Il Carribean panty shop era la boutique del boidoir più esclusiva di Manhattan dove intellettuali, impresari e liberi professionisti con un conto gonfio in banca si abbandonavano al lusso più sfrenato sotto le lenzuola. All'eleganza delle tonalità scure del parquet wengè e degli applique in metallo molato ed elementi in cristallo cromato si univano delicate pareti color crema arricchite da gallerie e mostre fotografiche, raffinate cassettiere, regno della più pregiata biancheria peek-a boo e sofisticati gioielli di piacere adatti a soddisfare ogni esigenza e gusto.
Nelle lussuose vetrine esposte all'interno dei locali eccentrici reggiseni in swaroski, corsetti e guepiere di rubini , candele rivestite di pietre preziose luccicanti. Oltre alle neobarocche chaise longue che dominavano il corridoio uno spesso tendone nero separava la fantasia dalla realtà, la più potente e audace delle fantasie a sfondo rosso, l'eros e il thanatos: il sadomaso.
Aperto il sipario luci basse bianco caldo illuminavano l'arredo dove gli strumenti della tortura erano divisi per sezione. Stender , sedute, banchi cassa, espositori, manichini,specchiere, interamente tappezzati in pelle rilucevano sul pavimento in resina rosso francia. Per la costrizione e immobilizzazione un apposito reparto di catene, manette, cinghie, fibbie , gogne, gabbie, corde, ballgag, croci di sant'antonio, pilum e flagellum . Per la fustigazione un'ampia scelta di whips, tra cui floggers, gatto a nove code, e bull. Avvolti dal velluto sui ripiani collari di diamanti, aghi di largo diametro usati per perforare genitali esterni e mammelle e pinze in argento destinate alle stesse parti del corpo. L'estasi endorfinica provocata dal dolore creava una sorta di assuefazione e dipendenza nella mente del sottomesso spingendolo al limite della sopportazione fisica e mentale. L'ultimo spazio dell'amore a tinte forti era quello riservato al dress code , l'angolo dell'abbigliamento e degli accessori fetish come maschere , tutine in latex e scarpe con i suoi più che originali camerini forati.
Lucas Valén , il gioielliere del sesso più famoso al mondo, era un miliardario quarantenne che aveva sfondato nel campo della moda dell'eros commerciando per la prima volta plugs in platino ai Caraibi . Era alto poco più di un metro e settantantotto, la sua pelle scura, gli occhi color ghiaccio e i capelli lunghissimi rasta raccolti dalla tonalità calda che ricordava le spighe di grano all'arrivo dell'estate insieme al vestito grigio classico che portava esaltavano il suo fascino esotico rendendolo una specie di padre natura. Tra le tante attrazioni di quel posto non ne avevo vista ancora una come lui. I suoi occhi erano sempre accesi, il suo sorriso raggiante e le sue mani grandi e curate sfioravano i busti delle donne che davanti agli specchi provavano indumenti intimi.
"Bienvenue à la boutique du boudoir madame et monsiuer". Così che era solito accogliere i clienti che entravano nel suo negozio. "Vladlena come stai?"-" Bene Lucas. "-"Cosa possiamo fare per te? E questo gioiellino chi è? "-"Lei è Julliette lavora con me al Dipartimento."-" Salve Lucas."Sussurrò arrossendo-" E' un vero piacere per noi averla qui oggi." Lucas curava molto l'attenzione e la cura per la sua clientela . "Julliette sei qui per Ted ricordi? L'orsacchiotto che stringi forte la sera prima di addormentarti. Mi serve della biancheria semplice, ma raffinata."-"Ho quello che fa al caso tuo." Pronunciò strofinando su e giù la sua mano sul mio braccio. I caraibici avevano un modo tutto loro di comunicare: toccare. Col passare del tempo ci avevo fatto l'abitudine. "Santo cielo guarda queste mutandine rosse crotchless con perline!"- "Quelle Signorina Julliette sono madreperla. Un prezioso accessorio per le grandi labbra. "-"Ho bisogno di un altro piccolo favore Lucas. "-"Dimmi pure cara."-" Non si tratta di accessori o intimo.-" Ah . Hai bisogno di un ragazzo?" Per le signore che ne avessero fatto richiesta sottobanco Lucas riservava servizi extra, ragazzi caraibici che arrotondavano facendo da accompagnatori e spogliarellisti. Un modo per aiutare la sua gente diceva lui. "Lucas farò io il ragazzo."-"Cosa c'è non vi pagano abbastanza al Dipartimento? "Si sbellicò.-" "Ho bisogno che pensi alla scenografia dello spettacolino che terrò stasera nel salone di casa mia. Non tornerò in casa dal Dipartimento prima delle venti per cui questa è la copia delle chiavi del mio appartamento. Puoi lasciarle nella cassetta della posta quando avrai finito. "-"Hai già in mente qualcosa Vladlena."-" Sì..."
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Le storie di Vladlena Cékova
Science Fiction"...La mia pelle era diafana, le mie gote rosse purpuree , i miei capelli nero ebano. So a chi starete pensando. E in effetti come la fanciulla dalla mela avvelenata anche io parlavo agli animali. Ma dimenticate pure la scena del bosco incantato, d...