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Il cercapersone iniziò a suonare, era Parker. Avevo dimenticato il cellulare per cui mi recai al primo telefono pubblico e richiamai. "John?"-" Vladlena , finalmente ma che fine hai fatto?" Ti spiegherò tutto domani mattina in ufficio, al telefono non posso parlare."-" D'accordo sembri stanca , va tutto bene?"-" Sì John , da'un bacio ad Annie, Sarah e Mark da parte mia, ok?"-"Ok. A domani."

L'imbrunire del cielo mi condusse alla consueta tappa al supermercato. Della serie anche i più sociopatici dovranno pur sfamarsi. A quell'ora era sempre pieno di gente. Lavoratori, per la maggior parte single. Ad ogni modo presi i miei hamburger e le mie patatine surgelate mi diressi verso la cassiera. Guardai fuori le vetrine del negozio nell'attesa di fare la fila alle casse.Proprio in quel momento una donna stava passeggiando a braccetto con un uomo fuori.Era Wanda e quella molto probabilmente sarebbe stata la sua prossima vittima.

Gettai tutto per aria, intimando la gente di farmi passare esibendo il mio tesserino e corsi verso l'uscita. Corsi a più non posso fino al portone in cui erano entrati entrambi. Impugnai la pistola in una mano e la radio trasmittente nell'altra per chiamare i rinforzi . In un momento tutto lo stabile fu circondato dagli agenti e da noi della UMII . Con mandato decidemmo per l'assalto. Ognuno ai propri posti, ognuno ai suoi giocattoli. Se fosse stato necessario Charles avrebbe sfoderato il suo adorato lanciafiamme. Matthew eJulliette seguirono gli agenti alla scala antincendio. Io e Parker alla porta d'ingresso principale con Charles e gli altri agenti alle spalle. Prima Parker e poi io urlammo:"Dipartimento di Polizia di Manhattan apra la porta! Apra la porta sarà meglio per lei..."

Le storie di Vladlena CékovaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora