti.
Ma qualcuno ce la poteva fare. Se la donna fosse stata rispettata anche la figlia lo sarebbe stata, se il padre avesse lavorato i figli sarebbero potuti andare a scuola e Ludvig ce l'aveva fatta. Ora era a tutti gli effetti un cittadino americano che non rinnegava mai la propria stirpe , la propria etnia, la propria comunità.
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Le storie di Vladlena Cékova
Science Fiction"...La mia pelle era diafana, le mie gote rosse purpuree , i miei capelli nero ebano. So a chi starete pensando. E in effetti come la fanciulla dalla mela avvelenata anche io parlavo agli animali. Ma dimenticate pure la scena del bosco incantato, d...
